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La strega e il cestino misterioso

17 Dic

LA STREGA E IL CESTINO ITA_ Cover_16_06_2020.inddInteressante scelta illustrativa per questa breve storia che fa parte della collana Superbaba di Babalibri, scritta in stampatello maiuscolo e appetibile per chi sta imparando a leggere in autonomia. Maudet gioca infatti con il teatro delle ombre, con il bianco e nero e le silhouettes di grande impatto grafico che tanto mostrano quanto suggeriscono. Anche il testo di Leroy gioca, con figure classiche delle fiabe: la strega, l’orco e un saporito bambino che potrebbe finire in pasto. C’è la ripetizione a ritornello di una medesima frase da parte della strega; c’è l’altalenare tra sentimeni contrastanti che porta la vecchietta dal naso adunco a tornare sui suoi passi e sulle sue decisioni; c’è il cambio di ruolo rispetto a quel che il lettore può aspettarsi.

In questa stessa tornata autunnale di uscite per la collana Superbaba, segnaliamo anche Maialino in fuga che, sempre in stampatello maiuscolo, porta ai lettori una nuova storia di Arnold Lobel.

Jean Leroy – Matthieu Maudet, La strega e il cestino misterioso (trad. di Donata Feroldi), Babalibri 2020, 35 p., euro 7

Gufo, è ora di dormire / Che fortuna, Gabì!

8 Nov

La collana SuperBaba propone quattro nuovi titoli, dedicati a chi sta imparando a leggere da solo. In questo formato da prime letture ecco un personaggio di Arnold Lobel, già presente in collana con Rana e Rospo sempre insieme. Il volume raccoglie cinque brevi storie, scritte in stampatello maiuscolo, il cui protagonista è un goffo gufo che, all’ora di andare a letto, ne combina di tutti i colori. Prima fa entrare l’inverno credendo di scaldarlo un po’ per ritrovarsi invece con un blocco di ghiaccio al posto della zuppa e il camino spento; poi non dorme perché ci sono due strane gobbe in fondo al letto, guarda caso simili alle sue zampone; si interroga sul fatto di non riuscire ad essere contemporaneamente sui due piani della sua casa; prepara un tè di lacrime. E quando non dorme, ma esce a passeggiare vuol convincere a luna a non seguirlo fino a casa. L’assurdo e convinto modo di fare di Gufo farà sorridere i lettori; la vera carta vincente del formato è però di offrire i testi di un autore classico ai lettori alle prime armi e di farlo attraverso una raccolta di brevi testi, che possono essere assaporati uno ala volta o tutti di fila se vien bene la lettura.

La stessa formula è utilizzata anche per un altro titolo della collana a che propone al pubblico la capacità narrativa e non solo illustrativa di Soledad Bravi: anche in questo volume ci sono cinque diverse storie che presentano Gabì, sette anni, vitalità da vendere, un pigiama rosso per diventare super eroina e una mamma che fila in pattini a rotelle tra le corsie del supermercato. Gabì vorrebbe diventare nera come la sua migliore amica Amal, ma non si può; intanto v a lle msotre, dove si può solo sussurrare, e allora meglio mettersi per terra col proprio quadernino e disegnare i quadri appesi ai muri. Gabì è una bambina molto divertente e farà piacere ai suoi lettori (questa volta il testo è n stampatello minuscolo) sapere che è già in programma un altro libro delle sue avventure.

Per ogni libro della collana è disponibile sul sito del’editore un dossier pedagogico con approfondimenti e attività.

Arnold Lobel, Gufo, è ora di dormire (trad. di Cristina Brambilla), Babalibri 2019, 70 p., euro 8,50

Soledad Bravi, Che fortuna, Gabì! (trad. di Maria Bastanzetti), Babalibri 2019, 62 p., euro 8

Merenda con gli indiani

1 Giu

Babalibri ha creato una nuova collana, SuperBaba, diretta da Cristina Brambilla, dedicata alle prime letture e attenta alle esigenze dei lettori alle prime armi: un formato che dà respiro a testo e immagini, alcuni libri in stampatello maiuscolo e altri in minuscolo: una giusta misura, insomma. Tra i primi quattro titoli usciti ci fa molto sorridere questo che mescola testo in stampatello maiuscolo e fumetto: contiene due storie (anche questo denota l’attenzione al tipo di lettore a cui ci si rivolge) e mette in scena il buffo mondo di Anita tra realtà, sogno e immaginazioni. La protagonista è una buffa bestiola gialla che vorrebbe poter usare la magia per mettere in ordine la sua stanza, come ha chiesto il papà: pare però che la magia non sia d’accordo, ci vogliono tre tentativi e tutta la concentrazione possibile. Anita è così concentrata da finire su un’isola, farsi amica di due indiani e portarseli indietro a casa, con la promessa di una merenda a base di bignè al cioccolato con salsa di lamponi e meringhe. Gli indiani tornano anche nella seconda storia che racconta dei tentativi di Anita di andare a dormire nel lettone dopo aver visto un film western e aver fatto brutti sogni: sono due compagni di avventura esilanti, che spingono Anita in guai e marachelle, che faranno divertire il lettore con le loro espressioni e la loro lingua e… e chissà se ci saranno loro nuove avventure. Intanto, sarebbe bello trovare anche in italiano le avventure di Grignotin e Mentalo sempre creati da Bournay.

Delphine Bournay, merenda con gli indiani (trad. di Maria Bastanzetti), Babalibri 2019, 60 p., euro 8,50

Luigi. Il giorno in cui ho regalato…

14 Ott

luigi_couv4_0Luigi, impagabile Luigi. Il simpaticissimo gatto che i giovani lettori hanno conosciuto in Luigi. Alcuni giorni molto interessanti della mia vita torna con cinque brevi episodi che piaceranno a chi ha appena imparato a leggere e può godersi un bel libro, formato giusto e copertina cartonata. Anche qui Luigi filosofa, sul filo delle sue giornate, mentre passeggia insieme all’amico Miki e si sente invaso dalla gentilezza: ha trovato una pianta e vuole regalarla a qualcuno. Sceglie a caso sull’autobus: una nutria che, per la felicità, gli dona un animaletto esaudi-desideri e innesca una serie di incontri che hanno tutti a che fare col donare e col ricevere. Luigi, come sempre, è leggero e leggiadro: dice quello che pensa senza farsi problemi, e lo dice bene, con la grazia di chi sa avere cura persino della propria tristezza.

Il lettore ritrova gli amici del libro precedente e altri nuovi: sempre esilarante Titi, l’uccellino che risponde con frasi sconnesse e apparentemente senza senso che vi faranno ribaltare dal ridere.

Luigi, imperdibile Luigi.

Catharina Valckx – Nicolas Hubesch, Luigi. Il giorno in cui ho regalato una pianta a uno sconosciuto (trad. di Tanguy Babled), Babalibri 2017, 72 p., euro 17,50

Il postino dei messaggi in bottiglia

18 Ott

postino-dei-messaggi-in-bottigliaIl testo di Michelle Cuevas (“Le Avventure di Jacques Papier” De Agotini, Premio Andersen 2016 come miglior libro 9-12 anni) è sicuramente poetico, ma ancora più poesia e grazia le aggiunge il tratto di Erin Stead che rende materiche le sensazioni, le emozioni e i pensieri che attraversano il protagonista dell’albo, un postino a cui è affidato il compito di raccogliere i messaggi in bottiglia e consegnarli ai destinatari. Ha lo sguardo malinconico e perso di chi gioca a carte in solitario davanti a una sedia vuota, ha le spalle un po’ curve anche quando guarda verso l’alto, ha la cura dei gesti di chi sa fare bene il suo mestiere mettendoci passione.

Quando pesca un invito ad una festa senza altro riferimento si dà da fare per trovare chi riconosca la calligrafia: interroga grandi e bambini, gabbiani e musicisti senza venirne a capo. Poi decide di presentarsi alla festa per scusarsi con chi l’ha organizzata di non aver saputo trovare il suo invitato. Con una manciata delle sue conchiglie preferite, ovviamente, perché non si va mica a mani vuote. Alla fine della serata, il postino avrà la bocca piena di torta e il cuore colmo fino all’orlo: straborderà come succede quando la gioia vera, quella che arriva coi piccoli gesti, ci fa pieni . Succede che esca in piccole lacrime di commozione oppure che costringa a rimanere un poco a bocca aperta, come di fronte all’essenziale bellezza di questo albo.

Il sito dell’autrice. Il sito dell’illustratrice.

Michelle Cuevas – ill. Erin E. Stead, Il postino dei messaggi in bottiglia (trad. di Cristina Brambilla), Babalibri 2016, 40 p., euro 13,50

Milano Millestorie

29 Giu

MilanoMillestorieTra le tante guide per bambini relative a Milano pubblicate negli ultimi mesi, abbiamo parlato di quella edita da Panini in cui Pimpa fa da cicerone, ma possiamo ricordare anche “La mia Milano” di Ferrero, Fuga e Labianca (Electakids) e l’ottimo ebook Milano ad altezza bambino, realizzato da Rottermaier e Tangerine Lab per De Agostini. Il progetto Babalibri prevede invece di raccontare la città attraverso una serie di storie: ci sono sette percorsi che corrispondono ad altrettanti quartieri e colori e per ciascuno si raccontano episodi speciali, personaggi, curiosità e si approfondiscono particolari negli specchietti colorati. Quando si parla di un fatto storico, si ritrova nella pagina anche una linea del tempo che permette di posizionarlo adeguatamente nel periodo in cui è avvenuto. Si può procedere linearmente oppure sfogliare alla ricerca di quel che colpisce di più, in un accattivante mix di illustrazioni e riproduzioni fotografiche. Da Bruno Munari alla Chiesa del mal di testa, dallo sciopero dei sigari ai musei a cielo aperto, dalla battaglia navale ai maiali a zonzo per le vie della città… ecco di che incuriosire non solo chi arriva in visita, ma anche gli stessi bambini milanesi che di certo non conosceranno tutti gli episodi e i luoghi scelti e inseriti tra queste pagine.

Al fondo c’è un supplemento in bianco e nero che contiene la traduzione dei testi in inglese.

Il sito relativo al progetto, registrandosi al quale e inserendo il codice che si trova su ogni copia del libro è possibile accedere a contenuti extra: mappe, percorsi speciali, quindici audiostorie da scaricare in mp3 relative a personaggi vari (dai fratelli Colla a Tex Willer, da Beatrice d’Este a Liliana Segre, da Giuseppe Verdi a Enzo Jannacci).

Il sito di Giulia Orecchia che ha realizzato le illustrazioni per questo libro.

Patrizia Zelioli – Giulia Orecchia – testo in inglese di Elisabetta Gnecchi Ruscone, Milano Millestorie, Babalibri 2015, 192 p., euro 16,50

Cornabicorna contro Cornabicorna

11 Giu

CornabicornaControCornabicornaQuando parliamo di albi che funzionano sempre (o comunque al 99%!) sappiamo che ognuno ha il suo tesoretto di storie da utilizzare a colpo sicuro, utili soprattutto in quelle occasioni in cui non si conosce ancora la classe che è venuta in biblioteca o in cui si ha di fronte un gruppo di lettori eterogenei che partecipano ad un incontro a partecipazione libera. Tra questi sicuramente la serie di Cornabicorna, che va ad arricchirsi del terzo volume, e che permette anche – nel caso di letture cadenzate nel tempo con il medesimo gruppo – di creare attesa rispetto alla storia e di tendere un filo rosso tra gli incontri grazie al medesimo personaggio.

Dopo i precedenti Cornabicorna (2012) e La vendetta di Cornabicorna (2014), torna il personaggio di Pietro che continua ad odiare le minestre alle prese non con una, ma con ben due streghe. Tutta colpa dei suoi adulti che, come sottolinea lui, non sono manco in grado di vedere una strega in una zucca: la mamma affetta la cucurbitacea in cui era stata trasformata Cornabicorna nell’avventura precedente ed ecco che si fa realtà il detto “Zucca tagliata, strega raddoppiata”. Decise a trasformare il bambino in una succulenta minestra, le due finiranno per accapigliarsi vantando ciascuna di essere quella originale e si distruggeranno a vicenda.

Il testo presenta un’ottima carrellata di insulti, di quelli dove la fantasia si ingegna per prendersela con qualcuno senza mai utilizzare una parolaccia, come già avevamo sottolineato nel caso dell’albo Due mostri e come nel romanzo Dakota dalle bianche dimore di Ridley (Salani, 1992; in commercio c’è un’edizione del 2008 oppure andate a cercarlo in biblioteca). Un crescendo di epiteti che fa ridere i bambini; potete sfidarli a trovarne di nuovi, gentili ma pungenti!

Magali Bonniol – Pierre Bertrand, Cornabicorna contro Cornabicorna (trad. di Federica Rocca), Babalibri 2015, 32 p., euro 14

Luna e la camera blu

15 Nov

luna e la camera bluNel periodo in cui ragazzina tenevo il naso costantemente tra i gialli di Agatha Christie ero affascinata da un racconto in cui il ricordo dell’infanzia e di omicidio visto commettere proprio in quel periodo emergeva grazie alla tappezzeria – grano e papaveri – conservata in un armadio a muro chiuso da tempo mentre tutto intorno nelle stanze era cambiato. Eppure, grazie a quei colori e a quei disegni la protagonista capiva come mai tanto le era familiare il luogo e i gradini del giardino e la balaustra della scala: aveva vissuto in quella casa da bambina; la tappezzeria era quella della stanza dove aveva dormito e ricopriva i muri tra i quali aveva fantasticato, proprio come la piccola protagonista di questo albo, di cui tutti si preoccupano perché a scuola, durante la ricreazione se ne sta in un angolo a guardare gli altri. Ma i grandi non capiscono che non soffre per l’isolamento e nemmeno è asociale, semplicemente sta sognando ad occhi aperti guardando gli altri giocare. Sta facendo galoppare la fantasia esattamente come quando va a trovare la nonna e la accompagna a fare il riposino: quella stanza silenziosa ha una tappezzeria che par quasi un racconto, ci sono nave e vele e fari e ponti e carrozze e persone abbigliate secondo i gusti di un’altra epoca. Più Luna osserva e fantastica, più le vien facile infilarsi tra le storie narrate dai muri in compagnia della sua matita rossa, vivere avventure e lasciare qua e là traccia del proprio passaggio. Finché la nonna la sveglia e insieme lasciano a briglia sciolta l’immaginazione guardando le nuvole.

Mgadalena Guirao Jullien – Christine Davernier, Luna e la camera blu (trad. di Federica Rocca), Babalibri 2014, 36 p., euro 13

Se vuoi vedere una balena

4 Giu

balenaDopo aver gustato la delicatezza di E poi è primavera, ecco un nuovo albo col testo di Julie Fogliano e le illustrazioni di Erin E. Stead. Ancora una volta la grazia leggera, declinata a questo giro nei suggerimenti da mettere in pratica se si desidera avvistare una balena. Bisogna procurarsi una finestra, un oceano, molta pazienza e del tempo per guardare, per pensare, per rendersi conto. Non si deve stare troppo comodi e nemmeno distrarsi alzando gli occhi verso le nuvole oppure guardando in qua e in là pellicani, rose, barche, prati. Bisogna stare all’erta e tenere gli occhi aperti. Ma intanto ci si è guardati intorno, si sono scoperte meraviglie piccine nascoste tra le foglie, forse il sorriso di un pellicano, le forme diverse e mutevoli delle nuvole che corrono. Si è ascoltato il vento e preparata una barca e poi navigato pazientemente. E la balena è lì, sotto la superficie dell’acqua su cui stiamo navigando. Stiamo viaggiando insieme anche se non lo sappiamo; stiamo viaggiando per arrivare proprio lì, all’attimo in cui l’attesa incontra un muso che spunta dall’acqua e lo scambia magari per uno scoglio rugoso, rendendosi conto appena con un momento di ritardo che è lì, balena sorniona e sorridente, tanto cercata e tanto aspettata.

Nel momento in cui la balena sbuca, i musi attenti degli occupanti della barca (un cane, un bambino e un uccellino), quasi identici nell’espressione di chi non sa improvvisamente cosa fare o dire dopo aver tanto desiderato e atteso, mi fanno pensare al silenzio perfetto di quell’attimo in cui si sta per aprire il sorriso. Un sorriso che porta in sé tutto quello che si è visto, incontrato, scoperto nel cammino dell’attesa. Un sorriso che sa la misura esatta della bellezza dell’attesa che merita.

Il booktrailer dell’albo. Il sito di Erin Stead e il suo blog.

Julie Fogliano – Erin E. Stead, Se vuoi vedere una balena (trad. di Cristina Brambilla), Babalibri 2014, 32 p., euro 12,50

Aiuto, arriva il lupo!

12 Feb

ramadierGli albi che richiedono la diretta interazione dei piccoli lettori, attivando le medesime modalità di quando si trovano davanti a uno schermo su cui far correre le dita e battere le nocche, ci riportano al noto “Un libro” di Hervé Tullet (Panini), ma anche al divertente “Siamo in un libro!” (Il Castoro) di Mo Willems, dove Reginald e Tina si sentono vagamente osservati e poi decidono di giocare col lettore che sta sfogliando le pagine facendogli dire “banana” a comando e altre amenità simili. 

Il successo nella lettura coi bambini è assicurato perché il libro li chiama in causa direttamente all’interno di una storia che ha bisogno di loro per continuare (un po’ come nell’app Another Monster at the end of this book che riprende non a caso il libro del 1971 dove Grover ed Elmo dei Muppet vengono aiutati dal bambino a scoprire se davvero ci sia un mostro a fine libro) ed è così anche in questo cartonato tradotto per Babalibri che può essere scosso, ruotato, inclinato esattamente come un tablet. Lo scopo è far scivolare fuori dalle pagine il lupo che si sta minacciosamente avvicinando: la grafica basilare, i colori netti e la possibilità di ripetere la storia (all’infinito, cari adulti lettori 😉 ) ne fa sicuramente un libro adatto ai piccolissimi che potranno appunto reiterare più e più volte l’operazione e le risate conseguenti.

P.S. con sorriso: questo libro è scritto da adulti. E da cosa si vede? Dal fatto che hanno bisogno ogni volta di scrivere “Volta la pagina!”, dimostrando scarsa fiducia nell’intuitività della storia e dei piccoli lettori.

Il sito di Cédric Ramadier.

Cédric Ramadier – Vincent Bourgeau, Aiuto, arriva il lupo! (trad. di Tanguy Babled), Babalibri 2014, 24 p., euro 11,50