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Sabine nel mondo della magia

22 Lug

Sabine è una bambina con pochi amici e dei poteri di cui non capisce la provenienza né la potenzialità, eppure qualcosa di particolare lo sa fare: il giorno in cui il gruppo di bulletti della classe la prende di nuovo di mira blocca su un albero il loro pallone. Solo Michael, alunno nuovo arrivato, se ne rende conto; l’amicizia che ne nasce fa scoprire a Sabine che l’amico vive in una casa e in una famiglia molto particolari:non si occupano di produrre sciroppo d’acero come il suo papà, ma hanno a che fare con la magia. Proprio in un paralleloo mondo magico la protagonista si trova catapultata durante una merenda a casa di Michael: è il regno di Uwa, ex regina della magia, imprigionata da maghi sfruttatori dei poteri altrui. L’avventura si fa ancora più intrigante perché da quel mondo Sabine deve cercare di uscire, senza dimenticare di trovare Michael e riportarlo indietro. Proprio su quest’aspetto del legame tra i due ragazzini si innesta un’interessante riflessione sul significato dell’amicizia, sui sentimenti feriti, sulla delusione, su come ciascuno può credere in un’altra persona senza essere per forza ricambiato allo stesso modo.

Sul sito dell’editore trovate la playlist che l’autrice ha confezionato come colonna sonora ideale per la lettura del fumetto.

Luisa Torchio, Sabine nel mondo della magia, Tunué 2019, 

Merenda con gli indiani

1 Giu

Babalibri ha creato una nuova collana, SuperBaba, diretta da Cristina Brambilla, dedicata alle prime letture e attenta alle esigenze dei lettori alle prime armi: un formato che dà respiro a testo e immagini, alcuni libri in stampatello maiuscolo e altri in minuscolo: una giusta misura, insomma. Tra i primi quattro titoli usciti ci fa molto sorridere questo che mescola testo in stampatello maiuscolo e fumetto: contiene due storie (anche questo denota l’attenzione al tipo di lettore a cui ci si rivolge) e mette in scena il buffo mondo di Anita tra realtà, sogno e immaginazioni. La protagonista è una buffa bestiola gialla che vorrebbe poter usare la magia per mettere in ordine la sua stanza, come ha chiesto il papà: pare però che la magia non sia d’accordo, ci vogliono tre tentativi e tutta la concentrazione possibile. Anita è così concentrata da finire su un’isola, farsi amica di due indiani e portarseli indietro a casa, con la promessa di una merenda a base di bignè al cioccolato con salsa di lamponi e meringhe. Gli indiani tornano anche nella seconda storia che racconta dei tentativi di Anita di andare a dormire nel lettone dopo aver visto un film western e aver fatto brutti sogni: sono due compagni di avventura esilanti, che spingono Anita in guai e marachelle, che faranno divertire il lettore con le loro espressioni e la loro lingua e… e chissà se ci saranno loro nuove avventure. Intanto, sarebbe bello trovare anche in italiano le avventure di Grignotin e Mentalo sempre creati da Bournay.

Delphine Bournay, merenda con gli indiani (trad. di Maria Bastanzetti), Babalibri 2019, 60 p., euro 8,50

Fidanzati dell’inverno

10 Ago

Arriva in Italia il primo tomo della saga di Christelle Dabos, caso editoriale in Francia quando, al suo esordio letterario, riuscì a conquistare un nutrito pubblico di lettori crossover. Fantasy, Steampunk e Belle Époque si mescolano intorno alla figura di Ofelia, ragazza ritenuta goffa e insignificante, che vive sull’arca Anima dove si occupa del museo, grazie alla sua capacità di lettrice: legge infatti la storia degli oggetti che tocca, potere a cui si aggiunge quello di passare attraverso gli specchi. Le Decane di Anima decidono di combinarne il matrimonio con Thorn, erede del Polo, l’arca che gode di fama peggiore. La ragazza lascia la famiglia e il mondo in cui si è ritagliata ruolo e nicchia per una situazione decisamente diversa: non solo il freddo in un paesaggio di neve e ghiaccio, ma riflesso anche nei rapporti tra le persone, false e calcolatrici; addirittura i rappresentanti del clan dei Draghi hanno il potere di ferire a distanza. Il promesso sposo si rivela gelido quanto il clima della sua arca, distante, imbrigliato in una scelta diplomatica in cui pare nulla importi di Ofelia. Sotto l’apparenza goffa e impreparata, la protagonista in realtà nasconde una tempra decisa: anela a essere libera e a non lasciare che altri decidano completamente del suo destino, ma soprattutto vuole capire quale sia il mistero che l’arca nasconde e quale sia il vero motivo per cui è stata scelta proprio lei come futura sposa.

Alla parte fantasy e ai poteri magici dei diversi personaggi che affollano il romanzo si mescola un andamento da feuilleton: intrighi a corte, sotterfugi, dame in ampi abiti che nascondono inaspettate capacità di crudeltà, intrighi di famiglia e una trama che spingerà il lettore verso i tomi successivi, che l’editore italiano annuncia saranno pubblicati a distanza di sei mesi.

Il sito ufficiale della saga.La copertina è la stessa dell’edizione originale; sorvoliamo sulla grafica della quarta di copertina…

Christelle Dabos, L’attraversaspecchi. Fidanzati dell’inverno (trad. di Alberto Bracci Testasecca), e/o 2018, 512 p., euro 16, ebook euro 12,99

Uma del mondo di sotto

16 Lug

Uma è una bambina vichinga che sogna di conoscere la sua vera famiglia, irride gli dei, inventa canzoni da vere guerriere e un giorno decide di scendere nel pozzo che si dice magico, dove abitano le creature che esaudiscono i desideri di chi getta una pietra e spera. Il suo non darsi pace, l’essere insaziabile di desideri inappagati la fanno diventare la terribile Regina del Mondo di Sotto, in un nuovo regno che imprigiona chi lavorava alla realizzazione dei sogni e i dissidenti, dove non ci sono altre ragioni che quelle di Uma. Poi il racconto gira ai nostri giorni ed ecco Killian, adolescente arrabbiato che si è appena trasferito proprio nel paesino dove c’è il pozzo leggendario. Si innamora perdutamente di Harper, anche se lei non ha mai sentito i Nirvana e non ha mai visto Guerre Stellari, ma lei non si presenta all’appuntamento successivo e non si ricorda di lui. Harper è in realtà stata creata da Uma come contatto col Mondo di Sopra e viene resettata sopo ogni incursione tra gli umani: le vengono cancellati i ricordi. Incuriosito da una sorta di troll uscito dal pozzo che porta al collo una pietra simile a quelle che ha trovato seppellite in giardino, Killian fa la conoscenza dell’altro mondo e di un gruppo deciso a ribellarsi alla regina e alle sue regole.

Marta Baroni costruisce una narrazione in sette capitoli che parla, in maniera molto vera, della potenza dei sogni e dei desideri, ma anche della cecità a cui conducono la rabbia e il voler troppo. Grazie al doppio binario di realtà e magia, offre una riflessione profonda, punteggiata da definizioni (nostalgia, sogno, desiderio…) e da un Mondo di Sotto di cui il lettore godrà della toponomastica e del parlare in rima di alcuni dei suoi abitanti. Un fumetto che dice della necessità di fare i conti coi propri demoni, della capacità di guardar in faccia le cose, ma anche in fondo ad esse: qualcuno si perde nel torbido, qualcuno ci trova forza e speranza.

Marta Baroni, Uma del mondo di sotto, Bao Publishing 2018, 208 p., euro 18

Earwig e la strega

2 Ott

Una delle migliori autrici di storie di magia torna in libreria con un racconto lungo, ideale dagli otto anni ma adatto anche a essere letto insieme ad alta voce con lettori più piccoli. Si racconta di Earwig, bambina abituata a far fare a tutti quel che vuole lei, vissuta da sempre in orfanotrofio, dove è stata abbandonata in fasce con un biglietto che rivela che sua madre era una strega. Earwig fa di tutto per non essere adottata, proprio come il suo amico Budino, ma nulla può il giorno in cui due strani figuri si presentano e scelgono proprio lei. Sono Bella Yaga e Madragora e, come dicono anche i loro nomi, hanno a che fare con la magia. Hanno scelto Earwig perché Bella Yaga ha bisogno di due mani in più: non di un’aiutante, come crede e spera la ragazzina, ma bensì di una sguattera che prepari colazioni, triti le ossa di ratto e conti gli occhi di salamandra. Non ha fatto i conti con Earwig: come dice sempre, lei ama molto le sfide e non le sembra vero di trovare un alleato nel famiglio della strega, il gatto Thomas per vendicarsi e ovviamente far fare a tutti, anche in questa nuova casa, quel che vuole lei.

Non solo una storia di magia, ma una protagonista da aggiungere alla schiera delle ragazzine intraprendenti, dalla fervida immaginazione e che hanno sempre l’ultima parola.

Diana Wynne Jones – ill. Miho Satake, Earwig e la strega (trad. di Valentina Daniele), Salani 2017, 109 p., euro 10

Flora e Ulisse

20 Ott

Flora e UlissePer tutti gli eventi inattesi! Mi presto una delle esclamazioni che maggiormente ricorrono nel libro per esprimere la contentezza di trovare un altro (e siamo a tre quest’anno; la triade comprende anche i libri di Evans e Fitzgerald) bel romanzo per i ragazzi dai 9 ai 12 anni che non sente il bisogno di stupire con effetti speciali o chissà quali argomenti, ma semplicemente racconta bene una buona avventura.

In realtà qualche effetto speciale c’è perché non capita tutti i giorni di incontrare uno scoiattolo che riceve dei superpoteri dopo esser stato inghiottito da un aspirapolvere, ma anch’essi sono particolari perché vola sì, ma capisce anche gli umani che gli parlano e soprattutto esprime superlative doti poetiche. A salvare Ulisse dall’aspirapolvere è Flora, che vive con la madre dopo la separazione dei genitori e non capisce questa genitrice che scrive romanzi rosa, che la vorrebbe più sociale e meno col naso nei fumetti, che pare tenere più a una lampada a forma di pastorella che alla figlia. Cinica per autodefinizione, Flora è un’appassionata lettrice di fumetti, in particolare delle avventure dell’incredibile Incadesto che da anonimo inserviente si trasforma in brillante pilastro di luce all’occorrenza. Esercitatasi a conoscere ogni sfumatura del suo eroe di carta, Flora riconosce in Ulisse tutte le caratteristiche di un supereroe ed è decisa a difenderlo dalla madre che vorrebbe eliminarlo. Armata dei consigli sulle “cose terribili che possono capitarti” allegate ad ogni numero del fumetto, trova al suo fianco William Spiver, improbabile ragazzino dalla parlantina incessante e dai comportamenti bizzarri, pronipote della vicina di casa, insopportabile SoTutto che sostiene di essere colpito da cecità transitoria.

Un’esilarante avventura che dura il tempo di qualche giorno, che intervalla testo e fumetto, che presenta uno scoiattolo tanto poetico quanto facile al rutto e alle scorpacciate, che insiste su come sia possibile cambiare punto di vista e concedersi di essere se stessi, di sperare e non solamente di osservare la realtà. Si ride e si ride anche in modo serio: Flora e William sono due ragazzini che si sentono fuori posto nelle loro famiglie, che faticano ad accettare i modi degli adulti che li circondano e che vorrebbero essere semplicemente accettati per quello che sono, senza dover rispettare aspettative altrui che non coincidono con la propria natura.

Il sito dell’autrice. Il sito dell’illustratore.

Kate Di Camillo – ill. K.G. Campbell, Flora e Ulisse (trad. di Laura Bortoluzzi), Il Castoro 2015, 240 p., euro 13,50

Pochi spicci per Stuart

3 Set

SMALL CHANGE FOR STUART (PR)

Stuart Horten ha un problema di altezza: è decisamente basso per la sua età e le prese in giro da parte di amici e compagni sono facili, visto che i suoi genitori gli hanno affibbiato un nome di battesimo la cui iniziale, unita al cognome, lo bolla come “shorten”. Per di più – causa nuovo lavoro della mamma – la famiglia si trasferisce all’inizio dell’estate nella cittadina in cui è nato il papà. Pessima idea, pensa Stuart, visto che ha un’estate davanti, manco un amico e lo spauracchio della nuova scuola che lo attende; non ha fatto i conti con l’imprevisto: si ritrova come vicine di casa tre gemelle identiche che rispondono ai nomi di April, May e June e lo spiano per scrivere di lui sul giornale che distribuiscono nel quartiere e poi scopre il segreto della scatola in cui il babbo da sempre tiene le graffette. Una scatola che Stuart ha visto più o meno tutti i giorni della sua vita, ma che assume un significato nuovo quando scopre la storia di famiglia: gli Horten possedevano una fabbrica che costruiva serrature, casseforti e macchinari a moneta, bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, e la scatola è stata regalata al padre bambino da uno zio fuori dal comune, prestigiatore di fama scomparso in circostanze misteriose come la sua fidanzata e assistente. In uno scomparto segreto della scatola sono contenute delle vecchie monete da tre penny, che danno il via all’avventura insieme a un fatto incredibile per il protagonista: mentre si nasconde in una cabina telefonica, ecco lo squillo del telefono: un’impiegato della biblioteca cerca il signor Horten per avvisarlo che è disponibile il libro che ha richiesto. Stuart scopre allora le immagini della cittadina negli anni Trenta e in ciascuna fotografia vede un ragazzo decisamente basso di statura: è suo zio, che ha seminato indizi in luoghi vari perché il nipote possa trovare il suo laboratorio di magia, grazie alle monete contenute nella scatola. Il nipote che riesce nell’impresa non è il papà del protagonista, a cui tutto era destinato, ma Stuart che si rivela proprio un bambino del “tipo giusto”, curioso e intraprendente. Inutile dire che non è il solo alla ricerca del laboratorio e che l’aiuto di April, che sogna di fare la cronista investigativa sarà fondamentale.

Il libro è divertente, a tratti esilarante e della “misura giusta” per dei lettori della scuola secondaria di primo grado; leggendolo ho provato la medesima sensazione avuta nella lettura, a inizio anno, de L’incredibile caso dell’uovo e del Raffaello perduto: una bella avventura, che non ha bisogno di mettere in piazza chissà quali temi, ma che fila semplicemente perché è una buona storia, proprio come quelle che servono per conquistare i lettori. Funziona da leggere insieme ad alta voce, se per caso vi imbarcate nel progetto di leggere periodicamente insieme ai ragazzi. E inoltre, bisogna sottolinearlo perché non sempre è scontato, va rimarcato l’ottimo lavoro di Sara Marconi nella traduzione: il papà di Stuart, che per mestiere inventa schemi difficili di parole crociate, parla con termini ricercati e di uso non comune; non era semplice mantenere il meccanismo originale, ottenendo un risultato che fila e che diverte.

Il sito dell’autrice. Il sito dell’illustratore, su cui potete scoprire anche filmati e documentari. Lissa Evans ha scritto una seconda avventura di Stuart, inutile dire che l’aspettiamo!

Lissa Evans – ill. di Temujin Doran, Pochi spicci per Stuart (trad. di Sara Marconi), Salani 2015, 238 p., euro 12,90, ebook euro 8,99

La storia di Robert dai calzini rossi che si innamorò della strega

15 Giu

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Robert il carbonaio effettua volentieri consegne al numero 35 di via della Farmacia perché la signora Schlott ha sempre delle storie da raccontare e ciascuna legata a uno dei tanti oggetti che ha accumulato in casa. Quando vien fuori una collezione di calze, la signora Schlott comincia a narrare della strega che vive nel bosco, vicino alle tre querce, che raccoglie fiori e frutti in ogni stagione e che sferruzza calze di lana rosse convinta che facciano camminare molto più velocemente di quelle marroni. Sono rosse anche le calze che la vecchina regala a Robert, non tanto magiche quanto – dice – calze che aiutano a ricordare. Di sicuro fanno sognare e fanno un po’ di solletico e comunque spingono Robert ad addentrarsi nel bosco oltre i campi dell’azienda agricola per arrivare a una casetta dove una donna fa magie come frittelle ai mirtilli, corone di fiori, torte e temporali nel tentativo di riuscire prima o poi a vincere la bestia uggiosa della malinconia che deve essere ricacciata nello stagno.

Storia circolare dal sapore di fiaba, dove la magia sta dove non te lo aspetti, dove bisogna saper riconoscere la verità; storia che racchiude altre storie, della giusta misura per leggersela insieme ad alta voce in un incontro di lettura (mettete in cantiere per il prossimo anno scolastico!).

Il sito dell’autrice.

Jutta Richter – ill. di Jörg Mühle, La storia di Robert dai calzini rossi che si innamorò della strega (trad. di Alessandro Peroni), Salani, 88 p., euro 10, ebook euro 6,99

Cornabicorna contro Cornabicorna

11 Giu

CornabicornaControCornabicornaQuando parliamo di albi che funzionano sempre (o comunque al 99%!) sappiamo che ognuno ha il suo tesoretto di storie da utilizzare a colpo sicuro, utili soprattutto in quelle occasioni in cui non si conosce ancora la classe che è venuta in biblioteca o in cui si ha di fronte un gruppo di lettori eterogenei che partecipano ad un incontro a partecipazione libera. Tra questi sicuramente la serie di Cornabicorna, che va ad arricchirsi del terzo volume, e che permette anche – nel caso di letture cadenzate nel tempo con il medesimo gruppo – di creare attesa rispetto alla storia e di tendere un filo rosso tra gli incontri grazie al medesimo personaggio.

Dopo i precedenti Cornabicorna (2012) e La vendetta di Cornabicorna (2014), torna il personaggio di Pietro che continua ad odiare le minestre alle prese non con una, ma con ben due streghe. Tutta colpa dei suoi adulti che, come sottolinea lui, non sono manco in grado di vedere una strega in una zucca: la mamma affetta la cucurbitacea in cui era stata trasformata Cornabicorna nell’avventura precedente ed ecco che si fa realtà il detto “Zucca tagliata, strega raddoppiata”. Decise a trasformare il bambino in una succulenta minestra, le due finiranno per accapigliarsi vantando ciascuna di essere quella originale e si distruggeranno a vicenda.

Il testo presenta un’ottima carrellata di insulti, di quelli dove la fantasia si ingegna per prendersela con qualcuno senza mai utilizzare una parolaccia, come già avevamo sottolineato nel caso dell’albo Due mostri e come nel romanzo Dakota dalle bianche dimore di Ridley (Salani, 1992; in commercio c’è un’edizione del 2008 oppure andate a cercarlo in biblioteca). Un crescendo di epiteti che fa ridere i bambini; potete sfidarli a trovarne di nuovi, gentili ma pungenti!

Magali Bonniol – Pierre Bertrand, Cornabicorna contro Cornabicorna (trad. di Federica Rocca), Babalibri 2015, 32 p., euro 14

Magisterium – L’anno di ferro

28 Nov

 

copertina magisterium

Recensire questo libro non è facile, perché ad una prima occhiata superficiale verrebbe da gridare al plagio, o almeno a un totale mancanza di originalità. Ma in realtà non è così…ma andiamo per gradi.

La storia è quella di un giovane ragazzo, Callum, orfano di madre, cresciuto da un padre con una ossessione: che il figlio non diventi un mago. Sì perché la famiglia di Call è una famiglia di maghi e al dodicesimo anno di età anche lui dovrà affrontare il test per entrare o meno nella scuola di magia, il Magisterium. Aggiungiamo a questo un oscuro signore nemico, che si fa chiamare il Nemico della Morte, ex allievo del Magisterium che ha scatenato una guerra tra i maghi, e i rimandi evidenti alla saga di Harry Potter ci sono tutti. Inoltre la serie è composta da 5 volumi, uno per anno di scuola…Ma andiamo oltre perché anche se i rimandi sono davvero molto forti, in realtà sia l’evoluzione della storia che lo sfondo hanno pochissimo a che fare con il mondo creato dalla Rowlings. Già l’ambientazione è completamente diversa: i maghi del libro vivono in un mondo moderno, dove la magia è a base elementale, e la stessa scuola non ha il fascino antico di Hogwards, ma è una caverna scavata nelle profondità della montagna. Molto più da Nuovo Mondo che da Vecchia Europa. Tutta l’ambientazione infatti si discosta dai romanzi di Harry proprio per questo, non una versione statunitense del mondo magico, ma proprio una diversa visione del magico e dei suoi scenari. Nessun rimando quindi ai miti e alle leggende del vecchio mondo. Anche i personaggi riflettono questa diversa lettura della magia e soprattutto rimandano ad altri riferimenti letterari e filmici (una delle prime lezioni di magia del povero Call richiama le lezioni di karate del giovane Daniel San in Karate Kid…dai la cera e togli la cera 🙂 ).

L’evoluzione dei personaggi poi non è per nulla scontata, anzi ci riserva non poche sorprese e ci fa venire voglia di legger il proseguo delle loro avventure.

 Holly Black, Cassandra Clare, Magisterium (trad. Beatrice Masini), Mondadori 2014, pp.317, €17