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Montreuil 2018

6 Dic

Il Salon du livre et de la presse jeunesse di Montreuil ha chiuso lunedì 5 dicembre la sua 34ma edizione e, con 179.000 visitatori, batte tutti i record precedenti (qui avete tutti i dati e un bilancio di questa edizione). Ormai assestato su una formula vincente che permette l’accesso gratuito regitrandosi on line e favorisce non solo le classi, ma soprattutto la presenza delle famiglie nel fine settimana (il salone si svolge tradizionalmente dal mercoledì al lunedì, quest’ultimo giorno dedicato specie nel programma di incontri ai professionali come insegnanti e bibliotecari), ha dovuto vedersela nelle settimane precedenti l’apertura con la polemica montata intorno alla presenza tra gli stand di McDonald, con tanto di lettera aperta degli autori capeggiati da Claude Ponti.

Orfano dello spazio dedicato alla produzione digitale dopo il triennio in cui il salone era stato partner del progetto Transbook ora terminato, non ha saputo dare altrettanta visibilità a chi si occupa di app e ebook, per cui erano presenti solo alcuni editori o sviluppatori di piattaforme – come L’apprimerie e Picobo, piattaforma danese sbarcata in Francia con una scelta di qualità tra i prodotti degli editori che stanno aderendo – “persi” tra gli stand d editoria cartacea. Molto spazio invece per le riviste dedicate a bambini e ragazzi, un ambito in Francia sempre più variegato e di qualità (da Graou a Georges, da Baika a TétrasLire a Topo, per citarne alcune davvero belle). Programma ricco di incontri e occasioni di incontro e dédicaces, come sempre, sviluppato secondo il tema portante dedicato a “Nos futurs” e declinato, nello spazio delle mostre, in cinque verbi di azione che invitavano autori e illustratori a confrontarsi coi ragazzi e tutti i visitatori a costruire un sguardo nuovo sul futuro.

Di questo, come delle Pépites che hanno premiato i migliori libri, dirò sul numero di inizio nuovo anno di Andersen; mi preme invece sottolineare come il Salone abbia dato un grande spazio al tema dell’immigrazione, dell’accoglienza, aprendo lo sguardo su quello che sta succedendo e che ci interroga pressantemente ogni giorno. Uno dei verbi scelti era “trasformare”: trasformare lo sguardo attraverso storie e immagini che testimoniano i drammi di oggi, per alzare lo sguardo verso un futuro da costruire insieme. Nello spazio espositivo al piano interrato un grande muro presentava al visitatore riproduzioni di pagine di albi su questi temi e un altro muro è stato offerto a Encrages, un’associazione che si occupa da anni di promozione della lettura e dell’immagine, coinvolgendo nella attività anche un pubblico definito “in precarietà” e che sta facendo molti laboratori con gli immigranti e i richiedenti asilo, cercando visibilità attraverso le immagini. Il muro  ha visto succedersi immagini e manifesti realizzati per diverse occasioni, per dire, mobilitare, prendere parte, denunciare. Sulla loro pagina FB trovate un riassunto in immagini della loro presenza al Salone, compresa la tavola rotonda di lunedì dove Carole Chaix ha coinvolto  autori e illustratori impegnati come Magali Attiogbé o Ramona Badescu, già presente al festival estivo Passeur d’humanité.

Legandomi a questo tema, vi metto sotto gli occhi allora un solo libro a testimoniare quest’edizione del SLPJ: è Rue de Quatre-Vents, scritto da Jessie Magana e illustrato da Magali Attiogbé per Les Éditions des Éléphants. Ogni doppia pagina rappresenta l’immagine di una stessa strada in anni diversi, dal 1890 al 2018. Ogni pagina di destra porta un’aletta sovrapposta e apribile che racconta uno o più personaggi che compaiono nell’illustrazione; sono persone arrivate in Francia per motivi diversi e che stanno cercando un loro posto. Ci sono tante nazionalità diverse e c’è un testo conclusivo dove si sottolinea che nessuno lascia il proprio Paese per caso e come la Francia non abbia mai smesso, dalla fine del diciannovesimo secolo, di vedere la propria popolazione arricchirsi di persone venute da un altrove differente e spesso difficile. Si sottolinea l’accoglienza nel rispetto dei diritti umani e si ricorda che un francese su quattro ha almeno uno dei nonni nato in un altro Paese. Il personaggio che apre la galleria è Marco, con la sua fisarmonica: è un “macaroni” arrivato dal’Italia per lavorare in fabbrica, rispettato dai colleghi per il suo coraggio. Qualche anno dopo ecco un altro italiano, Giovanni, fuggito dal fascismo che lo perseguita per le sue idee libertarie. Questo libro parla ai francesi, ma dice anche agli italiani di ricordarsi di quanti loro connazionali sono partiti per luoghi più o meno vicini in anni più o meno lontani.

Scelgo questo libro e queste azioni del Salone come un segno. Se nel 2015 era l’atmosfera tra gli stand senza bambini e classi a riflettere l’attonimento di una città a pochi giorni dagli attentati, quest’anno Parigi riflette il momento particolare che si vive qui (e che rimbalza altrove e che porta il pensiero a scene italiane, tedesche e spagnole dove non si arriva per ora a tanto, ma dove sicuramente una certa rabbia potrebbe essere incanalata nei modi che si vedono qui a vantaggio di movimenti estremisti come l’iberico Vox ad esempio). Sabato in metro ci guardavamo attoniti, noi sconosciuti gli uni agli altri, ma accomunati da un unico pensiero verso l’uomo col suo gilet colorato che andava evidentemente all’assembramento per la manifestazione dei gilet jaunes e che portava in mano un’ascia, con la stessa naturalità con cui altri porterebbero un quotidiano o una baguette. Ora la città si prepara a vedere probabilmente – dicono così le ultime notizie – nelle sue strade i mezzi blindati tra due giorni.

Saper alzare lo sguardo, provare a dire, a condividere attraverso testi e illustrazioni, essere insieme per una causa giusta mi sembra importante, ogni giorno di più. E farlo attraverso quello che è il mestiere di molti di noi (che scrivono, disegnano, insegnano, fanno promozione della lettura) anche. Scrive Stéphan Servant in un testo per il SLPJ: “Chi inventa altri futuri, altri mondi possibili oggi se non la letteratura? Un tempo la politica proponeva un mondo diverso, ma si è ripiegata sul termine immediato, bloccata nel regno dell’immediatezza. La letteratura offre un respiro, apre ad altre forme di pensiero, considera altri scenari futuri. Il futuro presentato nei romanzi per adolescenti non è ridente, ma allerta sul pericolo di certe scelte; è possibile sempre – ci dicono questi romanzi – prendere un’altra strada. Lo dicono anche i racconti della tradizione. Sì, ci sono dei pericoli in un mondo pieno di draghi, orchi e fantsmi e i sentieri possono essere pieni di trappole. Ma ciò non impedisce di sventarli”. Un albo come “Rue de Quatre-Vents” che ricorda – con qualità e senza alcuna retorica anche nella sua ultima riga -come sia possibile ancora e sempre accogliere, è importante.

Montreuil 2016 /1. Dal punto di vista digitale

7 Dic

slpjMentre si tirano le somme generali della 32° edizione del Salon du Livre et de la Presse Jeunesse, con i suoi 175 mila visitatori (+26% rispetto alla media degli scorsi anni), noi tiriamo un po’ le fila – come ormai consuetudine ogni anno – di quel che abbiamo visto. In particolare, come sempre, un focus sul digitale: anche nel 2016 il lunedì ha visto il MÏCE numérique con la presenza di diverse realtà di sviluppatori di app per bambini e ragazzi e di servizi per scuole biblioteche e mediateche.

Bisogna rilevare che, così come è tendenza in generale, rallentano le nuove proposte di app e ebook o per lo meno questa è la munkisensazione, forse anche in rapporto all’entusiasmo degli scorsi anni e al debutto di questo spazio specifico, mentre si affinano i servizi offerti, le piattaforme che permettono ad esempio alle biblioteche di integrare le proprie risorse con nuove offerte digitali. Ad esempio Munki, che si propone di offrire a biblioteche, scuole materne e asili nido una catalogo di 400 albi da ascoltare, sia in streaming che senza connessione, adatti alla fascia di età 0-8 anni. Nel corso del 2017 Munki implementerà la sua offerta con 1000 nuovi titoli, tra cui molti delle case editrici che in Francia si occupano di questo tipo di prodotto ormai per tradizione: Didier Jeunesse, Victorie Musique, Enfance et Musique, Oui’Dire, ecc. L’idea è quella di bypassare il supporto del cd e di offrire una ricca scelta sia a singoli utenti (con un’interfaccia semplice utilizzabile non solo dagli adulti, ma dai bambini stessi) sia a tutte le istituzioni, scolastiche e non, in cui si lavora con la musica e si fa educazione musicale, educazione all’ascolto, utilizzo di audiolibri e racconti musicali.

Da tenere d’occhio anche altre offerte di biblioteche digitali per i lettori più giovani, come Planet Nemo o StoryPlayr, o ancora tutta l’offerta dedicata a bambini e ragazzi dalla mediateca digitale di Arte France.

wifillesE infine vi invitiamo a scoprire WI-Filles, programma di iniziazione al coding e alle materie informatiche dedicato alle ragazze delle scuole superiori di primo e secondo grado per dare, oltre alla parte tecnica, anche un messaggio sulle parità di genere, uscendo dagli stereotipi. Seguitelo sul sito e sul blog  dove raccontano le diverse esperienze, i corsi, i risultati.

Montreuil 2015 /1

9 Dic

montreuil 2015Quest’anno anche le cronache e i resoconti dal Salone di Montreuil risentono dello stordimento e dell’atmosfera ovattata che vive Parigi, che vive la Francia in questo momento. Arrivare in città in un primo pomeriggio, attraversare un aeroporto quasi deserto, incrociare come prime persone quattro soldati abbracciati ai loro fucili dà la misura della situazione. Per tutti i giorni seguenti la daranno il metrò in cui si respira anche all’ora di punta, i controlli ad ogni ingresso in luogo pubblico, le voci delle persone con cui condividi un aperitivo, una cena, un incontro in libreria che ti dicono di come sia la prima volta da tre settimane che escono per un momento sociale pubblico al di fuori del lavoro. Nel contempo tutto è calmo, da un lato stordito, dall’altro consapevole che in questo momento si vive così. Allora, anche se ci aspettiamo il Salone pressoché deserto (le uscite delle scolaresche sono state bloccate subito dopo il 13 novembre e solo nella serata di mercoledì scorso è stato revocato il divieto), fa comunque effetto guardare dal mezzanino gli spazi semi deserti tra gli stand a fine mattina e sentire freddo, freddo perché non ci sono bambini e adulti che respirano, parlano e ridono a riempire lo spazio; freddo perché sappiamo bene cosa ciò significhi.

Qualche classe poi comincia ad apparire; i professionali arrivano, acquistano, premiano la qualità e le vendite anche nei primi giorni mantengono i livelli degli anni precedenti: hanno accolto l’appello di portare i libri ai bambini, se loro non possono andare in Salone, per “tenere accese le stelle” e poi il fine settimana – con le famiglie e l’utenza libera – fa il “miracolo”: la trentunesima edizione del Salone si chiude con 139.000 visitatori. Qui potete leggere il bilancio e il grazie a chi ci ha creduto e ha fatto presenza per indicare solidarietà, resistenza, ma soprattutto perché è la vita, e la vita va.

Questo primo post allora è una rapida lista per andare a curiosare, proprio come abbiamo fatto noi tra gli stand. Ci piacerebbe potervi far vedere e “sentire” i volti delle persone che abbiamo incontrato, la loro voglia di raccontare libri, di parlare, di condividere, di essere vicini per sentirsi uniti. Intanto vi consigliamo di non perdere:

  1. Le loup dans le livre, di Mathieu Lavoie, edizioni Comme des géants: storie classiche rivoltate, lupo protagonista e risate folli e assicurate;
  2. Sidewalk Flowers / Les fleurs de la ville, di Jon Arno Lawson e Sydney Smith, edizione originale canadese Goundwood , Sarbacane per l’edizione francese: un senza parole di un’unica, eccezionale poeticità (ecco il trailer);
  3. poesia in musica: Les fleurs imaginaires di Vanessa Da Silva, libro con CD a partire dai tre anni, da Actes Sud;
  4. i nuovi cartonati quadrati editi da Rue du Monde per i più piccoli: la collana è Les petits chaussons e Julia Chausson ha fatto la felice scelta non banale e non facile di utilizzare la tecnica dell’incisione per illustrare filastrocche tradizionali (scaricate il catalogo 2016; le trovate a p. 28 e potete approfittare per godervi il resto della produzione della casa editrice di Alain Serres che è sempre una garanzia di qualità);
  5. un’autrice italiana che scrive in francese: Gaia Guasti, in particolare la trilogia La voix de la meute edita da Thierry Magnier, di cui ci assicurano meraviglie (proveremo per voi!);
  6. un’illustratrice italiana che fino ad ora ha pubblicato in Francia (con traduzioni anche in Cina): Gaia Guarino sta lavorando ad un nuovo albo (il terzo)  della serie dedicata a Louise de New York, giovane investigatrice per Les Éditions courtes et longues, nel cui catalogo trovate anche l’albo Marcele Potoffeu. Sua la copertina di Andersen 327 (novembre 2015) in cui Valentina Guerrini vi racconta di più su di lei;
  7. uno “straniero” anche in Francia: rapiti da Dans la gueule de l’alligator, traduzione francese di”Chomp” di Carl Hiaasen (quello di “Hoot”, Mondadori: ve lo ricordate?) per Thierry Magnier (edizione originale Knopf Books) ne aspettiamo la traduzione italiana;
  8. un nostro coup de coeur fin dallo scorso anno: la trilogia Les autodafeurs di Marine Carteron. Lo stand Rouergue è sempre una bellezza come colpo d’occhio sulle copertine di romanzi per adolescenti; nel caso di questa trilogia poi non solo la trama ma anche una dei protagonisti vi rapirà il cuore. In questo caso, basta mettervi comodi: arriverà la versione italiana!;
  9. un blog che ci piace, per come è costruito, per l’informalità che dice e dice tanto e bene, perché ne condividiamo i gusti: Bob et Jean-Michel ci sono imprescindibili per confrontarci sull’editoria francese e in particolare sui romanzi per ragazzi.

Je suis Charlie. Prendere parte

8 Gen

HeLeNE-LECOMTE_-274x300A memoria di coloro che sono stati uccisi ieri a Parigi, il Salone du Livre et de la Presse jeunesse di Montreuil mette a disposizione una pagina del proprio sito in cui pubblica gli interventi di illustratori e autori per condividere disegni e parole. Per fare appello – si legge – “alla nostra intelligenza comune, per ribadire che ridere è uno spazio essenziale di libertà”.

Per chi volesse contribuire, inviare le illustrazioni a hommagecharliehebdo.slpj@gmail.com

L’illustrazione qui sopra è di Hélène Lecomte.

Montreuil 2014 /3. Le port a jauni

2 Dic

Festeggiamo volentieri la prima volta al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse di una casa editrice marsigliese, Le port a jauni, con la quale Mathilde Chèvre pubblica libri per ragazzi e libri di poesia in edizioni bilingue francese/arabo. Tra i tanti, quelli della collana Promenade en bord de mer non hanno solo due lingue, ma due facce: sono il risultato delle consegne sviluppate, ciascuno secondo le proprie corde, da un autore di Marsiglia ed uno di Beirut, cuciti poi ciascuno da un lato del libro per arrivare ad incontrarsi, proprio come vite partita da bordi diversi del Mediterraneo e giunte a guardarsi negli occhi. Alifbata è invece un abecedario arabo in cui ogni lettera dell’alfabeto evoca una parola e ad ogni parola un autore diverso ha legato una poesia, il tutto illustrato da Zeynep Perinçek.

In vetrina oggi mettiamo La roue de Tarek, che proprio come una ruota gira e rigira, gira anch’esso: si legge in verticale e poi in orizzontale e in verticale ancora. Insieme alle pagine, corre la storia di Tarek che  tra tutti i giochi possibili preferisce correre dietro un vecchio pneumatico fino al giorno in cui, perdutolo, vaga cercandolo e scoprendo tutti gli usi che se ne possono fare. Compreso quello di trasformarlo in un’altalena per i bambini.

Sicuramente una piccola casa editrice interessante per chi è attento alle storie in lingua, a quelle che provengono da mondo arabo, alla possibilità di offrire testi in due lingue.

Il sito della casa editrice.

Montreuil 2014 /2. Applicazioni vincenti

1 Dic

imageLo scorso anno, il Salone ha lanciato sia PopApp, portale su cui trovare la segnalazione di applicazioni di qualità per orientarsi nella giungla di proposte sui vari store, sia una bourse d’aide, un fondo per sostenere nella loro realizzazione cinque progetti di applicazioni scelti tra i tanti pervenuti. Questa mattina i cinque progetti sono stati raccontati da chi li ha pensati, in attesa che siano usufruibili al pubblico, nel corso del nuovo anno. Li trovate qui.

Le lapin bricoleur è una storia che gioca sulla ripetitività e sulla circolarità che i bambini tanto amano; di Boum! (o Au boulot, promenade numérique, come in programma; uscirà il primo aprile!) potete vedere una demo qui sul sito dello sviluppatore; La mégalopole è un progetto carta-digitale di cui per ora Cléa Dieudonné ha realizzato la versione caratcea edita da L’Agrume, che si sviluppa in verticale su una lunghezza di tre metri e si legge partendo dall’alto, mentre la versione applicazione (probabilmente disponibile nell’autunno prossimo) si svilupperà esattamente al contrario.

Sono però le due uscite previste per la primavera a fomentare le aspettative. Et si la nuit è un progetto di L’apprimerie, già apprezzata nelle sue applicazioni sui classici per la finezza delle interazioni del testo, che riprende il momento della buonanotte immaginando che i protagonisti chiudano gli occhi per la nanna, dando vita a un mondo immaginario. Realizzato in epub3, avrà un’edizione in inglese e una in francese e – per la prima volta nelle scelte dello sviluppatore – si avrà anche la possibilità di ascoltare il testo letto. Le illustrazioni sono di sapore vintage, anni ’60, realizzate da Douglace, e il designer sonoro è Emmanuel Séguin.

La pluie à midi è invece il progetto realizzato da Éditions Volumiques e ideato da Julie Stephen Chheng, di cui già vi avevamo presentato il geniale Village à déplier. Come le ultime uscite per queste edizioni, si partirà da un libro cartaceo per permettere poi al lettore di prolungare la storia sul tablet e di interagire, generando mondi diversi grazie alla geolocalizzazione, a seconda dell’angolo di mondo ma anche del tempo che fa fuori dalla finestra e delle stagioni. Ecco due video che vi fanno vedere come funzionerá e cosa racconterà.

Che dire? Stasera a Parigi c’è aria di neve; sotto la neve covano i bulbi e le idee, vedremo a primavera!

Montreuil 2014 /1. Carte à Lire

1 Dic

imageCominciamo dal digitale la manciata di cronache dal Salone di Montreuil con una novità lanciata stamattina, giusto in tempo per l’avvicinarsi del Natale: la Carte à lire, iniziativa per portare i libri digitali anche in libreria e per rendere più piacevole il gesto di regalarne uno. Se ricevete infatti una di queste carte, avrete tra le mani una busta e nella busta un biglietto di cartoncino pesante che ripropone esattamente la copertina del libro che è stato scelto per voi e la sua quarta, dove si trovano le indicazioni a proposito della trama, delle lingue in cui è disponibile, del fatto che si adatto anche a lettori dislessici e dei supporti compatibili (per ora iBooks e Readium). All’interno le regole per scaricare il libro, il codice necessario e ovviamente lo spazio perché chi ve lo regala possa scrivere quel che pensa.

Così le carte regalo arrivano anche in libreria, magari su un espositore colorato o su un albero numérique come quello che campeggiava in Salone.

Ecco il sito su cui scoprire tutto a proposito della Carte à Lire.

Montreuil 2013 / 3 – Totam, libreria del digitale

3 Dic

Comincia con una riflessione sulle cifre della presenza di schermi e connessioni nelle famiglie la presentazione – da parte di Terence Mosca, conosciuto come “le Monsieur Gallimard Jeunese” visto che ha creato app come “La Coccinelle”, “Dinosaures”, “Pompidou Kids” –  di Totam, la libreria del digitale dedicata a bambini e ragazzi. Nata dall’idea di creare un solo luogo dove poter reperire on line tutti i contenuti di qualità dispersi nel web e non sempre di facile accesso se non si hanno le idee chiare e non si va a colpo sicuro, e insieme un solo strumento di distribuzione, Totam è frutto della collaborazione tra quattro diversi soggetti già ben rodati nel campo (Mosca; Laurence Gauthier; Nathalie Colombier e Odile Leveugle, che si occupano di due siti come Declick e Applimini che in Francia sono punti di riferimento ler l’informazione digitale per ragazzi) e dalla collaborazione di editori, produttori e dello stesso Salon du Livre et de la Presse Jeunesse.

Organizzato in modo da essere consultabile per fasce d’età, per temi e per tipologia di contenuti, il portale offre l’accesso a risorse come libri digitali, video e musica e applicazioni di cui viene presentata una scheda dettagliata e la possibilità di un “assaggio in estratto” (per le applicazioni la scheda rimanda allo Store di riferimento). Ogni scheda è condivisibile via social network o si può inviare via mail.

Per ora la possibilità offerta ai singoli utenti è quella di un abbonamento mensile a 9,99 euro che permette l’acceso illimitato a un pacchetto di contenuti che si rinnova ogni mese. Dall’anno nuovo sarà possibile la vendita delle singole proposte, scaricabili e di cui si rimane proprietari. Inoltre si stanno preparando misure di abbonamento apposite per biblioteche, mediateche, scuole, ecc. : una sorta di “box pro” che tenga conto delle esigenze di enti di questo tipo.

Da gennaio saranno disponibili contenuti in epub3 e l’app dedicata. Per ora la libreria si consulta on line:  http://www.totam.fr

A proposito di epub3, da ieri sera è possibile consultare su Totam l’anteprima di Paris, ultima nata in casa Nathan.

Montreuil 2013 / 2 – Il Salone per il digitale

2 Dic

La mattinata del Mïce (Marché International et Interprofessionel de la Création pour Enfants), alla sua seconda edizione, ha aperto le porte quest’anno con un intervento di Sylvie Vassallo, direttrice del Salon du Livre et de la Presse Jeunesse, che ha illustrato l’azione del Salone stesso a favore del digitale. O meglio le azioni, le strategie e gli strumenti messi in campo in questi anni e a disposizione di biblioteche, mediateche e scuole che ne vogliano affittare uno per un certo periodo di tempo per sperimentarlo e per crearvi intorno attività ed eventi (che in parte vi abbiamo già illustrato in un post lo scorso dicembre). Come il Juke-Box Ados, arrivato al suo settimo anno, con una quarantina di autori coinvolti; come la Tablette XXL o come la Biblioconnection, presentata lo scorso anno a Montreuil e che  verrà nel 2014 sperimentata in 400 strutture tra quelle che si candideranno ad ospitarla.

Alla base di ognuno di questi progetti ci sono innanzitutto due idee: la complementarietà tra carta e schermo e la democraticità dell’accesso e della lettura per tutti (con la Biblioconnection si fa un grande passo avanti anche nei confronti dei ragazzi lettori con disabilità di tipo vario). La sfida è sempre quella di praticare una lettura in comune, che rompa gli schemi del singolo che si rapporta con lo schermo e insieme la possibilità di venire incontro a istituzioni come le biblioteche o le scuole che possono trovare assai difficile stare al passo coi veloci cambiamenti tecnologici di supporto e che possono invece sperimentare – in particolare con la maxi tablette – tutte le potenzialità delle applicazioni.

Le novità di quest’anno sono due: innanzitutto un portale chiamato Pollen per far scoprire le applicazioni e permettere di orientarsi nell’offerta; poi una “bourse d’aide“, un finanziamento per dieci progetti di applicazioni da sviluppare scelti tra quelli che parteciperanno entro marzo 2014 all’assegnazione, che saranno sovvenzionati per un massimo di 5.000 euro caduno. Un invito ad autori, illustratori, sviluppatori ed editori, che viene dal Centre National du Livre e dall’Ècole du Livre de Jeunesse: e sinceramente è bello vedere che i finanziamenti pubblici guardano alla qualità del digitale e vogliono accompagnare nuove idee e nuovi progetti per bambini e ragazzi…

Montreuil 2012 / 5 – Il digitale

8 Dic

Quest’anno il Salone di Montreuil ha riservato al digitale due spazi, il Pôle Numérique e il Mïce du Numérique, e molti appuntamenti e dibattiti specialmente nella giornata professionali di lunedì 3 dicembre. Come si sa, gli spazi a Montreuil non sono enormi, ma la folla che ha riempito i due destinati al digitale era davvero grande, tanto da fare chiudere l’accesso al Mïce per un po’ di tempo a fine mattinata: sicuramente al di là delle aspettative degli organizzatori; di certo a testimonianza dell’interesse crescente su questi temi.

Al Mïce du Numérique si sono alternate veloci presentazioni di esperienze di editori digitali, con alcuni aprofondimenti molto tecnici e un panorama che non riflette altro se non quello che già si sa (e che di certo non vale solo per il digitale ;-)): cose molto belle, cose orribili, app utili, altre proprio solo per farsi belli gli occhi e basta. Intorno i giovani talenti laureati dal premio Mïce junior presentavano le loro realizzazioni (tra cui Happy World, Avant-Goût, Jo et Moi, Tralalere), altri editori le loro novità (ad esempio, Appicadabra l’app concepita in collaborazione con La Cité des Sciences in occasione della mostra sulle macchine di Leonardo da Vinci) e soprattutto il progetto Labo de l’édition della municipalità di Parigi, volto a sostenere i giovani che vogliono lanciarsi nell’editoria digitale, soprattutto in un’ottica di collaborazione.

tabletteNello stesso spazio era possibile vedere la tablette XXL, progetto del Salone che, come il Juke-Box Ado, viene affittato a scuole e biblioteche: è un maxi tablet con 15 applicazioni, montato su ruote, ad altezza di un tavolo basso, che permette a gruppi di 7-8 bambini di starci comodamente intorno e di lavorare coadiuvati dal personale messo a disposizione dall’organizzazione.

Intorno allo spazio del Pôle Numérique dieci editori francesi presentavano le loro novità in materia di digitale: ABC Melody (la loro app “Hello, I am Charlie” è tratta da un libro per l’avvicinamento alla lingua inglese pubblicato anche in Italia da Curci Young), Byook, e-Toiles (che, dopo il successo al TOC bolognese 2011, presentava la nuova app “Ma Poire), Hatier (con l’interessante app “Mon chemin” tratta da un loro albo, che permette di personalizzare la storia con immagini, disegni e suoni a scelta),  La souris qui raconte (visitate il loro sito: è possibile abbonarsi a delle storie da leggere on line; alcune sono diventate app davvero notevoli. In particolare “Conte du haut de mon crâne” e “Toute la vérité sur le Père Noël”), éditions Volumiques (specializzati in giochi e in pieghe di carta -!- e ora in app dove la carta interagisce con il tablet), Slimcricket, Webdokid e Zabouille e L’Apprimerie, che lasciamo per ultima semplicemente per sottolineare la bellezza dell’app derivata da Verne, Voyage au centre de la Terre, che abbiamo potuto testare in tutte le sue funzionalità (vocabolario visivo, rimandi, giochi grafici e tipografici): davvero una meraviglia. Presto, ci è stato assicurato, sarà disponibile anche sull’App Store internazionale e non solo su quello francese.

La sala ha ospitato alcuni dibattiti interessanti, tra cui in particolare la presentazione dei risultati dell’indagine condotta da Gallimard Jeunesse e Le Parisien/Aujourd’hui sulla lettura tra i ragazzi da 7 a 15 anni e una tavola rotonda su “La lecture en mutuation”, in cui sono stati tra gli altri presentati i progetti di gioco e videogioco delle mediateche di Montpellier Agglomeration; le riflessioni sull’e-book di BayaM (il côté numérique di Bayard), in particolare sulla grafica e sulla resa del testo; Signes de Sens, progetto dedicato all’accessibilità al libro per le persone sorde che sta sviluppato progetti interattivi con app. Proprio il referente di questo progetto, Simon Houriet ha detto in conclusione dell’incontro: “il nostro mestiere è creare delle alternative, partendo da esperienze atipiche che permettano di ripensare cose che davamo per scontato. Lavorare in digitale serve anche a questo, a creare alternative”.

Per questo penso che il progetto più interessante e importante visto a Montreuil sia, oltre a quello di Houriet, la Biblioconnection, progetto sempre del Salone e del Dipartimento locale, che si propone di dare nuovi accessi alla lettura grazie all’uso del corpo (nella scelta del libro, nel girare le pagine, nell’interagire con la storia, nel vedere le pagine proiettate su grande schermo e affiancate da un video che “legge” la storia nel linguaggio dei segni) per permettere davvero a tutti di condividere l’atto del leggere . Qui un video girato durante la dimostrazione a Montreuil.