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La mia città trasloca

9 Dic

città traslocaRiuscite a immaginare di dover cambiare casa e orizzonte perché una parte della città in cui siete nati e cresciuti è destinata a essere distrutta? L’autrice prende spunto dalla propria esperienza e dalla propria città, Kiruna, la più settentrionale della Svezia, a nord del circolo polare artico, famosa per le miniere di ferro. Proprio a causa delle conformazioni del terreno e dell’attività estrattiva che lo ha indebolito, la città verrà spostata qualche chilometro a est: verrà ricostruito il centro, alcuni edifici storici verranno letteralmente spostarsi, ma la maggior parte verrà distrutta, compresa la casa di legno in cui vive Maja, destinata a trasferirsi in un appartamento grigio. La ragazzina ha il terrore che la miniera esploda; si sveglia ogni notte al momento dell’esplosione consueta dovuta all’estrazione; tiene sotto il letto una borsa pronta con i vestiti di ogni membro della famiglia. Intanto macera la rabbia (non vuole trasferirsi e non vuole perdere la migliore amica, che con la madre andrà a vivere a centinaia di chilometri) e l’amore per un coetaneo dell’altra classe che ha cominciato a frequentare il suo gruppo di lettura. Fino a quando gli attacchi di panico non le lasciano scampo e deve trovare la maniera di affrontare la paura e il cambiamento e di raccontarlo, a modo suo, in un video che cuce i filmati che gira nella miniera, per le strade della città, durante le veglie notturne.

Un romanzo che parla della famiglia, dell’amicizia e dell’amore, ma anche della dignità del lavoro e che descrive una città che vive in un contesto geografico particolare e la cui economia gira da decenni esclusivamente intorno alla miniera. Diventa allora molto interessante leggere il dibattito intorno allo spostamento della città, le opinioni degli adulti, le posizioni che i ragazzi prendono quando le insegnanti a scuola organizzano un vero dibattito dove i favorevoli e i contrari devono argomentare e difendere ciò che pensano. Tra le righe anche un bello spunto di riflessione sulla lingua (il padre e il nonno parlano meankieli, che la nonna reputa inutile impara e che Maja invece trova neccessario), sulle vicende dei Sami, che persero le loro terre molto tempo prima, e sul concetto di quel che è casa.

Ann-Helén Laestadius, La mia città trasloca (trad. di Deborah Rabitti), Edt Giralangolo 2020, 304 p., euro 14

Charlie e il misterioso professor Tiberius

15 Set

Non può che scappare un sorriso a leggere le prime righe di questo romanzo in cui il protagonista spiega il metodo in cui si lava le mani insaponandole e risciacquandole dodici volte, una per anno della sua vita. Non è una nuova procedura anti-Covid, ma uno dei segni della patologia di Charlie, che ha bisogno che la sua vita sia ordinata, ripetitiva e semplice, che nessuno lo tocchi, che le sue piccole manie vengano tollerate. La sua vita però è stata sconvolta quando il padre è stato gravemente ferito mentre scriveva un reportage dall’Afghanistan e ora lo è di nuovo: l’uomo viene trasferito dalla California alla Virginia, la nonna lo assiste e poco dopo, per ragioni varie, uno scombinato gruppo parte: Charlie, la sorella maggiore, i due fratelli gemelli di dieci anni, un cane a tre zampe e una donna di origine bosniaca che porta un collare borchiato e guida un camper vecchiotto. Il viaggio diventa una sorta di missione: Charlie convince tutti a fare un certo percorso, con determinate tappe, in modo da poter vedere tutti gli uccelli che col padre ha segnato su un taccuino nella lista “Uccelli da vere prima o poi”. Charlie disegna benissimo, è un appassionato di volatili e ha una passione per le teorie dell’esimio ornitologo Tiberius Shaw, citato lungo tutto il libro.

Proprio come scrive Shaw, “per alcuni individui, la sopravvivenza è possibile solo all’interno di uno stormo. Per altri, la vita è un solitario campo di prova nella natura selvaggia”: è questo che Charlie vivrà, mettendosi alla prova, sfidando le paure, facendo cose che mai avrebbe immaginato, attraversando gli Stati Uniti con la speranza di ritrovare un padre sopravvissuto e vivo. Molto interessante che Ludmila racconti ai ragazzi la sua adolescenza in Bosnia al momento dell’assedio di Sarajevo, riproponendo ai lettori una narrazione intima di un periodo storico tanto vicino quanto poco conosciuto.

Sally J. Pla, Charlie e il misterioso professor Tiberius (trad. di Isabella Maria), Edt Giralangolo 2020, 328 p., euro 14, ebook euro 9,90

Semplice la felicità

10 Lug

semplice la felicitàMi ripeto: è preziosa la collana di romanzi per i ragazzi più grandi editi da Edt Giralangolo. Quest’anno ha vinto anche il premio Andersen ed è stato un piacere, come giuria, assegnarglielo. E giustamente la collana non delude, ma propone ancora una volta un ottimo romanzo che mi fa doppiamente felice perché viene dal Canada e fa piacere che gli sguardi di chi sceglie cosa tradurre per i lettori italiani cadano anche in territori editorialmente non troppo battuti.

Con molta semplicità,con ironia profonda e senza mai cadere nella banalizzazione, Sénéchal racconta la storia di Chris, un diciottenne che è in ritardo, come si definisce lui. In ritardo nella testa, molto bravo nei lavori manuali e capace di crearsi una routine quotidiana nonostante le sue difficoltà dalla nascita. La mattina del suo diciottesimo compleanno si sveglia in un appartamento lindo e ordinato; sua madre se ne è andata, come se al compimento della maggior età del figlio avesse considerato esaurito il suo compito. Chris, nominato portinaio e tuttofare dall’anziana proprietaria dello stabile in cui vive che veglia su di lui, racconta le sue giornate in un dialogo costante con la madre a cui immagina di parlare, sfoderando il suo senso dell’umorismo, il suo senso di adattabilità, ma anche tutta la sincerità nel dire le cose come stanno. Racconta della famiglia di affetti che gli si costruisce intorno, degli amici, dei guai, delle avventure, di come a volte le persone non riescano a parlare di quel che è più importante. Racconta di com’è avere una ragazza e incontrare il proprio padre mai conosciuto prima. Un’incredibile grazia narrativa che scorre lungo le pagine che farà divertire e un po’ commuovere i lettori. Un giusto modo per dire le cose della vita.

Jean-François Sénéchal, Semplice la felicità (trad. di Claudine Turla), Edt Giralangolo 2020, 264 p., euro 14, ebook euro 9,99

La seconda avventura

17 Mar

Ho avuto la fortuna di leggere questo romanzo in anteprima, alcune settimane fa, per poterne scrivere sul mensile Andersen su cui ne troverete un taglio diverso. Mi piace che sia un romanzo italiano ben scritto, non scontato e che abbia trovato posto in questa collana che, fin dai suoi esordi, è una garanzia per i lettori e per chi si (pre)occupa di suggerire loro buoni libri.

La trama propone il tema della fuga come necessità di allontanarsi da quel che sta stretto, di affermare la propria personalità, di sfogare la propria rabbia: Bianca ha sedici anni ed è partita col camion appartenuto al padre, in emulazione al suo idolo, la camionista polacca Iwona Blecharczyk, di cui vorrebbe possedere l’intraprendenza e il coraggio. A complicarle il viaggio (o forse no) un imprevisto inimmaginato: un’anziana signora che le chiede un passaggio attraverso un cartello, spiegando di chiamarsi Siria e di essere muta. La donna ha una meta precisa, niente meno che l’Irlanda, e anche una tappa fondamentale da fare presso amici e Bianca non riesce a negarglielo. Siria però ha in realtà un altro nome, un vecchio diario, una vita alle spalle che offre interpretazioni diverse, e una voce: già, una voce spezzata che riesce comunque a dire, che ritma la poesia. Il libro infatti potrà rientrare nei percorsi narrativi che raccontano la poesia (in questo caso di Yeats, ma non solo) inserendola tra le righe, facendole trovare spiragli nelle vite dei protagonisti, dando luce.

Un viaggio di incontri, di altre persone in fuga; un finale che lascia le porte aperte. E poi c’è un incipit perfetto per essere letto ad alta voce. Il che davvero non guasta mai 😉 Appena sarà possibile, quando le librerie riapriranno, procuratevelo; se volete approfittate fin da ora della versione ebook (acquistabile scontato anche dal sito dell’editore) e godetevi la lettura!

Il sito di Simone Saccucci per scoprire le sue attività e da che percorso viene questa bella voce narrante.

Simone Saccucci, La seconda avventura, Edt Giralangolo 2020, 180 p., euro 12,50, ebook euro 8,99

Norvelt

20 Mag

Norvelt esiste davvero, è in Pennsylvania e ha un’affascinante storia che deriva dalla sua fondazione (è stata voluta come comunità modello durante il periodo della Grande Depressione) e dal suo legame con Eleanor Roosevelt. Jack Gantos ci è nato e, con abilità di scrittura rara e spassosissima, regala al lettore un ritratto dell’estate dei suoi tredici anni. È il 1962, nell’aria ci sono gli echi del Vietnam come della Seconda Guerra Mondiale a cui il padre del protagonista ha preso parte, come della contemporaneità: John Kennedy, la morte di Marilyn Monroe; è anche l’estate che Jack passa costantemente in punizione, cosa che manda in bestia la sua amica Bunny, figlia dell’impresario di pompe funebri; è l’estate in cui suo padre decide di costruire in ocrtile un rifugio antiaereo e un campo d’aviazione… è l’estate in cui Jack cresce e in cui si misura con la storia: quella di cui è appassionato e che viene raccontata nei libri che divora e quella della cittadina in cui vive.

Jack è un imbranato che ha paura di tutto e che prende a sanguinare copiosamente dal naso ogni volta ha fifa, persino nel sonno, ma sulla sua strada c’è lei, miss Volker, l’anziana infermiera che ha promesso a Eleanor Roosevelt di prendersi cura degli abitanti di Norvelt all’atto della fondazione e responsabile dell’accertamento dei loro decessi. Per ogni morto scrive un necrologio per il giornale locale e, visto che le sua mani sono piegate dall’artrite, si affida a Jack a cui detta con velocità vorace e appassionata. Quelli che compone non sono semplici coccodrilli, ma veri affreschi che raccontano la storia delle singole persone, della città e di altra gente, indietro nel tempo, che lei lega per rimandi e affinità. Insieme compone l’affresco di una comunità e il suo racconto, compreso il disgregarsi della comunità originaria e dell’idea su cui era fondata; riesce a scrivere il necrologio di una casa e, con la stessa lingua biforcuta con cui si rivolge al mondo, riesce a fermare sulla pagina perle di bellezza e saggi consigli per il ragazzino che ha davanti. Il suo continuo battibeccare con l’anziano spasimante a cui ha invano promesso il matrimonio quando saranno gli unici due fondatori sopravvissuti è esilarante e imperdibile, ma non sono certo le niche pagine che faranno ridere il lettore. La storia poi si tinge anche di giallo: muoiono troppe vecchiette una dietro l’altra per non destare sospetti…

Jack Gantos, Norvelt. Una città noiosa da morire, Edt Giralangolo 2019, 310 p., euro 16

Orangeboy

17 Mar

Incalzante: è di certo il primo aggettivo che viene in mente pensando a questo romanzo, una sorta di cavalcata nella vita e nei pensieri di Marlon, sedicenne che si ritrova improvvisamente in mezzo a un mistero che affonda parecchi anni addietro. Se la ragazza più bella delle scuola viene a casa tua, ti ascolta parlare e sembra capirti, se ti invita per un pomeriggio al luna park e poi ti propone di calarti una mezza pasticca, anche se non l’hai mai fatti, riuscirai a rifiutare? No. Solo che è tutto un grande inganno: Sonya lascia alcune pasticche in consegna a Marlon e i poliziotti gliele trovano addosso poco dopo; intanto lei muore all’improvviso e tutto precipita. Chi era davvero questa ragazza con due nomi, che aveva una sorta di cellulare di servizio con pochi numeri in rubrica tra cui quello di Marlon reistrato come Orangeboy? Chi è che continua a chiamare il ragazzo con una sorta di messaggio in codice e poi comincia a minacciare sua madre e a mettere a soqquadro la casa? Forse centra il passato di Andre, il fratello maggiore di Marlon, che per sei anni ha fatto parte di una gang di strada e che ora si trova in un centro di riabilitazione dopo un grave incidente.

Improvvisamente il passato torna, come se i tentativi della made di ricostruire la famiglia e di fare di Marlon un ragazzo con un buon futuro possibile non avessero presa. Bisogna trovare una soluzione, anche quando la tentazione è di farcela da soli, di non dire nulla alla polizia, di cercare dii ngannare anche l’amica che ti conosce da sempre. Patrice Lawrence costruisce un giallo che non dà fiato, dove la trama si avvolge a spirale intorno ai protagonisti fino a non lasciare via di scampo, ambientato nei sobborghi di Londra, ricostruendo le dinamiche interne delle gang e i rapporti tra gruppi nemici.

E poi non possiamo non dirlo: che bella copertina! Finalmente, una copertina non fotografica nei romanzi per i più grandi, di forte impatto, con sapiente uso del colore.

Patrice Lawrence, Orangeboy (trad. di Isabella Maria), EDT Giralangolo 2019, 446 p., euro 18

Il giardino curioso / Un giardino straordinario

14 Giu

Due albi che parlano di giardini, di come il verde possa prendere piede e trasformare un paesaggio anonimo quando non degradato, con due protagonisti curiosi e pazienti.

Il primo, Il giardino curioso edito da Giralangolo, prende spunto dalla vera storia della ferrovia sopraelevata High Line di New York, chiusa e abbandonata dal 1980, sui cui binari nel corso degli anni sono cresciuti alberi e fiori selvatici. Peter Brown immagina Liam, bambino curioso che scopre tra le traversine delle piante che necessitano di un giardiniere: si ingegna allora a prendersene cura nel modo migliore, potendo, annaffiando, cantando. Le stagioni passano, arrivano le prime fioriture, l’inverno porta invece il tempo dello studio per poter fare meglio la primavera successiva: spuntano nuove piante e nuovi giardinieri, in un’opera che diventa collettiva nella condivisione degli spazi verdi e nel lavoro per crearne di nuovi. Un invito insomma anche al Guerriglia Gardening, allo spargere semi e speranza di bellezza fiorita negli angoli più impensati per stupire passanti e cittadini abituati al solito paesaggio.

In Un giardino straordinario, da poco uscito per Terre di Mezzo, c’è un altro bambino dalla fantasia strabordante, sempre pronto ad andare in mondi straordinari, che dalla lettura di un libro e delle sue immagini, lascia germogliare un’idea: ecco allora la ricerca di un seme, la cura, l’attesa e il via ad una sorta di attacco infettivo di voglia di piantare e veder spuntare alberi e fiori. Qui il tratto di Sam Boughton, l’uso dei pastelli e del collage, danno materia a un mondo fiorito e affascinante che ben rappresenta il prendere corpo e colore nella realtà dell’idea che il protagonista ha avuto.

I due albi sono accomunati non solo dal tema e dal suo svolgimento, ma soprattutto dalle caratteristiche dei loro protagonisti: entrambi infatti possiedono la pazienza del giardiniere, quella che fa covare la speranza anche quando non si vede nulla, anche quando i bulbi dormono sotto la coltre di neve o nel tempo in cui i semi accumulano sotto terra la forza per spuntare e crescere. La pazienza del giardiniere è un’arte che va di pari passo alla capacità di prendersi cura, di notare i piccoli cambiamenti, di essere attenti alla necessità e di lasciarsi stupire da quel che viene, a lungo atteso e magari ancora più bello di quel che ci si aspettava. E che ovviamente dice anche dei sogni, della loro forza e della meraviglia di quando si fanno veri e tangibili.

Peter Brown, Il giardino curioso (trad. di Anselmo Roveda), Edt Giralangolo 2018, 36 p., euro 15

Sam Boughton, Un giardino straordinario (trad. di Sara Ragusa), Terre di Mezzo 2018,34 p., euro 15

Il gigante arriva a Parigi

29 Mag

La copertina cartonata permette di staccare un set di sei forme colorate (e di riporle, in modo da non perderle) con cui seguire la storia e riproporla sommandole, avvicinandole, ricostruendo insomma quel che viene raccontato dal testo: l’arrivo di un gigante a Parigi, che ammira le luci, il traffico, il fiume. Poi prova a infilarsi su un ponte e nel metrò per passar sull’altra riva, per poi fermarsi lì in città, in una forma che ben conosciamo nell’orizzonte della capitale francese.

Una proposta originale che permette di andare oltre la storia, di inventarne altri pezzetti mescolando le carte in gioco, che a questo giro sono appunto le forme da combinare insieme per dare il via alla fantasia, regalando al gigante altre avventure, a Parigi altri scorci, al lettore una scoperta sempre nuova.

Ginevra Dondina – Emiliano Mattia Fadda, Il gigante arriva a Parigi, EDT Giralangolo 2018, 48 p., euro 17,50

Il Grotlyn

8 Apr

Davies si misura a questo giro con una storia della notte, giocando con il lettore e preparandogli un piatto ricco perché in realtà il libro si presta a essere letto e riletto, tornando indietro a scovare gli indizi che sono disseminati qua e là, come indizi rivelatori del mistero.

Si sentono infatti strani rumori, fruscii improvvisi che spaventano i piccoli Rubi e Sam e poi furti che fanno pensare a un famigerato Grotlyn che si aggira nel quartiere, i cui abitanti si confrontano e si lamentano: persino al poliziotto rubano il bucato! A quel punto si intuisce chi sia il ladro e poi si scopre il suo progetto di libertà e di fuga. Ecco allora che si può ripercorrere l’albo per scovare gli indizi, i particolari e… le zampe.

La traduzione italiana segue la struttura a rime baciate dell’originale e permette quindi una lettura ad alta voce coinvolgente a affascinante: vi conviene rodarle con un buon esercizio, per non incagliarvi laddove le frasi sono più lunghe e neppure nelle allitterazioni dell’ “annoda nodi e allaccia lacci” e parimenti provare i toni. Sussurrati, bassi, improvvisi daranno corpo al testo e accompagneranno il lettore nel paesaggio notturno illuminato dalla luna e dai lampioni, tra comignoli e piccioni e tetti degni di un tempo dickensiano.

Il booktrailer dell’edizione Harper Collins.

Benji Davies, Il Grotlyn (testo italiano di Anselmo Roveda), Edt Giralangolo 2018, 36 p., euro 15

Bambini nel mondo

9 Mar

Si intitola “Bambini nel mondo” la nuova collana di Giralangolo e ci sembra di buon auspicio, perché sono libri per i bambini che vanno e andranno nel mondo, per i bambini (e i loro adulti) che si guardano intorno e si fanno domande. I quattro albi illustrati parlano di temi grandi come l’immigrazione, la povertà, il razzismo, i conflitti globali: parole “grosse” e scenari complicati che vengono resi a misura di una lettura da fare da soli oppure insieme, resi più vicini dal testo che si rivolge direttamente a chi legge e cerca di interloquire anche con i suggerimenti di approfondimenti on line e altrove (altri testi, altre informazioni da cercare in libreria, in biblioteca) che si trovano a fine volume.

I libri hanno il pregio di aiutare i bambini, e prima di loro sicuramente i grandi a cui si rivolgono chiedendo spiegazioni, a trovare le parole per dire, per riflettere su quel che si coglie in tv, sui media, nelle conversazioni. Si spiega allora la situazione dei rifugiati e l’iter che seguono per essere riconosciuti; si parla di conflitti grandi e piccoli, di forme di razzismo quotidiane, di cosa può determinare la povertà di una famiglia. Si invita a fare: a pensarci su, a farsi un’idea, a essere cittadini attivi nel proprio intorno.

In cosa a questa settimana dove molti si sono interrogati – probabilmente più del solito – su come la pensano le persone intorno e su cosa – paura, rabbia, modo di guardarsi intorno – porti a certi scenari politici, questi libri ci sembrano validi strumenti per provare a guardare insieme ai bambini cosa succede nel mondo, per parlarne e per confrontarsi e così continuare a crescere insieme, nel rispetto, nel confronto.

Tutti e quattro sono illustrati da Hanane Kai.

Ceri Roberts – Hanane Kai, Il razzismo e l’intolleranza (trad. di Anselmo Roveda), EDT Giralangolo 2018, 32 p., euro 13,50

Louise Salisbury – Hanane Kai, I conflitti globali, (trad. di Anselmo Roveda), EDT Giralangolo 2018, 32 p., euro 13,50

Louise Salisbury – Hanane Kai, I rifugiati e i migranti, (trad. di Anselmo Roveda), EDT Giralangolo 2018, 32 p., euro 13,50

Louise Salisbury – Hanane Kai, La povertà e la fame, (trad. di Anselmo Roveda), EDT Giralangolo 2018, 32 p., euro 13,50