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La fine del cerchio

9 Dic

fine del cerchio

Vi ricordate di Bambini nel bosco, della sua capacità lieve di dire cose essenziali, dei protagonisti Tom, Hana e gli altri bambini che tentavano di scappare dalla Base in cui erano rinchiusi dopo il disastro che ha mutato il pianeta, imparando a conoscere il mondo? Ecco, in questo nuovo romanzo di Beatrice Masini si è fatto un passo in avanti nel tempo ed è arrivato il momento di provare a ricominciare, di riorganizzare la vita sulla Terra. Forti dell’esperienza dei primi (voci fuori campo che punteggiano la trama, si interrogano e osservano) e supportati da regole precise, da un manuale e dall’addestramento ricevuti prima della partenza, gruppi di bambini guidati da un Vecchio vengono inviati in particolari punti del pianeta per riavviare la vita. Il lettore ha modo di seguirne tre, uno quasi standard rispetto all’idea di chi li ha pensati, gli altri due un po’ anomali perché – si sa – gli imprevisti possono sempre capitare. Inviati rispettivamente in una località di villeggiatura in riva al mare, su un’isola nel cuore dell’Africa e in una lussuosa villa settecentesca totalmente affrescata, i bambini imparano il mondo: il mare, l’acqua che sgorga dai rubinetti, la scuola, i semi da piantare, il sapore e la consistenza dei cibi diversi. Imparano la pazienza e le sbucciature, la condivisione e la morbidezza dei materassi, la curiosità e gli animali. Imparano ad essere autonomi, a lasciar andare quando è il momento i  vecchi che li hanno guidati sperando e tentando, ad accogliere chi arriva e sembra all’apparenza diverso. A fare futuro vivendo il presente.

La copertina è Sarah J. Coleman.

Beatrice Masini, La fine del cerchio, Fanucci 2014, 160 p., euro 12, ebook euro 9,99 (in questo momento in promozione a euro 2,99)

Io mi chiamo Yorsh

6 Dic

Io mi chiamo Yorsh, Silvana De Mari, Fanucci 2011

La foresta degli amori perduti

1 Mar

More about La foresta degli amori perdutiSul filone di The Enemy ecco un’altro romanzo sugli Zombie! Ma non aspettatevi un libro splatter o horror, questo è innanzitutto un romanzo sentimentale, poi qualche concessione all’horror e all’avventura la fa, anche se rimane centrale la sfera emotiva della protagonista.
Un villaggio circondato da reti metalliche,pattugliato nottetempo dai Guardiani, gestito e diretto da un ordine religioso ( la congregazione delle Sorelle). Tutto per evitare che gli Sconsacrati (leggi zombie) possano entrare, uccidere e trasformare  tutto il villaggio.
L’atmosfera è simile al film The Village di M. Night Shyamalan e veniamo catapultati nella vicenda senza nessuna spiegazione, le poche che ci verranno date saranno quando la protagonista capirà cosa si nasconde sotto il velo della finzione costruito dalle Sorelle.

Certamente un libro interessante, anche se alcune parti sono parecchio confuse e c’è il rischio di perdersi o meglio di non capire bene quello che sta succedendo.

Carrie Ryan, La foresta degli amori perduti (trad. C. Genovese ), Fanucci 2011, €16, pp. 304

 

L’ultima caccia

4 Nov

More about L'ultima cacciaAccadde nell’estate del 1933 tra le paludi del fiume Sabine, nel Texas orientale. Quelli che ancora se lo ricordano, lo chiamano il Cinghiale del demonio. Fu anche l’anno in cui Richard Harold Dale diventò uomo all’età poi così non matura di quindici anni. So quel che dico perché probabilmente quell’anno e il Cinghiale del demonio me li ricordo meglio di chiunque altro. E ne ho ben donde. Sono io Richard Harold Dale e ne porto tuttora le cicatrici.

Fin dalle prime righe, questo lungo racconto di Lansdale si presenta perfetto per essere letto ad alta voce: il protagonisa racconta in prima persona la sua vita quotidiana nel Texas degli anni della Depressione, la fattoria isolata in cui vive la sua famiglia, il suo sogno di poter scrivere, la magia dei racconti pubblicati sulle riviste che arrivano dalla città, l’amicizia con un ragazzo di colore che vive poco distante. L’ultima caccia del titolo è quella che i due amici danno a un cinghiale selvatico che dopo anni torna a terrorizzare la zona, uccidendo gli animali che incontra sul suo cammino e rovinando i campi: una notte e un giorno a seguire le sue tracce coi cani e i consigli del vecchio saggio che si dica abbia circa cantocinquant’anni. fino allo scontro finale. In questo libro ci sono anche una casa sull’albero come in tanti sognamo, l’idea di una biblioteca e la magia della lettura ad alta voce e del potere delle storie sull’immaginazione. Non è affatto scontato che uno scrittore per adulti riesca a fare centro quando si confronta con un testo per lettori più piccoli, ma in questo caso il racconto è davvero piacevole.

Joe R. Lansdale, L’ultima caccia (trad. di Seba Pezzani), Fanucci 2010, 157 p., euro 12.

La saga di Monster Girl

20 Ott

More about La saga di Monster Girl Mira a scuola non se la passa bene, tutti pensano che sia bruttina e strana…e alla lunga inizia pure lei a crederci. La sua compagna Kriss non fa che tormentarla. Ma nessuno sa che allo scoccare della mezzanotte Mira si trasforma e diventa un vero e proprio mostro! Ma chi è davvero? Non conosce i suoi veri genitori, sa che da qualche parte c’è un fratellino che la sta aspettando e soprattutto deve tenersi alla larga dall’Ente per i mostri…

Una serie di romanzi molto piacevoli e divertenti, soprattutto per l’idea che i mostri siano coloro che continuano a sognare e a credere in cose impossibili, ragione per cui i bambini più fantasiosi devono essere tenuti sotto controllo e curati per evitare che diventino dei mostri.

Stefan Ljungquist, La saga di Monster Girl, Fanucci Editore 2010, (trad. Roberta Nerito), 509 p., euro 16

L’Ultima Profezia del mondo degli uomini

18 Ott

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“Chi sa scrivere trova modi di comunicazione anche con sé stesso, chi sa scrivere prima o poi scrive una storia, chi sa scrivere prima o poi legge una storia e si crea una strana rete fatta di storie, e dove ci sono storie raccontate e ascoltate e scritte , aumenta la forza per resistere e risorgere quando le cose vanno storte e il dolore torna ad appropriarsi della vita.Chi sa raccontare storie e le sa ascoltare diminuisce la propria ferocia perché impara a capire cosa c’è nella mente degli altri.  Chi sa raccontare storie e le sa ascoltare diminuisce la propria ferocia perchè stempera la collera e la vergogna  nelle storie, e gli passa un po’ la voglia di riempire il prossimo di calci nei denti. Chi racconta storie tratta un po’ meglio gli schiavi, prima o poi li trasforma in servi e dopo un po’ anche in vicini di casa.
Chi non racconta storie avrà sempre bisogno di schiavi, non solo perché qualcuno faccia determinati lavori, ma per avere qualcuno cui sentirsi superiori, la sterile gioia dei possessori di schiavi.”

Si conclude il ciclo di romanzi iniziati con L’ Ultimo Elfo, che ha appassionato moltissimi lettori. Si conclude con un cambio di editore che non sto qui a spiegare, si conclude in modo splendido una saga che resterà con noi per molto e molto tempo.

“La storia del Capitano Rankstrail era cominciata in una notte di fuoco e di vento. Dal buio erano arrivati gli Orchi, e le urla delle donne erano salite fino al cielo. Rankstrail è uno dei tanti figli nati dalle violenze sulle frontiere. Sua madre aveva rifiutato di annegarlo e lui aveva portato il suo coraggio e il suo furore fin sul trono del re degli Uomini, dopo essere diventato l’invincibile Capitano, colui che aveva respinto gli Orchi. Lui è il loro nemico mortale, colui che li ha fermati, conservando sempre nel cuore la vergogna e l’odio di essere un loro figlio. Disperso senza insegne durante un’inondazione, catturato casualmente, venduto come schiavo, l’irriconosciuto re degli Uomini dovrà compiere un cammino nel mondo degli Orchi che lo condurrà a diventarne l’imperatore, perché anche loro sono il suo popolo. Sarà un cammino lungo, spesso compiuto sul confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, attraverso luoghi all’ombra della sofferenza, dove Rankstrail potrà ritrovare i figli perduti, perché a sua volta sarà guidato da luci di tenerezza che non aveva sospettato avere nella sua vita.” Sinossi dal sito dell’autrice.

Questo romanzo  è un romanzo sulla barbarie del novecento e del secolo attuale. Ci sono echi dei campi di sterminio, dei gulag, ci sono rimandi indiretti a Primo Levi, riferimenti non troppo velati agli estremismi religiosi contemporanei, ma soprattutto c’è una visione chiara e lucida di una possibile via di uscita da questo clima di violenza e di negazione dell’umanità. C’è il germe della speranza che non abbandona mai i protagonisti, nemmeno nei momenti più disperati, c’è una luce, una fiamma che tiene viva la fede (non religiosa). Sulla rete si trovano commenti duri sull’autrice, per quello che scrive sul suo blog, per le posizioni che prende, secondo me bisognerebbe fare lo sforzo di leggere il libro senza preconcetti perché ne vale assolutamente la pena e perché non è un libro che incita ad un odio razziale o religioso, ma il suo contrario. A vedere poi i recenti fatti di cronaca sembrerebbe anche parlare della società italiana contemporanea, e che gli orchi siano ben più vicini di quanto si pensi e non siano per forza mossi da motivazioni religiose.

“Gli Orchi sono i liberandi, coloro che devono essere liberati, perché ogni creatura umana possa essere l’unico padrone del suo corpo, della sua mente, della sua anima e del suo destino. E allora, finalmente, l’umanità avrà realizzato la sua ultima profezia.


Che tutti i morti giacciano come vincitori.
EDITH TERESA STEIN
(Breslavia 12 ottobre 1891 – Auschwitz 9 agosto 1942)


Ci arriveremo con il coraggio e con la compassione.
Ognuna della due virtù, senza l’altra, non vale nulla.”

Silvana De Mari, L’Ultima Profezia del mondo degli uomini, Fanucci 2010, 700 p., euro 20

Bambini nel bosco

1 Mar

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La mattina dopo, Orla aveva un’altra cosa da chiedere. Era stata una bambina taciturna. Ma questo era prima, quando erano tutti diversi, o uguali, come diceva Hana. Adesso sembrava che non chiudesse mai la bocca. Tom alzò gli occhi all’Aster: che cosa si sarebbe inventata questa volta? “Ma noi di chi siamo?”

Dopo lo scoppio della bomba, quando il mondo è finito sottosopra, dopo il mutamento del paesaggio e dell’ordine terrestre, si cerca di tornare a una forma di normalità (nell’ordine costituito come nella ripresa della produzione di cioccolato). I bambini rimasti sono raccolti alla Base, un campo dove vengono divisi in Grumi, piccoli gruppi che vivono accampati in Gusci, sono controllati da telecamere, prendono ogni sera una medicina speciale che scioglie i pensieri. I ragazzini sono Avanzi (quelli sopravvissuti, che hanno perso i genitori che a volte tornano a cercarli, quelli che hanno ancora dei Cocci-ricordi della vita precedente) e Dischiusi (i “bambini del frigorifero”, nati dalle cellule conservate e pertanto senza alcun ricordo né conoscenza del mondo). Alla Base si obbedisce a regole severe dettate dal duro Grimo: non ci si può allontanare, non si deve andare nel bosco, non si possono avere segreti. Ma quando il Grumo capitanato da Hana scopre che uno di loro, Tom, custodisce un segreto improvvisamente tutto cambia: Tom ha trovato un libro in una valigia persa al limitare del bosco, un libro di fiabe, ed essendo un Avanzo Tom sa leggere. Ascoltando quelle storie, ascoltando di boschi, di mamme e papà, di principesse, di case, di focolari, di cibo fantastico, grazie alla magia e al potere della narrazione, si fa strada nei ragazzi una nuova idea: provare ad allontanarsi, ad addentrarsi nel bosco, per avere una vita tutta loro. Una sfida non solo a Grimo e ai guardiani della Base, ma anche a stessi: la sfida di ritrovare la memoria, di provare a ricordare per gli Avanzi e la sfida di spiegare e insegnare ai Dischiusi tutte le parole e i concetti che non hanno mai conosciuto. Tutto sotto il controllo di uno dei sorveglianti che monitorandoli cerca di favorire la loro fuga.

Un romanzo sospeso, non solo nel tempo, ma anche in una bolla che sta tra la realtà della Base e la magia delle storie del libro. Un romanzo che dice della capacità di ricordare, della necessità dell’ascolto, del potere della memoria e della speranza, dell’importanza di avere parole, dell’essere insieme anche se non si sa dove si sta andando.

… perché tutti hanno bisogno di un senso, e a chi non ce l’ha o non lo trova da solo bisogna darlo, se si vuole stare bene insieme.

Un romanzo che rende fieri della letteratura per ragazzi italiana.

Beatrice Masini, Bambini nel bosco, Fanucci 2010, 200 p., euro 14.

L’innocenza di Sofie

11 Feb

More about L'innocenza di SofiePer una volta il titolo italiano mi sembra migliore dell’originale (Intet cioè Niente in danese), perché in questo romanzo (che viene presentato su diversi siti come libro per bambini, se non addirittura per l’infanzia) è di perdita di innocenza che si parla. Chiariamo subito che questo è un libro per ragazzi e per giovani, assolutamente non è un libro per bambini.

Quando un giorno Pierre Anthon, ragazzo di terza media, figlio di ex freakettoni, arriva a scuola e annuncia che l’abbandonerà perché non vale la pena fare nulla, poiché nulla ha un senso, scuote la vita di tutta la classe. Tutti i giorni infatti i compagni lo vedono abbarbicato su un susino urlare loro che nulla ha senso, tutto è privo di ogni significato. Fino a che non decidono di dimostrargli che un senso c’è e iniziano a raccogliere oggetti che sono importanti per ciascuno. Ma non basta, perché vengono portati solo oggetti secondari. Allora decidono che ognuno di loro stabilirà cos’è la cosa più importante per un altro e questo sarà costretto a portarla nella vecchia segheria, fino a quando la catena non sarà terminata e tutti avranno dato qualcosa di veramente significativo…così da convincere Pierre Anthon che un senso c’è. Ma il gioco che hanno iniziato li condurrà dove non pensavano di arrivare e il prezzo per scoprire il senso sarà davvero molto alto.

Un romanzo durissimo, a tratti macabro, blasfemo, ma che non lascia il lettore indifferente e solleva molte domande e altrettanti dubbi…Premio del Ministero della Cultura Danese e Le Prix Libbylit 2008 come miglior romanzo per ragazzi.

Janne Teller, L’innocenza di Sofie (trad. Marco Mazzilli), Fanucci 2004, 151 pp., 11€.

Il gatto dagli occhi d’oro

4 Nov

More about Il gatto dagli occhi d'oroHo iniziato a leggere questo libro con molta curiosità, soprattutto dopo aver visto che trattava il tema dell’infibulazione. Mi sono chiesto ” come si può trattare questo tema senza perdere il dramma e allo stesso tempo riuscendo a coinvolgere nella lettura un ragazzo/ragazza di 11 -14 anni?”. La risposta è questo romanzo.
Ci sono molte storie che si intrecciano attorno al gatto del titolo e alla protagonista Leila (come la principessa di Star Wars, solo più grassa e decisamente più povera). C’è la storia di un cane così splendido da potersi permettere il nome Favola, la storia di una classe di ragazzi diversi, ma forse nemmeno così tanto, che affrontano insieme il primo anno delle medie, il primo grande cambiamento, e c’è anche la storia di Maryam che viene da lontano e che vorrebbe andare ancora più lontano, non fosse per le folli tradizioni che la vogliono incatenare, che la vogliono legare…
La magia unisce queste vicende e l’ironia riesce a renderle più leggere. Un libro che scalda, commuove, fa sorridere e indignare…un libro che solo Silvana De Mari poteva scrivere!

Silvana De Mari, Il gatto dagli occhi d’oro, Fanucci 2009, p.202, Euro 14

Ali di Fuoco

23 Ott

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Ahriel è un angelo mandato sulla terra con il compito di vegliare su Marla, affinchè diventi una regina saggia e giusta. Lo fa con tutto il suo impegno fino ai 17 anni della regina, poi all’improvviso tutto ciò in cui Ahriel credeva si ribalta e lei viene tradita dalla persona che doveva guidare e proteggere. Si ritrova così prigioniera a Gorlian, un mondo primitivo dove rischia di perdere completamente la sua parte angelica.

Il primo capitolo della saga, che  terminerà con il volume “Ali nere” di prossima pubblicazione, non delude affatto, anzi si rivela una bella sorpresa. La storia è agile, veloce e piena di colpi di scena.Il personaggio di Ahriel è ben costruito e nel suo percorrere un cammino esistenziale alla scoperta delle mille sfumature del male e del bene ci porta ad approfondire la nostra concezione di essi. Anche il mondo in cui è ambientata la vicenda è molto dettagliato e ha parecchi spunti originali (bella l’idea della prigione di Gorlian: nessuno sa dove sia e per quale motivo abbia un tempo diverso dall’esterno).

Laura Gallego García, Ali di Fuoco (trad. Laura Miccoli), Fanucci 2009, 192 p., euro 16

I Have moved into the Shadows – Piano Magic