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La compagnia degli addii

25 Mar

compagnia-degli-addiiSgombriamo il campo subito: in questo libro la voce narrante è del diciassettenne Alex che, nove anni dopo aver scoperto il cadevere della sua fantastica mamma suicida, ha cominciato a elaborare il lutto e ha provato a fermare il suo cuore. Finisce in una clinica di lusso, nel gruppetto dei Suicidanti, a confrontarsi con altre quattro persone – due ragazzi e due adulti – che ci han provato, ma non ci son riuscite: le prime pagine, in cui ciascuno racconta di sé, paiono un’infilata di imprese fantozziane su cui si ride. Ecco qualcuno dirà “si riderebbe, se non ci fosse da piangere”, ma io, davanti a questo romanzo, dico “si piangerebbe, ma per fortuna ce n’è da ridere”. Merito dell’autrice che, con la sua andatura di cartavetro, mescola l’ironia pungente alla malinconia che prende, talvolta o taluni, nella vita. Per la clinica, le attività di gruppo, gli scimmiottamenti e le posture del personale ha uno sguardo impietoso di presa in giro; per i suoi protagonisti, come per gli altri personaggi che si incontrano lungo le pagine, uno sguardo che smaschera altrettanto, facendo affezionare il lettore. 

Se un luogo ti sta stretto, scappi. Insieme, meditando un suicidio collettivo, per poi scoprire che non tutti i destini sono uguali, che è inutile provare a preservare il proprio cuore dall’amore, che la poesia è un’ancora di salvezza e le frasi fatte e gli aforismi uno splendido modo per giocare con le parole quando non sai come dire quel che provi.

Non so dire il piacere che mi fa vedere finalmente un romanzo di Axl Cendres in italiano, dopo averne tanto atteso la traduzione e chiedendomi quale editore ci avrebbe messo faccia e coraggio per portare anche al di qua della Alpi questa voce ruvida e profondamente vera, tagliente come le cose dette per quel che sono, come le persone quando si mettono a nudo di fronte a gente mai vista “e sono talmente pure che fanno tremare” scriveva Umberto Fiori in una sua poesia. Punto di riferimento della letteratura francese per giovani adulti in questi ultimi dieci anni, pilastro della collana Exprim’ di Sarbacane che anche grazie a questi romanzi ha costruito un percorso prezioso per i lettori più grandi, Axl Cendres attraversava la letteratura e la vita (e pure certi corridoi di saloni del libro e certi incontri) scagliando – prendo a prestito le parole di Alex – un raggio di sole nell’inverno. Questo romanzo arriva in libreria all’inizio della primavera; “Enfin le printemps” è la canzone di Edith Piaf che chiude la colonna sonora che lo accompagna; sarà ancora un po’ inverno però sicuramente, perché ci sarà chi lo troverà ostico nei suoi temi, o sfacciato nel suo modo di dire. Del resto, come diceva quel grande umorista di Pierre Desproges “Si può ridere di tutto, ma non con chiunque”: beati noi che ridiamo con Cendres, anche quando ci manca.

Stasera, giovedì 25 marzo alle 17, il libro viene presentato on line nell’ambito della rassegna di incontri a cura di ALIR–Associazione Librerie Indipendenti per Ragazzi dedicati alla letteratura francese, in collaborazione con Fédération des Alliances Francaises Italie e Institut Français Italia. Sarà presente tra gli altri Tibo Bérard, che di quella collana Exprim’ di cui vi ho detto è l’abile editor e maestro.

Axl Cendres, La compagnia degli addii (trad. di Rosa Vanina Pavone), Il Castoro Hot Spot, 191 p., euro 15,50, ebook euro 10,99

Una casa sulle ruote

14 Set

Bello poter cominciare una nuova stagione di condivisione di lettura con un nuovo romanzo di Susin Nielsen che ha regalato negli anni ottimi titoli; il migliore resta sicuramente Lo sfigato che l’ha fatta conoscere ai lettori italiani e il protagonista di questa storia è sicuramente un po’ parente di Ambrose Bukowski. L’autrice ha la capacità di inserire nelle sue trame le difficoltà della vita quotidiana e tocca qui un argomento che è davvero contemporaneo: il protagonista e la sua mamma hanno visto in poco tempo peggiorare il proprio stato economico e sono passati da una casa di proprietà ad affitti vari fino a finire a vivere per alcuni mesi in un furgone. Felix ha ottenuto che la mamma scegliesse di parcheggiarlo in quartiere prossimo alla scuola che desidera frequentare per via di un programma intensivo di francese e dove incontra di nuovo anche il migliore amico che abbia mai avuto e che ha perso causa traslochi. Negli anni non ha più avuto un’amicizia simile, ha dovuto imparare a districarsi tra vari gradi di bugie, a nascondere la situazione per paura dei servizi sociali, ad arrangiarsi anche senza un bagno a disposizione o una cucina degna di questo nome. Felix e Astrid vivono dignitosamente, anche se è difficile, anche se a volte si ha fame o si è costretti a lavarsi nei bagni della scuola. Quando però la situazione precipita, Felix cerca di aggrapparsi alla sua ultima risorsa: vincere un quiz televisivo e ottenere l’ingente somma in premio.

Plauso all’autrice per scartare nel finale e renderlo felice sì, ma non semplice né banale.

Susin Nielsen, Una casa sulle ruote (trad. di Claudia Valentini), Il Castoro 2020, p. 240, euro 15,50

La mia vita felice

12 Feb

Quando non riesce a dormire, Dani non conta le pecore, ma fa l’elenco delle volte in cui è stata felice: sono le piccole gioie del quotidiano, come ricevere una rana in regalo o riuscire a nuotare per qualche bracciata senza bere. Dani sta per cominciare la prima, non conosce i suoi compagni e ha paura di non farsi nemmeno un amico: per fortuna  conosce Frida e diventano inseparabili. Ma a volte non tutto sembra andare per il verso giusto: Frida infatti si trasferisce in un’altra città e sembra che nessuno possa prendere il suo posto.

Con lo sguardo ad altezza bambino, Rose Lagercrantz (ve lo ricordate il suo “La ragazza che non voleva baciare” uscito per Salani?) racconta le giornate di una seienne, il suo rapporto forte con il papà, gli stupori, le paure, l’altenarsi di sole e nuvole nello scorrere dei giorni. Frasi brevi in brevi capitoli accompagnati da illustrazioni, adatto ai lettori che cominciano a trovrsi a proprio agio con testi già più lunghi, che hanno amato Dory Fantasmagorica, che cercano un libro già più corposo (che sarebbe stato bene tanto per capirci anche accanto ad alcuni Miniborei di cui appunto abbiamo detto, nell’anno passato, della “giusta misura”).

Rose Lagercrantz – Eva Eriksson, La mia vita felice (trad. di Samanta K. Milton Knowles), Il Castoro 2020, 139 p., euro 12

Piccola Volpe

12 Nov

Dall’Olanda un interessante proposta, sia a livello narrativo che grafico: van de Vendel e Tolman ricostruiscono i pensieri di una piccola volpe curiosa che cade mentre rincorre farfalle e, come in un sogno, ripercorre la sua vita fin dalla nascita. E sognando racconta: il crescere, la sua famiglia, la scoperta del mondo e della natura intorno, i guai, gli umani piccoli (i bambini) che possono essere molto gentili e sfatare il mito degli umani crudeli. Il racconto procede ben distribuito sulla pagina, distrinuito equamente tra il detto delle parole e le suggestioni delle immagini: illustrazioni a matita dove l’arancio elettrico della volpe spicca sulla pagina e fotografie di paesaggi in cui si inseriscono i personaggi disegnati in una commistione davvero riuscita.

Non ci sono ovviamente solo i momenti belli, ma anche quelli tristi  o freddi; c’è il punto di vista che porta la volpe a guardarsi sulla pagina come se raccontasse di un’altra per poi rendersi conto che è proprio lei quella immobile sulla sabbia, caduta nella rincorsa. Poi apre gli occhi ed è tutto a posto.

Sul sito dell’editore, l’autore risponde a dieci domande in cui si racconta.

Edward van de Vendel – Marije Tolman, Piccola Volpe (trad. di Laura Pignatti), Il Castoro 2019, 88p., euro 14

La famiglia Volpitassi

19 Ott

Una nuova serie di fumetti per i più piccoli che qualche lettore già conoscerà perché da alcuni mesi va in onda su Rai YoYo la serie animata tratta dai libri di Brigitte Luciani e di Eve Tharlet che ha messo nelle illustrazioni la stessa delicatezza che conosciamo dai tempi dell’universo familiare di Paolino (Nord-Sud). Anche questa volta si tratta delle vicende di una famiglia, o meglio di una famiglia che va a comporsi: nel primo volume infatti il signor Tasso e i suoi due cuccioli offrono riparo a Rosie e alla sua mamma, due volpi che hanno visto la loro tana distrutta dai cacciatori. La convivenza diventa presto molto di più: il signor Tasso e la signora Volpe infatti decidono di fondare una nuova famiglia in cui i tre “quasi fratelli”, come dice Rosie, un po’ cmbinano guai e avventure insieme un po’ faticano ad abituarsi alle novità.

Copertina morbida, storie semplici e formato adatto ai lettori che hanno giusto imparato a leggere. Per ora sono disponibili due volumi.

Brigitte Luciani e Eve Tharlet, La famiglia Volpitassi: vol. 1 L’incontro – vol. 2 Scompiglio nella tana (trad. di Rosa Vanina Pavone), Il Castoro 2019, 36 pagine, euro 11 cadauno

In fuga verso un sogno

27 Ago

Molto coinvolgente e davvero non banale questo romanzo un po’ pensalizzato dalla copertina non proprio riuscita; andate oltre (anche oltre la bruttina scelta del titolo italiano) e immergetevi nello scenario immaginato da Zillah Bethell: una Great Britain divenuta Grey Britain, distrutta dai Gas in seguito alle conseguenze dei cambiamenti climatici, dove le automobili, i treni, persino i cavalli, insomma tutto quel che c’era prima, nel Tempo Prima, è solo un racconto, a volte la pagina di un libro, a volte un dipinto.

Serendipity è appena diventata orfana di madre e vaga per le strade di Lohndar, circondata da alte mura, governata da regole spietate, da un Ministro e da bruti poliziotti e divisa in rigide classi sociali. Lei appartiene alla più bassa, quella a cui non è concesso manco il cibo ma solo capsule da ingoiare e viene salvata dal Professore, un anziano Narrastorie (uno cioé di quegli uomini che insegnano a ricordare il Tempo Prima), che le chiede assistenza. Dalle sue suggestioni del passato e da una mappa nascosta nel medaglione della madre, Serendipity attinge la forza di partire per superare il muro nella speranza di vedere i cavalli. Il miraggio di qualcosa che non esiste più, ma che qualcuno pare avere visto la spinge in quella che è una fuga perché i potenti le sono alle calcagna e la vogliono – per motivi a lei sconosciuti – viva e in loro potere.

Il viaggio, intrapreso in compagnia col giovane Tab e il suo cane Topo, diventa la scoperta di un mondo diverso, ispirato a ideali diversi dove c’è gente ci sono famiglie, amici, persone che coltivano la terra, che lottano per essere libere, che cambiano e scelgono, fino ad arrivare in Galles dove incontra persone che non hanno un capo, ma si prendono cura l’uno dell’altro, che accolgono gli ospiti, che si sentono responsabili dell’ambiente che li circonda. Un mondo di cui gustare i sapori, i profumi, i valori fino a raggiungere il mare mai conosciuto.

Il romanzo risulta molto attuale non tanto e non solo per il messaggio ecologico e di riflessione sul cambiamento climatico (e non solo certo per questo scenario dove l’Inghilterra è una cosa e inl Galles un’altra…), ma anche per lo sguardo e la riflessione sul Tempo Prima che è qusto nostro tempo, giudicato dai ragazzini per molti versi stupido; la saggezza di un’adulta dice: “ma noi non c’eravmo, quindi non possiamo saperlo davvero. Possiamo solo sperare che chi vivrà in futuro abbia un’opinione migliore delle nostre azioni”. Ecco allora lo spunto per pensare al valore delle azioni di oggi sul domani, a cosa di noi si lascerà a chi verrà, ma anche una lettura che parla del potere dei sogni, della forza dell’amicizia, della famiglia (ognuno è ciò che è, dice il saggio Narrastorie, non si scelgono i propri genitori), del significato di salvare una vita.

Sui nomi dei luoghi l’autrice gioca con assonanze e cambi di lettera, mette curiosità di sapere se nel testo originale applicava il gioco anche ad altre parole.

Una breve intervista all’autrice sul sito dell’editore italiano.

Zillah Bethell, In fuga verso un sogno (trad. di Maria Bastanzetti), Il Castoro 2019, 322 p., euro 15,50

Una nave di nome Mexique * In mezzo al mare

5 Apr

Il mare è un posto che non finisce mai: dice così a un certo punto la bambina protagonista di questo albo. E chissà quante persone che il mare attraversano cercando salvezza pensano la stessa cosa. Qui si racconta la storia della nave Mexique che salpò da Bordeaux nel 1937 carica di 456 bambini da portare a Veracruz che poi col treno raggiunsero Morelia, in Messico: erano figli di repubblicani spagnoli che i genitori misero in salvo promettendo una “vacanza” che sarebbe durata tre o quattro mesi. In realtà quei bambini  – complici la sconfitta repubblicana in Spagna e la guerra mondiale che seguì – rimasero per sempre in Messico, cercando di integrarsi, e in rari casi provarono a tornare in patria anni dopo con esiti non facili. Il libro dà voce a una di loro, una piccola che racconta i giorni in nave, le lacrime, il tentativo di immaginarsi il posto dove andranno (“Morelia è un colore, un frutto, un animale morbido”), lla quasi filastrocca che dice quanto di importante hanno imparato a casa (“La Repubblica è una casa, un pugno che si alza, un passero”). Ana Penyas ha scelto di integrare alle sua illustrazioni (grigi, bianchi e neri puntinati da qualche nota di rosso) i tratti dei veri bambini che salirono sulla nave Mexique, ripresi dalla fotografie che immortalarono quel momento. Penso che sia originale anche la scelta di Maria José Ferrada di raccontare un episodio storico da pochi conosciuti per dire di tutti coloro che devono lasciare la loro casa distrutta dalla guerra, e di raccontare di una nave carica di speranza allora come tante ogni giorno solcano il mare immaginando possibile una vita senza paura.

La guerra è una mano enorme che ti scuote e ti sbatte su una barca, dice ancora quella bambina. E sono le guerre e le persecuzioni a determinare il partire di cinque ragazzi, protagonisti, con le loro storie vere, nel testo in cui Mary Beth Leatherdale riesce con grande capacità di sintesi a parlare di loro come rifugiati e del contesto che li ha visti partire e arrivare: Ruth in fuga dalla Germania nazista; Phu dalla guerra del Vietnam; José dalla dittatura di Castro; Najeeba dall’Afghanistan; Mohamed dalla Costa d’Avorio. In modo efficace – con cronologie, cartine, glossari, numeri e box che spiegano il momento storico – cinque testimonianze in cinque epoche diverse: di loro si dice perché sono partiti e cosa è successo, durante il viaggio e dopo. Un altro libro che ci ricorda come quello che oggi molti vivono ha a che fare con quello che molti hanno vissuto in anni precedenti.

Maria José Ferrada – Ana Penyas, Una nave di nome Mexique (trad. di Maria Pia Secciani), Clichy 2019, p. 32, euro 17

Mary Beth Leatherdale – Eleanor Shakespeare, In mezzo al mare. Storie di giovani rifugiati (trad. Mariella Bertelli coi ragazzi volontari biblioteca Ibby Lampedusa), Il Castoro 2019, 64 p., euro 15,50

AstroGatti. Missione luna

3 Apr

In questo cinquantenario dallo sbarco sulla Luna, tra le tante e diverse pubblicazioni ecco un fumetto che può essere letto dai 7 anni dove la Luna diventa lo scenario delle avventure – sì, questo è il primo volume di una serie – di un gruppo di gatti, i migliori gatti astronauti pronti a intervenire. Diversi e complementari (il goloso che pensa solo al cibo, l’inventore, l’impavido comandante…) si trovano a operare in una situazione quanto mai attuale: il fumetto si apre infatti nello Studio Ovale della Casa Bianca dove il Gatto Presidente tracanna caffé in una tazza patriottica e legge il giornale: i titoli sono riservati alla crisi energetica che ha colpito agli Stati Uniti, agli improvvisi black out sempre più frequenti. La situazione è grave e il tempo è poco: a causa di tutti i congegni c’è un elevato consumo di energia e la soluzione non può essere certo smettere di usare il tostapane o usare l’elettricità un martedì sì e uno no. Il piano del miglior scienziato è di costruire una centrale a energia solare sulla Luna: ecco allora i preparativi e lo svolgersi della missione per gli Astro Gatti.

Un fumetto che fa parlare di risparmio energetico e battaglie ambientali, ma tanto attuale anche in quel punto in cui il Presidente grida “Come possiamo guidare questo Paese se le luci non rimangono accese?”. Ecco, chissà se se lo chiede Maduro o qualcuno per lui nel Venezuela in cui la gente muore, anche, per la mancanza di corrente elettrica ormai da giorni e giorni e giorni.

Drew Brockington, AstroGatti. Missione luna (trad. di Omar Martini), Il Castoro 2019, 160 p., euro 14,50

 

21 giorni alla fine de mondo

25 Mar

Vi ricordate Fiato sospeso, quel fumetto che in modo delicato e profondo racconta com’è crescere? Ecco, i suoi autori tornano con una storia che ancora ha a che fare con lo sport, l’amicizia, il crescere.  Lisa, la protagonista, può essere una parente di Olivia a suo modo, un po’ le somiglia e gli echi della storia di una tornano in quella dell’altra. Lisa non fa nuoto, ma karate e vive in un paese sul lago, in una di quelle condizioni particolari per cui il tuo mondo si popola durante le vancanze e per il resto dell’anno vivi comunque nel campeggio di cui tua madre gestisce il chiosco, anche se l’atmosfera è ben diversa. Lisa fa karate appunto e i suoi principi accompagnano i capitoli del libro, un principio un capitolo; ha una dirimpettaia di nome Rima, di origine indiana, che l’ha eletta a migliore amica e che a volte forse le dà fastidio (è più piccola, è chiacchierona, vede anche quel che Lisa non vuole vedere). Poi c’è l’intorno: un capriolo che pare molti abbiano avvistato; un uomo che annuncia ogni giorno la prossima fine del mondo, un altro che gira con grandi cani neri. E ancora c’è Ale, l’amico inseparabile di quando era bambina, andato via improvvisamente quattro anni prima. Ora Ale torna e torna al vecchio progetto comune di costruire una zattera, anche se quello che cerca è il tentativo di far pace col grande segreto della sua famiglia, con quel che anche Lisa scopre.

Ci sono ragazzi che cercano, in questo fumetto, e adulti che a modo loro vegliano e indicano, anche quando non fanno parte della cerchia della famiglia, ma piuttosto della cornice che possiamo definire familiare perché è quella che la protagonista vede e incontra ogni giorno. Ci sono molte persone in questo libro che portano il peso di segreti, delle tragedie della vita, della fatica di crescere e di trovare se stessi. Ma l’unico modo di ripartire è – come sempre – la verità: andarle incontro, scoprirla, dirla ad alta voce.

Silvia Vecchini – Sualzo, 21 giorni alla fine del mondo, Il Castoro 2019, 205 p., euro 15,50

Lo spettacolo del corpo umano

29 Gen

Quando uscì Primati, ci augurammo che arrivassero presto altri testi di divulgazione a fumetti. Ora Il Castoro traduce un’altra opera di Maris Wicks, davvero divertente e nello stesso tempo molto scientifica e molto comprensibile, proprio perché l’uso delle immagini facilita la comprensione di quanto viene spiegato. Grazie a un divertente spettacolo messo in scena da Scheletro, che funge da guida, il lettore è accompagnato a scoprire le particolarità, gli organi, il funzionamento del corpo umano in undici atti (dal sistema scheletrico ai sensi, passando per sistema muscolare, apparati respiratorio, cardiovascolare, digerente, escretore, endocrino, riproduttivo, sistema immunitario e nervoso), comprensivi di intervallo e glossario finale.

Scheletro mette davvero in scena tutte le parti in gioco, dando voce a cellule, polmoni, ormoni, ossa, vitamine e via così. Spiega visivamente come si rimargina una ferita, quali sono i tipi di frattura di un osso e cosa necessitano per la “riparazione”, cosa capita nel nostro stomaco quando vomitiamo o nel nostro intestino quando abbiamo la diarrea. Parla di lingua dei segni e alfabeto braille; del gusto umami, di cosa fanno gli ormoni al momento dello sviluppo, di cosa succede quando il corpo scopre il suo interno un allergene. Dice qual è il muscolo più potente, quante ossa abbiamo, cosa succede se c’è un’infezione in circolo. È chiaro, semplice, divertente e serio: perché dice ridendo, ma mette sulla pagina le cose in modo scientifico. Apprezzabile e, sicuramente, apprezzato dai lettori dai 10 anni.

Maris Wicks, Lo spettacolo del corpo umano (trad. di Laura Bortoluzzi, Il Castoro 2019, 240 p., euro 15,50