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Aspettando il vento (battendo un colpo)

4 Ago

aspettando il ventoCi sono libri che leggo e vorrei dire subito perché tutti leggessero, come questo romanzo. Ma non è il momento, perché c’è altro, perché a volte il lusso è avere molte cose belle da fare e non aver tempo per il resto. Questo per rispondere a molti che chiedono perché il blog tace e latita. Un po’ perché sarebbero affari del blog ;-), un po’ perché in realtà i libri li raccontiamo lo stesso. Li racconto negli incontri con insegnanti e bibliotecari, on line e in presenza; li acconto talvolta sulla rivista Andersen; li rilancio a volte qui per fare prima. Possibilità ne avete!

Intanto potete leggere questo romanzo di Oskar Kroon, dalla sublime grazia leggera nel dire il quotidiano. Dove c’è un paesaggio di mare a fare da sfondo partecipe alle emozioni della protagonista; dove c’è un’isola che serve anche per mettere distanza, per fare rifugio; dove c’è una contrapposizione di colori e di modi tra Vinga, la protagonista sgargiante, e Rut che le si para davanti di nero vestita anche nelle espressioni. Dove c’è un nonno che sa davvero fare l’adulto: essere complice e lasciare alla nipote i propri spazi, essere buffo e serio, saper vedere, intuire e che conosce quando è sufficiente il silenzio, il sedere vicini, il condividere un lavoro per dire che si vuole bene. 

Oskar Koon, Aspettando il vento (trad. di Samanta K. Milton knowles), Mondadori 2021, 294 p., euro 16, ebook euro 8,99

Ulf, il bambino grintoso

22 Apr

bambino grintosoOgni ritorno di Ulf è una festa: le sue avventure sono racconti brevi che, ad ogni nuova uscita, arricchiscono l’immaginario del lettore che costruisce, intorno al protagonista e ai suoi famigliari, scene di vita quotidiana, spassose e sempre ricche di saggezza sul rapporto grandi-piccoli e sui modi di vedere la vita.

Come nei precedenti, anche in questo testo Stark racconta del diventare grandi grazie all’esilarante personaggio del piccolo Ulf e al suo rapporto coi nonni, simpatici almeno quanto lui. Nonno Gottfrid è basso, grasso e rabbioso; non sta mai fermo, impreca volentieri  e un giorno scopre il nipote che si diverte a catturare un bombo. Serafico, Ulf gli spiega che nella vita vorrebbe sempre starsene in panciolle a far niente, anche perché è troppo piccolo per tagliare la legna e cose simili. Per scuoterlo dalla pigrizia e permettergli di dimostrare la sua grinta, il nonno lo prende ironicamente come schiavo per un giorno. Come un bombo Ulf ronza veloce da un incarico all’altro, da un lavoretto a una consegna fino a cadere stanco nel letto. Ma c’è anche l’altro nonno, Gustav, capace di trasformare cose normali in vere avventure, che lo sveglia all’alba per andare a pesca e a godere della maestosa bellezza del mondo al primo mattino, in libertà.

Viva Ulf protagonista, che grazie alle illustrazioni di Majaluoma offre ai lettori una storia breve di giusta misura. Viva Ulf Stark e la sua poetica del quotidiano, semplice, essenziale e preziosa. E viva i grintosi, sempre.

Ulf Stark- ill. Markus Majaluoma (trad. di Samanta K. Milton Knowles), Iperborea 2021, 56 p. , euro 9

Momo

30 Giu

momoEscono in un unico volume in Italia le due avventure di Momo, fumetto pluripremiato tra Canada e Francia, dove ha ricevuto tra gli altri il Prix Bull’Gomme 2019, la  Pépite BD
al Salon du livre et de la presse jeunesse de Montreuil nel 2017 ed è stato nominato al Prix Sorcières. Racconta di una bimba che vive in un villaggio di pescatori in Normandia e cresce con la nonna, mentre il papà è imbarcato su un peschereccio per lunghi periodi. Dall’alto dei suoi cinque anni Momo osserva il mondo e le persone che la circondano, i grandi che la affascinano e quelli che la spaventano, la nonna che è la presenza costante e che sa essere insieme buffa e severa quando serve. Alla morte dell’anziana, essendo impossibile mettersi immediatamente in contatto col padre, è il villaggio che decide di prendersi cura della piccola e in particolare il macellaio barbuto  scherzoso che a Momo però incute tanta paura.

Come raccontano le pagine finali, il tutto nasce da riferimenti fotografici, in particolare a una serie di fotografie dove una bambina giapponese era al centro della scena: nonostante fosse partito per costruire una storia ambientata proprio in Giappone, Garnier l’ha poi voltata in un’altra ambientazione, raccontando la provincia normanna – sull’eco dei suoi trascorsi d’infanzia – negli anni Novanta (un walkman e un gameboy a testimoniare l’epoca). Ne nasce un fumetto che dapprima si incentra sulla protagonista e sulla sua nonna, poi sviluppa e caratterizza gli altri personaggi arrivando a essere un ritratto corale del villaggio che ne fa sfondo, riprendendo particolari dalla realtà come era ritratta in fotografie sbiadite recuperate sulle bancarelle nei mercatini della domenica e caratterizzandoli con un ritmo e un segno che paiono far scorrere sulla pagina le dinamiche di un’animazione.

Jonathan Garnier – Rony Hotin, Momo (trad. di Stefano Andrea Cresti), Tunué 2020, 176 p., euro 16,90

La grande fuga

19 Mag

la-grande-fuga-starkEssendo un grande autore, un autore che conosce bene i suoi lettori e che sa costruire storie in cui possono specchiarsi grazie anche alla profonda leggerezza dell’ironia, Ulf Stark non li lascia soli: anche se lui non c’è più, ecco un romanzo che esce postumo e che ancora una volta vede il piccolo Ulf farsi carico di dire com’è la vita.

Il nonno Gottfrid, ben noto per il caratteraccio, è in ospedale, non fa che lamentarsi, insulta chiunque gli passi a tiro e nessuno lo sopporta: persino suo figlio, il padre di Ulf, si rifiuta di andarlo a trovare. Il nonno dovrebbe fare attenzione al cuore, stare a riposo e guardar scorrere le giornate; lui invece ha un solo desiderio: tornare nella sua casa sull’isola dove ha vissuto felicemente con la nonna, morta da tempo. Allora Ulf si erge a paladino del sogno del nonno: intesse una fitta rete di bugie, organizza un piano meticoloso, ingaggia il giovane amico panettiere come autista e parte per l’avventura con il nonno. Non si nasconde nulla: le domande che frullano in testa (ma la nonna è in cielo? E come sarebbe questo aldilà?), le parole e i loro significati che possono autare a dir bene la vita, il dolore fisico (il nonno fatica e arranca) e quello dell’animo, l’avvicinarsi della morte, la bellezza di far felice qualcuno.

Ancora una volta Stark riesce con luminosa grazia a fermare sulla pagina ogni sfaccettatura di quel prisma che è la vita: parla di libertà di scegliere, di felicità, di necessità di accettare e di trovare un proprio modo per vivere anche la morte, anche il distacco. Dice dell’importanza che hanno il prendere parte, le grandi fughe da complici e i piccoli gesti; dice della bellezza che sta nella parola “melangolo”, di quanto sia meraviglioso essere ammaliato da qualcuno e dell’indicibile potere magico che può avere un barattolo di composta di mirtilli rossi.

Valore aggiunto: le illustrazioni di Kitty Crowther che accompagnano il testo con la medesima poesia utilizzata dall’autore.

Ulf Stark – ill. Kitti Crowther, La grande fuga (trad. Laura Cangemi), Iperborea 2020, 154 p., euro 12

Aaron

9 Mar

A proposito di “giuste misure”. Quello della “giusta misura” è un concetto che ho usato sovente negli ultimi mesi, in tanti momenti di incontro e approfondimento con insegnanti e bibliotecari: è stata una sorta di categoria in cui ho infilato i – molti, per fortuna – libri per quella fascia di lettori tra 7 e 9 anni, a volte anche 10-11, per cui spesso abbiamo negli anni passati faticato a trovare un buon libro. Sono libri con un testo non troppo lungo, spesso illustrati, storie gustose che nella maggior parte dei casi funzionano molto bene anche lette ad alta voce. Mi fa quindi molto piacere poterne aggiungere un altro, quello con cui Håkon Øvreås ha vinto il Nordic Council Children and Young People’s Literature Prize: racconta delle avventure di Aaron, alle prese con i bulli del quartiere e con la morte del nonno. Il protagonista ha un alter ego, Aaron X, super eroe con tanto di mantello e di secchi di pittura marrone, che la notte si aggira tra le strade della cittadina colpendo proprio i tre ragazzi più grandi che lo hanno preso di mira. Aaron ha anche due amici, Neri e Luisa, e pure al suo super eroe si aggiungono di notte due altri compari, Neri X e Bluisa, dai corrispettivi colori.

Non c’è bisogno di dire molte cose, non c’è bisogno di confessare o di mettersi d’accordo; tutto succede con naturale empatia, per amicizia e solidarietà, per sentirsi forti insieme, per fare squadra, per supportare Aaron nel momento in cui deve elaborare la morte del nonno. Quel nonno con cui continua a parlare, che dà suggerimenti e consigli, che sostiene che si le cose si possono sempre sistemare e che può essere molto utile avere un orecchio di giraffa a disposizione (!).

Questo è il primo di una serie di tre libri, i seguenti sono dedicati uno a Neri X e l’altro a Bluisa, sono già annunciati in traduzione e permetterann ai lettori di seguire le avventure del trio, tra rapimenti, furti e speculazioni edilizie.

Håkon Øvreås – ill. Øyvind Torseter, AAron (trad. di Eva Valvo), Giunti 2020, 144 p., euro 12, ebbok euro 7,99

Racconti d’Oriente / Il giardino di Nonna Li

12 Dic

Il lavoro di Catherine Louis è prezioso e affascinante. Appassionata di cultura cinese, da tempo affianca Marie Sellier (che di lei dice questo) nel raccontare storie della tradizione; in Italia uscì per L’Ippocampo “Me l’ha detto il topo”; tra i libri non tradotti rimane un mio “libro per sempre” Le petit chaperon chinois che si apre fino a diventare un panorama di otto metri, presentando attraverso il gioco delle fustelle e la sapiente accoppiata di rosso e nero una versione cinese di Cappuccetto. Il lavoro di fustellatura torna anche nei racconti orientali di Darwiche editi da ElectaKids, su sfondo colorato nella pagina intera che affianca il titolo del racconto e il proverbio che lo accompagna, mentre le pagine di testo hanno silhouettes in bianco e nero di contorno. Sono racconti brevi, perfetti per la lettura ad alta voce, e appunto la forma grafica potrà incuriosire i lettori e avvicinarli al testo.

L’Ippocampo ragazzi traduce invece un albo realizzato in coppia con Sellier, in cui si racconta di come Nonna Li, ricca solo dei suoi due orci, vada ogni giorno a riempirli sotto il Ponte Canterino; quando la piccola Yun le fa notare che un orcio perde, è troppo vecchio e quindi inutile, la nonna non si scompone: saggia e calma, le dice di guardare bene, di fare attenzione: è il caso che cambi idea e sarà la natura intorno a meravigliarla. Il libro è accompagnato da un’iniziazione agli ideogrammi cinesi: ogni pagina di testo, ne riporta uno presente nella frase soprastante. Il formato quadrato e le illustrazioni, come il ritmo della storia ne fanno una lettura davvero piacevole. L’Ippocampo ripubblica anche Il mioABC cinese, sempre di Catherine Louis, di nuovo disponibile in libreria.

In autunno l’artista svizzera è stata ospite, in una residenza d’artista, del Circolo Svizzero di Genova: sul sito della rivista Andersen una breve intervista, preludio all’approfondimento da leggere sul numero di novembre scorso.

Jihad Darwiche – Catherine Louis, Racconti d’Oriente (trad. di Rossella Savio), ElectaKids 2019, 50 p., euro 19,90

Marie Sellier – Catherine Louis – calligrafie di Wang Fei, Il giardino di Nonna Li (trad di Margherita Botto), L’Ippocampo Ragazzi 2019, 48 p., euro 9,90

Cuore a razzo farfalle nello stomaco

20 Nov

Il romanzo è godibilissimo, scritto col giusto ritmo, con un’ironia non da poco e a tratti ti sentiranno ridere di cuore mentre leggi. Del resto non si può rimanere impassibili di fronte al ritratto, ad esempio, che Rob fa dei propri genitori. Lui è un tredicenne timidissimo, che ama citare Shakesperare, non nuovo agli attacchi di panico, con una vita sociale prossima allo zero: ha un grande amico che usa mille abbreviazioni quanto messaggia, un bullo che lo ha preso di mira e un nonno caustico che vive in una residenza per anziani e scommette su chi sarà il prossimo ospite a tirare le cuoia. Rob sta studiando l’amore: è stato trafitto dalle frecce di Cupido la prima volta che ha visto Destry Camberwick, cerca di incrociarla casualmente, tenta di capire cosa sia l’amore vero osservando le persone intorno a lui. E così parla della vita, mette a nudo gli adulti, scopre la figura della nonna paterna di cui non sa assolutamente nulla. Poi comincia a ricevere strani messaggi sul cellulare che lo spingono a sfidarsi, ad avere il coraggio di essere davvero se stesso.

Ad un certo punto, il libro svolta: siamo verso la fine, c’è una sorta di colpo di scena e le ultime pagine rivelano al lettore molto sulle pagine che ha letto in  precedenza, su cosa significa rielaborare la realtà, raccontarla, prenderne atto. Sarebbe stato un ottimo romanzo comunque, anche senza quello scarto, quella rivelazione: è il modo in cui è scritto a renderlo fresco, divertente e non banale. Di più non si può dire altrimenti si rivelerebbe troppo, ma sicuramente è da proporre ai ragazzi , sperando che qualche altro libro di quest’autore australiano trovi la via della traduzione in italiano.

Barry Jonsberg, Cuore a  razzo farfalle nello stomaco, Piemme 2019, 317 p., euro 16, ebook euro 6,99

La mia estate indaco

23 Set

Riuscito questo romanzo di Magnone che riesce a mettere insieme, in modo fluido e convincente, temi importanti e a ritrarre adolescenti in fuga e in ricerca. La protagonista è la quattordicenne Viola, che vede la sua vita cambiare nel giro di poco tempo: la famiglia si trasferisce da Torino a una città di provincia, piccola e sconosciuta, l’adorato nonno con cui ha un rapporto speciale è finito in ospedale e non sarà più in grado di badare a se steso, per cui è stata venduta anche la roulotte nel campeggio di montagna dove lei passava l’estate. Nello scombussolamento del cambiamento, tra i silenzi degli adulti e le frizioni coi genitori, le si affianca ben presto Indaco, un punto interrogativo in motorino, misterioso, sprezzante del pericolo e delle regole. Non fa esattamente parte del gruppo di ragazzi che Viola comincia a frequentare, compare all’improvviso, condivide del tempo con loro e nulla più: nessuno sa della sua famiglia, di dove viva. Indaco ama mettersi in pericolo per strada, disegna balene sui muri, accumula scatolette in un luogo abbandonato sognando di trasferirsi lì per sfuggire a una situazione complicata.

I due protagonisti si fanno specchio: cercano di leggere ciscuno dentro la difficoltà dell’altro, di interpretarne gli angoli nascosti e le paure. Ma Indaco, tanto bravo ad ascoltare isilenzi e le posture di Viola, non sa che basta essere ses stessi, senza costruirsi un personaggio, per essere interessanti. Non sa che quel che è vero poi salta fuori, se chi ti vuole bene cerca di vederti davvero, di scoprire il tuo intorno.

Il romanzo alterna al racconto le pagine del “quaderno delle mie paure” di Viola, dove la ragazza racconta la prte più nascosta di sé. nche se sono Viola e Indaco a brillare e a sucire di prepotenza in rilievo sulla pagine, il gruppo di adolescenti sullo sfondo è un bel ritratto dei ragazzi di oggi: ci sono i loro modi di stare al mondo, le serie tv che guardano, il loro mettersi in gioco. E c’è una frase, dipinta su un muro, da cui può essere interessante partire proprio con loro per riflettere sul mondo, sull’oggi, sul futuro, sulle possibilità di cambiare: “non è tutto loro quel che luccica”.

Per cui fa piacere avere un bel romanzo italianoda proporre ai ragazzi di 12/14 anni in cui riconoscere, se li sai, i luoghi, le colline, certi orizzonti 😉

La bella illustrazione di copertina è di Ottavia Bruno.

Marco Magnone, La mia estate indaco, Mondadori 2019, 288 p., euro 17, ebook euro 8,99

Melvina

5 Lug

Melvina è un progetto che accompagna la fumettista Rachele Aragno da quando tredicenne ha incontrato questo personaggio, suo alter ego, e ha cominciato a disegnare avventure con lei protagonista. In quello che si annuncia il primo volume di altri dedicati alla ragazzina coi capelli rossi, il lettore la conosce mentre di nascosto scopre che i suoi genitori vogliono trasferirsi per l’ennesima volta, senza ovviamente tenere inconto la sua opinione. Inseguendo il gatto sui tetti, cade in una casa vicina dove l’attendono strani personaggi: un anziano di nome Otto e alcuni animali antropomorfi che stanno prendendo il tè in attesa di lei, la prescelta che dovrà liberarli dal potere del malvagio Malcape, sovrano di Aldiqua. Melvina scopre un mondo fantastico e soprattutto la missione che l’aspetta.

Tutto il fumetto è in modo molto interessante giocato sul diventare grandi, sugli adulti che non ascoltano i più piccoli, sul desiderio di crescere in fretta. Ma cosa significa davvero essere grandi? Proprio quello che Melvina scoprirà a fine avventura, nelle sagge parole della nonna. Un fumetto che racconta anche degli affetti famigliari, e lo fa con un certo significato che scoprirete leggendo le pagine di chiusura del volume in cui l’autrice e gli editori raccontano il progetto.

Rachele Aragno, Melvina, Bao Publishing 2019, 208 p., euro 20

Orme nella neve

17 Dic

Torna per Natale un racconto di Beatrice Masini, accompagnato dalle suggesdtive illustrazioni di Angelo Ruta. Un formato giusto per una lettura ad alta voce per augurarsi buone feste, magari proprio come quelle del protagonista: attutite dalla neve, capaci di sorprendere grazie alla meraviglia della natura, di far apprezzare il freddo, la neve, l’apparire improvviso di qualche animale nel bosco.

Racconta in prima persona il ragazzino protagonista; racconta del’anno in cui i genitori hanno deciso di fare una crociera proprio a NAtale (tanto lo si può festeggiare pure il 2 gennaio, secondo loro) lasciandolo a casa col nonno. Il nonno però si è organizzato per tornare alla sua casa ai margini del bosco e per portare il nipote a spasso con lui, a vedere il capanno, i sentieri, le postazioni da cui individuare gli animali. Come se fosse un ultimo giro, una ricognizione prima del lungo inverno dellla vita. Il ragazzo segue, assapora l’aria e il silenzio, lo scricchiolio della vecchia casa e della neve compatta sotto i passi; guarda, intuisce, si meraviglia. E non è neanche un peccato che i genitori debbano cambiare programma e tornare indietro, per assaporare anche loro quel grande regalo che è vedere qualcosa di raro e prezioso e portartelo dentro, tutta la vita.

Beatrice Masini – ill. Angelo Ruta, Orme nella neve, Einaudi Ragazzi 2018, 72 p., euro 12