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Netflix e le serie tratte dai libri

2 Feb

Aggiornato il 15/05/2017

Sono mesi che seguo la programmazione di Netflix con grande interesse, sia per la politica del payperview adottata sia per la qualità delle serie e dei documentari direttamente prodotti dal canale. Ma negli ultimi mesi ho avuto modo di apprezzare ancora di più il loro operato per due motivi: l’intenzione di produrre una serie tv tratta dal romanzo 13 di Jay Asher e quel capolavoro che è Stranger Things.

Mi sono così ripromesso di condividere sul blog le serie pubblicate sul canale che sono tratte da libri.

Libri per ragazzi

Anna dai capelli rossi – Chiamatemi Anna

Dopo la versione anime dello Studio Ghibli, Netflix realizza questa bellissima serie con una protagonista che non potrete fare a meno di adorare. Complessa e moderna trasposizione di un classico.

Una serie di sfortunati eventi

Tratta dai primi quattro libri di Lemony Snicket, un incredibile Neil Patrick Harris nei panni del cattivissimo conte Olaf. Niente a che vedere con Jim Carrey. Harris è cattivo davvero!

Trollhunters

Qui trovate la recensione del libro da cui è stata tratta la serie, che ha messo insieme Guillermo del Toro e la Dreamworks. Non aggiungo altro

Giovani Adulti

13

Uno dei migliori libri per giovani adulti degli ultimi anni. Duro, spietato, ma bellissimo. Ne ho parlato qui (quasi 10 anni fa :-|). Speriamo che la serie non deluda. (Aggiornamento: la serie è stata rilasciata il primo aprile,e non delude affatto. La fotografia ricorda molto Donnie Darko, i Joy Division nella prima puntata sono un’ulteriore conferma. L’atmosfera generale ricorda anche il videogioco Life is strange.)

iBoy

Tratto da un libro del 2010 di Kevin Brooks che uscirà a maggio per Piemme.

 

Shadowhunters

In coda e per dovere di cronaca segnalo anche la serie di Shadowhunters che purtroppo non è all’altezza dei libri.

Altre produzioni tratte da romanzi e fumetti

The expanse

Tratta dai libri di James S. A. Corey è una bella serie sci-fi costruita come un classico giallo.

Dirk Gently

Ispirata alla serie di romanzi creati dal padre della Guida Galattica,  Douglas Adams, con un Elijah Wood in ottima forma 🙂

Tratte dall’universo Marvel

Jessica Jones, Daredevil, Luke Cage e Iron Fist. prossimamente la serie Defenders che li riunirà tutti.

Quel fantastico peggior anno della mia vita

21 Gen

51Ndt04Cl0L._SX312_BO1,204,203,200_“Quello che voglio dire è che questo libro contiene zero lezioni di vita, zero piccole verità sull’amore, zero momenti di calde lacrime in cui abbiamo tipo capito di aver abbandonato l’infanzia per sempre.”

Inizia con questa nota di Greg Gaines, protagonista e voce narrante, questo libro originale e intenso, che parla di malattia, ma lo fa prendendo da subito le distanze dai mille romanzi che sono usciti negli ultimi anni (stile Colpa delle stelle, giusto per citarne uno).

Greg vive la sua vita cercando di non farsi notare, e soprattutto di non farsi coinvolgere in nessun modo. A scuola cerca di essere apolide, non vuole essere cittadino di nessun sottogruppo di studenti, cerca di passare inosservato e per farlo ha sviluppato tutta una serie di tecniche. Il suo unico amico, o meglio collaboratore, è Earl, un ragazzo molto basso e molto scorbutico, con cui condivide la passione per i film di Werner Herzog e  il cinema europeo. Passione che li porta a girare improbabili remake di film famosi, con ovviamente solo loro due come protagonisti, registi e montatori.
La sua famiglia è altrettanto particolare : la madre è un flusso inarrestabile di parole, è Greg per contrastarla è spesso costretto a fingersi morto; il padre è un professore universitario, con la passione per la gastronomia più esotica e per il suo gatto, Cat Stevens.

La scoperta da parte della madre che una sua compagna di scuola è ammalata di leucemia, porterà scompiglio nell’apparente serenità di Greg e sarà l’inizio di una insolita amicizia.

Il romanzo si discosta molto dalla cosidetta sick-lit, prendendosi gioco dei suoi stilemi e degli stereotipi spesso presenti in questi romanzi, e forse proprio per questo riesce ad essere  autentico, non edulcorato, ma nemmeno insensibile. Nonostante Greg faccia di tutto per sembrare cinico e distaccato, riesce a centrare davvero il punto e lo stato d’animo di chi si trova ad affrontare una perdita. Senza cadere nel melodramma, restando sul dramma, con ironia e sensibilità.

Da questo libro è stato tratto l’omonimo film, che si discosta per diversi punti dal romanzo, nonostante la sceneggiatura sia dello scrittore, ma resta comunque un film notevole e fresco nel panorama di proposte per giovani adulti.

 Jesse Andrews, Quel fantastico peggior anno della mia vita, (trad. Alessandra Sarchi), Einaudi 2015, pp. 264, € 17,50, ebook euro 8,99

Montreuil 2015 /2

9 Dic

eux-c-est-nousIn occasione del Salone di Montreuil, l’editoria francese per ragazzi ha dato prova di intelligenza e unità con la pubblicazione di Eux, c’est nous (Loro, siamo noi), un testo di Daniel Pennac, illustrato da Sege Bloch per dare voce ai rifugiati e fermare l’attenzione su di loro. Più di quaranta editori hanno scelto di lavorare insieme per offrire una riflessione sui migranti e sui rifugiati, per fermare il proprio pensiero e aprire non solo gli occhi, m anche il cuore. Accanto all’appello di Pennac, una serie di otto schede che fanno in breve il punto su uno degli aspetti che si possono prendere in considerazione,partendo da un’acrostico basato proprio sulla parole “réfugiés”: rifugiato, estraneo/straniero; frontiera; urgenza; guerra; immigrazione; economia; solidarietà.

Venduto da ogni casa editrice che ha partecipato al progetto al prezzo di 3 euro, il ricavato viene versato a La Cimade, un’associazione nata nel 1939 per aiutare le persone che cambiano Paese a causa della guerra e che si occupa dell’accoglienza e della difesa degli stranieri e dei richiedenti asilo in Francia. Come ricorda Pennac, infatti, è lungo l’elenco di persone che solo nel ventesimo secolo sono arrivate in Francia da altri Paesi e hanno contribuito a rendere tale la Francia di oggi.

L’invito allora è di fare un giro, almeno un tour virtuale, al Museo della Storia dell’Immigrazione che ha sede presso la Porte Dorée. Ve ne avevamo già parlato in un post del 2013, quando si tenne la bella mostra su fumetto e immigrazione. Torniamo ad invitarvi non solo perché l’allestimento permanente rimane di grande effetto anche dopo i recenti cambiamenti, ma per due altri motivi. Innanzitutto perché fino al 29 maggio 2016 si tiene la mostra Frontières, sui limiti e sui loro limiti, come dice bene il sottotitolo che la accompagna. Dentro ci trovate riflessioni e testimonianze sul concetto di frontiera e sulle frontiere nel mondo, sui muri, su quelle vicine a noi (Modane, tanto per dirne una e per pensare a come piccoli paesi alpini si siano trasformati una volta scelti come sede di frontiera); ci trovate anche un commovente video in cui Tomi Ungerer parla della sua infanzia in Alsazia e, attraverso il racconto della sua vita famigliare e scolastica, dei suoi quaderni e delle sue illustrazioni, ripercorre la fatica e lo spaesamento della perdita di una lingua (il francese) con l’occupazione tedesca e poi successivamente dell’alsaziano, proibito al ritorno dei francesi, ma anche lo choc del rogo dei libri e la figura straordinaria della madre. Qui trovate le parole della mostra, qui le risorse extra.

Il secondo sorprendente motivo è la Galleria dei Doni recentemente inaugurata: il Museo ha chiesto a immigrati in Francia o ai loro discendenti di regalare una storia e un oggetto che potessero costruire un percorso visivo, intimo e narrativo. Sono contemplate tutte le diverse ondate migratorie che nel corso degli ultimi centocinquanta anni hanno interessato la Francia: persone di nazionalità diverse narrano la loro epopea, il loro spaesamento, la loro ricerca di integrazione senza perdere le radici; narrano di smarrimento, ma anche di orgoglio, di scelte e di nuove occasioni. Narrano di quotidianità ed è questa la chiave che rende prossimo, reale e concreto fino alla commozione tutto quel che vi è contenuto. Il percorso è rintracciabile anche nel catalogo della galleria, che potete procurarvi on line oppure direttamente sulla pagina del sito che ospita i diversi doni.

Il ragazzo invisibile

25 Dic

IMG_0251Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores non è solo un film,non è solo un fumetto e non è solo un libro. È soprattutto un esperimento di cross-medialità come già era stato Nirvana nel 1997. Un esperimento che dal mio punto di vista è sicuramente riuscito e che non vedo l’ora prosegua. Ma andiamo con ordine e partiamo dal libro.
La storia è un classico del genere superoistico: Michele è un ragazzo sfigato, vittima dei bulli della scuola (come Peter Parker, il mito del protagonista) che il giorno dopo l’ennesima umiliazione scopre di avere un potere speciale, può diventare invisibile. Ma per farlo ovviamente deve essere nudo. Michele sperimenta il suo potere come qualunque adolescente farebbe, vendicandosi dei bulli e andando dove a nessun maschio è concesso dì entrare: lo spogliatoio delle femmine! Tutto questo per lui non sarà altro che fonte di guai, ma quelli veri e più pericolosi devono ancora arrivare…
Il romanzo è scritto molto bene, è ricercato,non scontato e si legge d’un fiato, con belle citazioni musicali e grande sensibilità nel narrare l’età di mezzo, con i pensieri e i dubbi che si affrontano quando tutto intorno e dentro di te cambia molto,troppo in fretta. Gli scrittori, nonché sceneggiatori del film, hanno impostato libro come uno strumento per approfondire la psicologia e le vicende dei personaggi che nel film per ovvie esigenze di tempo,possono solo essere accennate. Un utile mezzo dunque per andare ancora più a fondo nella storia.
il ragazzo invisibile 1_cover.inddIl fumetto invece ci offre una visione parallela, con il focus incentrato su vicende collaterali alla storia principale, il tutto appunto per fornirci una veduta più ampia di quella esclusivamente filmica. Per il fumetto sono stati coinvolti alcuni fumettisti italiani che da anni lavorano per le major del fumetto Usa, è il risultato si vede eccome. Ma la cosa secondo me più importante è che tutti e tre i prodotti non sono delle semplici trasposizioni “all’italiana” di un genere tipicamente nord americano, ma sono una vera e propria rilettura del genere attraverso una sensibilità sicuramente diversa,non antitetica ma complementare.

Approfittate delle feste per andare al cinema, e dopo leggete il libro e il fumetto, per assaporare a 360 gradi la storia di Michele e del suo incredibile cambiamento.

Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo, Il ragazzo invisibile, Salani 2014, pp.299, € 13.90

Diego Cajelli,Giuseppe Camuncoli, Werther Dell’Edera e Alessandro Vitti, Il ragazzo invisibile, Panini Comics 2014, pp.128, € 15.90

Il sito ufficiale è questo, dove potete trovare anche le storyline del film 🙂

Morte di un supereroe

15 Giu

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Quando niente è dovuto al caso, quando gli altri falliscono, quando smetti di combattere, ricorda…nulla è reale. Quando sai di poter vincere, quando tu riuscirai a sopravvivere, ricorda…tutto è lecito. ricorda…nulla è reale, tutto è lecito.

Per caso questo libro mi è capitato per le mani. Per caso è stato acquistato solo ora dalla biblioteca e per caso giaceva sul tavolo delle novità. Avevo visto il titolo tra i testi selezionati per Xanadu 2010, ma come spesso accade con le migliaia di libri che escono in un anno, molti sfuggono. A volte i migliori.

Donald è un ragazzo con due fissazioni: i fumetti e il sesso. Disegna e crea un fumetto il cui eroe, MIRACLEMAN  (un uomo che non può essere ucciso da nulla) , è il suo alter ego e vive mille avventure al limite della censura. Già perché Donald è affetto da una forma di cancro che gli sta portando via la vita e si è quasi rassegnato al fatto che la sua vita sia uno schifo, come un pessimo film con un splendida recensione, per cui vorresti indietro i soldi del biglietto.

I genitori cercano di aiutarlo in tutti modi a riprendere la voglia di lottare, perché sanno che è determinante per la sua ripresa fisica. Così coinvolgono Adrian, uno psicologo amante dell’arte e della cultura, che inizia a incontrare Donald per spronarlo a tentare di lottare contro il male che lo sta uccidendo.

Un romanzo incredibilmente divertente, emozionante, di quelli che ti fanno ridere tra le lacrime, con personaggi così forti e vivi da rimanerti attaccati addosso per molto tempo. Il tutto scritto a metà tra una sceneggiatura e un romanzo classico, con uno stile energico, ironico e mai banale.

Ne hanno anche fatto un film, basato sulla sceneggiatura dello scrittore, che purtroppo da noi non è arrivato.

Anthony McCarten, Morte di un supereroe (trad. P. A. Livorati), Salani, 2009, pp. 244,  € 15

Noi siamo infinito (Ragazzo da parete)

2 Mag

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“Ce n’è una di Sam che è semplicemente splendida. Descrivertela sarebbe impossibile, ma ci proverò lo stesso.
Se ascolti la canzone «Asleep», e cerchi di immaginare una di quelle giornate di sole in cui ogni cosa resta impressa nella tua mente, e pensi gli occhi più belli che tu abbia mai visto, e ti metti a piangere, e l’altra persona ti stringe a sé… ecco, allora forse riuscirai a vedere quella foto.”

Questo non è un libro nuovo. E’ un libro del 1999 che venne pubblicato in Italia per la prima volta da Frassinelli nel 2006 con il titolo “Ragazzo da parete”  e poi nel 2012 da Sperling & Kupfer  con il titolo “Noi siamo infinito” in concomitanza del film omonimo.

Charlie è un adolescente alle prese con il primo grande cambiamento della sua vita: l’inizio delle superiori. Solo, smarrito e molto impaurito si trova ad affrontare questo nuovo mondo senza più il suo migliore amicoche si è tolto la vita da pochi mesi.
Un viaggio attraverso un anno scolastico importante, fatto di nuovi incontri, amici veri, il primo amore, il primo bacio e la scoperta di un segreto nascosto nelle trame più profonde del proprio io. Un romanzo epistolare a senso unico (Charlie scrive ad un amico di cui non ci è dato saper nulla e di cui non leggiamo le risposte) che evoca Holden e tutti i grandi romanzi di formazione, con alcuni personaggi indimenticabili, tra cui il professore di letteratura di Charlie che lo sprona/aiuta facendolo leggere e scrivere dei classici della letteratura moderna nord americana. Il tutto accompagnato da una splendida colonna sonora e dalla bellissima Asleep dei The Smiths che rende benissimo l’atmosfera delicata e malinconica del romanzo.

Il titolo originale “The perks of beeing a wallflower” (I vantaggi di essere carta da parati) prende spunto da una frase del libro in cui Charlie viene paragonato alla carta da parati, perchè alle feste se ne sta sempre ai margini ad osservare, senza mai intervenire.

Il film che ne è stato tratto, è molto fedele… il regista e lo scrittore sono infatti la stessa persona 😉

Stephen Chbosky, Noi siamo infinito (Ragazzo da parete),(trad. C.Brovelli), Sperling & Kupfer 2012, pp.271, € 16,90.

Warm bodies

13 Feb

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“La gente diceva che la musica era un gran mezzo di comunicazione; mi chiedo se in quest’era post-umana e postuma sia ancora vero. Metto il disco e faccio per spostare la puntina mentre gira, saltando strofe, saltando canzoni, danzando tra le spirali per trovare le parole che voglio riempiano l’aria. Le frasi sono scordate, fuori tempo, scandite da graffi profondi come strappi muscolari, ma il tono è impeccabile. Il burroso baritono di Frank lo dice meglio di quanto non riuscirebbero le mie vocali gracchianti, anche se avessi la dizione di uno dei Kennedy. Me ne sto in piedi davanti al disco, tagliando e incollando i contenuti del mio cuore fino a creare un collage nell’aria.
I don’t care if you are called – graffio – when people say you’re – graffio – wicked, witchcraft – graffio – don’t change a hair for me, not if you – graffio – ’cause you’re sensational – graffio – you just the way you are – graffio – you’re sensational… sensational… That’s all…
Lascio che il disco suoni il suo normale repertorio e torno a sedermi davanti a Julie. Lei mi guarda con gli occhi umidi e cerchiati di rosso. Premo una mano contro il suo petto, sentendo il lieve battito all’interno.”

Il protagonista di questo romanzo si chiama R. Solo R. E’ uno zombie e tutto quello che ricorda del suo nome è l’iniziale. Tutto quello che fa è vagare qua e là in un aeroporto invaso da suoi simili e cibarsi di esseri umani quando la fame si fa sentire. Fino a quando non incontra Julie, o meglio fino a quando non uccide il di lei ragazzo, e cibandosene inizia a provare qualcosa che non riesce a capire. Inizia lentamente a riprendere vita. Ricomincia a sognare e  a sentire. Una storia d’amore inusuale, tra uno zombie e un essere umano, inedita e ardita, ironica e romantica allo stesso tempo.

Le suggestioni di questo libro sono molte , come molti sono i riferimenti sia letterari che musicali (ad esempio Julie al balcone che si  interroga su cosa sia un nome ricalca pari pari il “Che cosa c’è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un’altra parola avrebbe lo stesso odore soave” dei più famosi amanti della storia, oppure alla domanda di Julie «Ma dovevo tornare a casa, te lo ricordi? E tu avresti dovuto dirmi addio». R risponde alla maniera dei Fab4 «Non so perché dici… addio. Io dico… ciao»). E poi un libro che si presta a molte letture diverse, non solo la storia d’amore, ma anche la riflessione su cosa voglia dire vivere ed essere vivi, su cosa ci contraddistingua come esseri viventi.

Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film ora nelle sale, che non tradisce l’opera letteraria, anzi si integra perfettamente con essa, creando qualcosa di contiguo, ma differente, come il buon cinema dovrebbe fare.

Isaac Marion, Warm Bodies, Fazi Editore, 2012, pp. 269, € 14.50 (ebook € 1.99)

Il girogioco delle fiabe

30 Lug

Nell’ambito delle iniziative per il 150° dell’Unità d’Italia, il progetto nazionale dedicato all’Italia delle Fiabe ha ispirato questo kit didattico che si propone di presentare attività di promozione della lettura basate sulle fiabe popolari per dare spunti a insegnanti, bibliotecari e genitori per approfondire e leggere insieme ai giovani lettori.

Oltre il gioco vero e proprio, il kit contiene due librini di supporto a approfondimento e realizzazione di attività legati alla fiabe: il primo, “Ti racconto una fiaba”, riporta in breve nove fiabe della tradizione popolare affiancate a Pinocchio, con una serie di ulteriori consigli di lettura sugli stessi temi toccati nelle storie proposte. Il secondo fascicolo “Giocare con le fiabe” presenta invece un approccio più pratico, suggerendo modalità e meccanismi per costruire alcuni laboratori di lettura che ruotino intorno al tema della fiaba (dall’intercultura al blog al torneo di lettura).

Il gioco prevede di muoversi su e giù per l’Italia (da Quarto a Torino) in una sorta di gioco dell’oca che prevede domande diverse a seconda del colore della casella su cui si finisce: domande di geografia, domande sulle fiabe (quelle riportate nel libretto e di cui è bene leggersi la versione integrale), giochi enigmistici-letterari.

Un kit per stimolare la lettura, ma anche per farsi venire nuove idee per coinvolgere i giovani lettori. Un’unica perplessità sui suggerimenti di lettura per le varie età: La casa delle vacanze per gli 8-10 anni, ad esempio. Ma, a domanda risposta, c’è stato probabilmente un errore nell’impaginazione, quindi tenete buoni i consigli di buoni libri e adattateli alla fascia d’età giusta.

Questo è il sito dell’illustratrice Caterina Betti. Questa invece è la Biblioteca dei Ragazzi di Rozzano, dove lavora Giuseppe Bartorilla che ha pensato ai percorsi sulle fiabe e ai laboratori di lettura.

Il girogioco delle fiabe, ideazione di Giuseppe Bartorilla e Carla Viganò, illustrazioni di Caterina Betti, Vannini 2012, euro 33 (sul sito della casa editrice lo si può acquistare con lo sconto del 10% a euro 29,70)

Hugo Cabret – Il Film

2 Feb

Esce domani nelle sale italiane l’atteso film di Martin Scorsese tratto dal libro di Brian Selznick ” La straordinaria invenzione di Hugo Cabret“. Il film è candidato ad una valanga di Oscar e a vedere il trailer sembra davvero un ottimo adattamento.

Il libro è un capolavoro, praticamente una sceneggiatura disegnata, che la Mondadori ripropone in questi giorni in versione economica.
Hugo è un orfano che vive nascosto in una stazione ferroviaria della Parigi anni ’30. Un giorno trova un automa rotto e decide di ripararlo. Scoprirà così una storia dimenticata e uno dei padri del Cinema…

Hugo Cabret

15 Set

Tra poco più di un anno il libro di Brian Selznick L’invenzione di Hugo Cabret diventerà un film per la regia di Martin Scorsese che farà così il suo debutto nel 3D.

La data prevista per l’uscita è il dicembre 2011. Per altre informazioni andate qui