Ho bisogno di una nuova amica. Ho bisgono di un’amica, punto. Non una vera amica, niente migliori amiche né vestiti prestati né notti passate a ridacchiare. Solo una pseudoamica, un’amica usa e getta. Un’amica come accessorio. Solo per non sentirmi così e non sembrare tanto stupida.
Primo giorno di liceo. Prima passeggera del pulmino della scuola: libera scelta di dove sedersi sapendo che nessuno si metterà vicino a lei. Melinda è partita col piede sbagliato: vestiti sbagliati, pettinatura sbagliata, atteggiamento sbagliato e la consapevolezza di essere un’emarginata. A una delle feste più cool dell’estate, Melinda ha chiamato la polizia che ha fatto irruzione e ha anche fermato alcuni ragazzi: quanto basta per essere segnata a dito mentre passa tra i corridoi e per essere ignorata dalle sue vecchie amiche. A questo aggiungete due genitori in lite, un’impennata dei voti verso il basso, dei professori assurdi, uno sgabuzzino come rifugio in cui nascondersi per saltare lezione e il rifugio del corso di arte, dove, costretta a lavorare sul tema degli alberi, la ragazza scopre piano piano di avere un talento. E il silenzio. Perché Melinda avrebbe tantissime cose da raccontare, cose che le intasano l’animo, ricordi che la fanno vomitare, ferite che continuano a sanguinare, ma sceglie di non parlare, di gridare addirittura in silenzio, chiusa dentro il suo armadio, mordendo i suoi vestiti. Addirittura presenta una ricerca scolastica stando zitta e cercando di battersi per il suo diritto a tacere. Finché il suo supergeniale compagno di biologia le fa notare che forse non si può vincere stando in silenzio. Finché arriva la primavera, finché pianta dei fiori in giardino, finché si sente lei stessa un seme di cui prendersi cura e libera il racconto di quanto è successo a quella festa d’estate.
Un libro forte e spiazzante. Un libro ruvido grazie anche allo sguardo di Melinda sul mondo che la circonda e al sarcasmo che spesso usa nei suoi stessi confronti. E che si riflette anche nel film: la Giunti, che con questo libro inaugura la collana Y, ha scelto di distribuire il libro insieme al film in lingua originale, sottotitolato in italiano. Melinda è interpretata da Kristen Stewart; potete fare un confronto e individuare le differenze tra libro e film (singolare la scelta finale di cambiare la figura dell’adulto a cui la ragazza rivela la violenza subita); potete semplicemente gustarveli entrambi. Sarà comunque una buona scelta.
Questo libro, uscito dieci anni fa negli Stati Uniti, è stato pluripremiato e tradotto in molti Paesi. Sul sito dell’autrice, potete vedere tutti i libri che ha scritto, di cui in Italia è stato tradotto solamente febbre 1793 (Salani 2004). Il suo ultimo libro, Wintergirl, è stato un nuovo successo da cui è statto tratto un film.
Sul sito della nuova collana Giunti Y potete trovare video, interviste e pareri dei lettori su Speak e potete diventare membri del team di ragazzi che potranno conoscere i nuovi libri in anticipo sull’uscita in libraria e parlarne parlarne parlarne a tutti!
Laurie Halse Anderson, Speak. Le parole non dette (trad. di Tiziana Lo Porto), Giunti Y 2009, 183 p. + dvd, euro 19,90.
I primi minuti del film Speak:
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