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Il mio nome è Danny Hope

17 Mar

dannyhope

Danny Hope ha undici anni e da almeno tre compleanni sogna di trovare nella posta un biglietto di auguri del suo papà: figurarsi quale meraviglia quando ne vede il volto in televisione a condurre un programma serale! Ora sa come mettersi in contatto con lui: attraverso il sito della tv. Ma il padre non risponde alle mail e nemmeno la visita direttamente in loco ha più fortuna. Per di più Danny deve vedersela con la sorella che gli vieta di contattare il padre e lo coinvolge invece in un piano per raccogliere indizi a danno del nuovo fidanzato della madre.

Danny si muove a casa e a scuola, tra un’amica appassionata di storie e reliquie di santi che pare averne sempre una a portata di mano per la soluzione a qualunque problema e un compagno che – proprio come lui – nasconde qualcosa riguardo alla propria famiglia. Sarà lo spettacolo organizzato con la classe e la possibilità di incrociare lo sguardo del padre a mettere in moto una serie di coincidenze, fraintendimenti, eventi e danni. Il tutto raccontato con una certa dose di ironia che fanno divertire ed apprezzare questa storia davvero non banale, dove Danny racconta la sua rabbia, i suoi desideri, ma anche i suoi tentativi di guardare gli altri e le situazioni con i suoi occhi e non secondo quel che gli dicono, suggeriscono, impongono i familiari e gli amici.

Qui trovate il booktrailer e la copertina dell’edizione inglese; il titolo originale è “A boy called Hope”: bello, no?

Lara Williamson, Il mio nome è Danny Hope (trad. di Carla Gaiba), De Agostini 2014, 256 p., euro 12,90, ebook 5,99

Oltre i limiti

27 Gen

Primo di una serie di quattro – per ora – libri autoconclusivi che riprendono le vicende di una gruppo di ragazzi che si ritrovano in ogni volume, questo libro è a prima vista ottimo pane per le ragazzine lettrici alla ricerca di edificanti storie d’amore e del resto, se date un’occhiata alle copertine dell’autrice, il pensiero non sarà smentito. Ancora una volta però ecco un libro che rischia di pagare i fraintendimenti e i pregiudizi che può suscitare un packaging che strizza l’occhio alle adolescenti. Per fortuna, a questo giro, l’edizione italiana limita i danni e ci offe un romanzo davvero coinvolgente che tiene il lettore appeso alle pagine, nonostante la mole. Innanzitutto è un libro scritto a due voci, una maschile e una femminile, che si alternano spesso riprendendo la vicenda dallo stesso attimo della fine del capitolo precedente, dandoci modo di vedere una serie di compresenze di punti di vista e di angolature che rendono tonda e completa la vicenda.

Le voci sono quelle di Echo e di Noah, entrambi prossimi al diploma e preceduti da una fama che non corrisponde al vero. Echo, reginetta della scuola e miglior allieva dei corsi di arte, torna in classe dopo due mesi da un incidente di cui nessuno sa nulla; è l’ombra di se stessa, schiva chiunque e indossa solo maglie con le maniche lunghe, il che porta tutti i compagni a crederla vittima di atti di autolesionismo e di tentato suicidio. Noah ha addosso il marchio del “cattivo ragazzo”: fumo, cattive compagnie, nessun risultato utile. In realtà, Echo non ricorda nulla dell’incidente che le è quasi costato la vita mentre era a casa della madre, bipolare in preda a un tentativo di suicidio, e piange il fratello marine morto in Afghanistan. Noah vive in una famiglia affidataria, dopo aver perso i genitori in un incendio, e cerca di non perdere i fratellini, adottati da una coppia che vive in città.

Echo ha bisogno di fare qualcosa che la distragga dal passato e dalle cicatrici del suo corpo, che le impegni la mente e la riporti alla realtà. Decide di guadagnarsi i soldi per aggiustare l’auto d’epoca del fratello e accetta la proposta della sua psicologa scolastica e dare ripetizioni a Noah. Uniti inizialmente dallo scopo di leggere i loro fascicoli e scoprire di più una sul proprio passato, l’altro sul futuro dei fratelli, i due intessono una rete che li porta a mettere a nudo l’uno di fronte all’altra le proprie cicatrici e le proprie rabbie.

Il libro è un crescendo, nella vicenda dei ragazzi, nella loro ricerca, nell’inevitabile storia d’amore che nasce, ma ha anche uno sguardo attento e realistico, non sempre edificante, sul crescere, sulle figure dei genitori, sull’amicizia in adolescenza, su quanto conti l’apparenza e l’appartenenza a un gruppo nell’ambiente scolastico, in cui si svolge praticamente tutto il romanzo.

Il sito dell’autrice.

Katie McGarry, Oltre i limiti (trad. di Alessia Fortunato), De Agostini 2014, 432 p., euro 14,90

2BX. Essere un’incognita

23 Gen

2bxUna storia che parte bene e poi un poco si perde, che per certi versi pare forse esagerata, che però dà un buon ritratto di una rappresentante della generazione dei nativi digitali. Infatti Tessa, la protagonista quindicenne, è una ragazza sempre connessa, tramite il suo computer e il suo iPhone, ma in realtà non vede l’ora di possedere un iPad.

“Pensa a cosa caricherebbe sull’iPad. Crea una nuova cartella, la chiama My iPad e comincia a riempirla: gli album di Jovanotti, Tiziano Ferro e Fabri Fibra, le foto della vacanza ad Alghero e quelle di classe. Si ferma. Sai le cose che ci potrebbe mettere, tutti i fumetti esistenti sulla faccia della Terra, i numeri di Girls, la trilogia di Stieg Larsson e poi telefonerebbe gratis con Viber, leggerebbe la posta anche a scuola, durante le lezioni più noiose, navigherebbe su Facebook, potrebbe perfino fare i compiti o scrivere il suo diario segreto, così – sogna – leggera, al bar, in piscina, al parco delle mimose, libera, senza fili, senza abbonamenti, senza costi da pagare, perché lei sa già quali applicazioni si scaricherebbe, sono tutte gratuite e le basterebbe succhiare un wireless da qualche parte” (p. 16)

Quindi Tessa non esita a barare sull’età e ad iscriversi a un concorso on line dove il premio in palio è proprio un iPad: è una caccia al tesoro virtuale dove le squadre sono formate in base al punteggio d’ingresso e le cui prove vengono comunicate via web, organizzata da 2BX che dice di credere nelle potenzialità del digitale e di voler aumentare le possibilità di interconnessione diretta e umana tra le persone. Tessa fa squadra con Kappa, una ragazza di vent’anni che si trova in qualche modo a proteggere e insieme ad accompagnare nel mondo quella ragazzina presa dal gioco, e con Yo, di cui ammira i graffiti sui muri della città e con cui scopre di condividere interessi e passioni, fino ad innamorarsene. Ma Yo non si fa mai trovare: non si presenta ai vari appuntamenti, ha mille scuse, ha una storia complicata.

Intorno la vita di Tessa: i suoi genitori, il fratello maggiore, l’amica Patrizia con cui – a seconda dei momenti – litiga o condivide tutto, Matteo che si interessa a lei, un professore sospeso perché fa leggere in classe il Satyricon di Petronio e i suoi studenti che organizzano un flash mob a suo sostegno. E i sogni, le paure, le bugie di una ragazzina che sta crescendo, infagottata in vestiti di taglie troppo grandi che nascondono chi è davvero fino a quando piano piano lo  scopre.

Romanzo nato probabilmente per parlare di potenzialità e rischi della rete, è in realtà – come detto – un bel ritratto di una generazione che si dà appuntamento tramite WhatsApp, che organizza dei Reverse Shoplifting e dei flash mob, che scarica i sottotitoli dell’ultima puntata di Dexter, che  crea eventi su Facebook, che si bombarda di sms, che organizza feste, che condivide musica emozioni viaggi, che ha bisogno di essere ascoltata, che sa stare con gli altri anche al di fuori della rete virtuale. Un romanzo che dovrebbero leggere tutti gli adulti che hanno a che fare con questi ragazzi, andando al di là della storia, e osservando invece i caratteri, i pensieri, i modi di essere.

Il sito dell’autrice.

Eugenia Romanelli, 2BX. Essere un’incognita, De Agostini 2012, 301 p., euro 9,90.

Divergent

9 Mag

Divergent Se vi è piaciuto Hunger games, questo libro farà sicuramente al caso vostro!

In un futuro prossimo la società è divisa in 5 fazioni : i Pacifici, gli Eruditi, gli Intrepidi, i Candidi e gli Abneganti. Ogni fazione si basa sulla credenza che la loro specifica qualità sia l’unico antidoto alle guerre e alle lotte tra gli uomini. Così i Pacifici credono che la calma e la tranquillità possano evitare la violenza, gli Eruditi credono che lo faccia l’intelligenza, gli Intrepidi il coraggio, i Candidi la sincerità e gli Abneganti l’altruismo. Il momento più importante di questo sistema di governo è il giorno in cui tutti i ragazzi di sedici anni devono scegliere a che fazione votarsi per tutta la vita.

Beatrice Prior è un’abnegante, cresciuta in una famiglia in cui il credo principale è rinunciare a sé stessi per gli altri. Il giorno della selezione farà una scelta che lascerà di sasso tutta la sua famiglia e segnerà per sempre il loro destino.

Un romanzo interessante, pieno d’azione e di spunti di riflessione sulla “diversità” e sulla tendenza molto contemporanea all’omologazione.

Veronica Roth, Divergent (trad. R. Verde), De Agostini, 2012, pp.480, € 16,90

The Enemy

8 Gen

More about The enemy“Una misteriosa epidemia ha colpito il mondo adulto, uccidendo o riducendo a zombie gli “over 14″; i sopravvissuti si aggirano per Londra alla disperata ricerca di cibo: ragazzi coraggiosi come Arran, l’energico leader della banda del supermercato; battaglieri come Achilleus, nato per essere un guerriero; o come la dolce Maxie, sempre pronta ad aiutare i più piccoli. E poi ci sono i Grandi: Padri e Madri guidati unicamente dal loro famelico istinto, che li spinge a nutrirsi dei loro stessi figli. L’unica possibilità per Arran e i suoi è quella di raggiungere le inespugnabili mura di Buckingham Palace, dove un sempre più folto gruppo di bambini ha trovato rifugio.”

Il primo paragone che mi è venuto in mente è stato Il signore delle mosche…in chiave Zombie!!!Un libro non per stomaci delicati e cuori deboli, ma davvero avvincente e denso di inaspettati colpi di scena. La vicenda scorre seguendo differenti punti di vista, quello del capo dei ragazzi del Waitrose, poi quello della vice e  quello del ragazzino rapito dai Grandi (gli Zombies), in questo modo ogni capitolo ci narra una parte della vicenda vista da angolazioni diverse. Come appunto per Il signore delle mosche, la parte interessante è tutta nel come i ragazzi reagiscono ad un mondo privo di adulti, o meglio ad un mondo dove gli adulti sono esseri stupidi che li vogliono solo divorare (nemmeno tanto sottile come metafora…). Non è assolutamente un libro moralista, anzi e può generare inaspettate discussioni.

Questo è il loro periodo (degli zombies) dopo vampiri e lupi mannari e spero che duri un po’ più a lungo, visto che le storie che li hanno come protagonisti sono decisamente più interessanti e particolari (vuoi mettere un playboy con la mascella in decomposizione???altro che Cullen).

Charlie Higson, The Enemy (trad. S. Buttazzi), De Agostini 2010, p. 382, 15,90 €

Seconda stella a destra

20 Set

More about Seconda stella a destraDa alcuni post scritti per l’Anno Internazionale dell’Astronomia nasce questo bellissimo libro di divulgazione in cui l’autore ci racconta l’evoluzione della scienza astronomica attraverso le vite di alcuni dei suoi protagonisti.

Scritto in modo decisamente accattivante e divertente, si legge come se fosse un romanzo e ci fa scoprire personalità meno conosciute, ma che sono state fondamentali per lo sviluppo dell’astronomia, e ci pone sotto una luce nuova gli astronomi di maggior fama, enfatizzando quei lati che non tutti conoscono e le loro particolarità. Un giusto mix di nozioni e curiosità!

Condiscono il tutto delle divertenti citazioni della cultura pop, che aiutano a comprendere e avvicinano a noi i personaggi (il paragone con Watchmen mi ha personalmente fatto impazzire!!Anche Galileo geek non è male :-))

Amedeo Balbi, Seconda stella a destra. Vite semiserie di astronomi illustri, De Agostini, 2010, pp.224, € 12

Il blog dello scrittore

Radio Niente

8 Mar

More about Radio niente

Se volete, a una prima occhiata,  potete anche chiamarla operazione commerciale: due libri scritti alcuni anni fa vengono rieditati all’interno di una nuova cornice immaginata dall’autore per unirli in un filo logico. Di fatto è questo: i romanzi sono L’astronave e Vil Coyote (del 2006) e Lupo Omega (del 1999, da tempo fuori catalogo), lo scrittore è l’apprezzato Francesco D’Adamo. Poi c’è Radio Niente che è il risultato di tutto. E che è bellissimo. Perché belli sono i romanzi di partenza, due storie essenziali, quasi magiche nel modo in cui sono raccontate, quasi epiche e nello stesso tempo crude: storie di vite ai margini, di adolescenti di periferia (quella milanese nello specifico), storie di disagio, malavita, degrado, dove si fa parte del branco per essere qualcuno. Dove ad un certo punto arriva qualcuno di diverso, un’Astronave o un Lupo Omega, che cambia le prospettive, che dice “no”, che riesce ad essere se stesso nonostante tutto, anche se poi dovrà andarsene. Sono storie perfette per essere lette ad alta voce, e qui la scelta vincente della cornice pensata dall’autore per riproporcele: una radio. C’è una radio, questa Radio Niente, Radio pirata e clandestina, Radio libera con una sola voce, Stella del Mattino, che nella notte traghetta i suoi pochi ascoltatori (forse nessuno) tra le storie che arrivano dall’altra parte del ponte, dal quartiere dove non va mai nessuno, da cui al massimo si fugge. E’ importante trovare il coraggio di attraversare i ponti, sapete? Si possono fare delle scoperte interessanti. Si possono trovare storie straordinarie (…) Salvare le storie, secondo me, è salvare il mondo. Il mondo è fatto di storie, non ve ne siete accorti? E la ragazza pirata che parla al microfono svela un mondo che le pare fatto di paura, dove la gente diventa isola brulla, dominata dagli Oscuri (che vogliono potere potere potere) e dagli Zombie (per cui conta solo comperare comperare comperare). Dal microfono della sua radio clandestina, Stella del Mattino racconta storie per chiedere ai ragazzi che la ascoltano di alzarsi in piedi, gridare, camminare sulle mani, battere i piedi, fare boccacce, fare casino, rompere qualcosa. Arrabbiarsi, insomma. E conclude così:

Due storie perfette per essere lette ad alta voce non possono che uscire da un radio. Sarebbe bello succedesse davvero 🙂

Francesco D’Adamo, Radio Niente, De Agostini 2010, 265 p., euro 12,90.

N.B.: a pagina 26 un ritratto del Lambro… parecchio attuale 😦

Notre-Dame di Parigi

23 Dic

More about Notre-Dame di Parigi

La cattedrale di Notre-Dame a Parigi è uno dei principali simboli della città e uno dei monumenti gotici più celebri nel mondo. Questo libro ci porta in visita non solo nella struttura, ma anche nella storia della chiesa, da quando il vescovo Maurice de Sully cambiò letteralmente il paesaggio urbano di quella zona, facendo demolire una serie di edifici preesistenti per far spazio alla cattedrale che sognava. Dalla posa della prima pietra nel 1163 seguiamo tutta la costruzione, con approfondimenti non solo sugli elementi architettonici, sulle sculture e i quadri presenti all’interno, ma anche sulle persone che ne fecero la storia, , sugli avvenimenti che l’edificio ha vissuto, su come sia prepotentemente entrato nella letteratura e nel cinema. Se leggendo vi è venuta voglia di andare in visita, le informazioni finali vi danno tutte le indicazioni pratiche del caso. Poi girate pagine e nella tasca applicata alla copertina trovate una sorpresa: elementi e istruzioni per costruire il modellino della cattedrale.

Il testo, originale e invitante, inaugura la serie I monumenti, insieme a un altro decicato al Colosseo.

Notre-Dame di Parigi (testi di Giuseppe M. Della Fina), Novara, De Agostini 2009, 64 pagine + 1 modellino fustellato, euro 16,90.

La Stella di Esther

27 Gen

copj13asp1Esce per la Giornata della Memoria (oggi) questo fumetto per ragazzi realizzato e prodotto  dalla Fondazione Anne Frank. Il libro racconta del viaggio di Esther adulta sui luoghi della sua infanzia e adolescenza, e ripercorre così tutte le tappe della triste storia degli ebrei in Europa, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Vediamo rapidamente l’ascesa al potere di Hitler e come questo ha mutato per sempre il destino di milioni di persone. Lo stile scelto richiama volutamente Tintin, quindi tratti morbidi e colorati, che si contrappongono nettamente al famoso Maus di Art Spiegelman. Questo libro può essere usato e fatto leggere ai  ragazzi tra i 10 e i 14 anni, ai più grandi consigliamo invece l’opera di Spiegelman.

La stella di Esther Eric Heuvel, Ruud van der Rol, Lies Schippers, 2009  De Agostini con il Patrocinio dell’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, p.64 , euro 12,90