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Bethany e la Bestia

21 Apr

bethany e la bestiaChe gran divertimento questo romanzo, in cui si ride della grossa, specie nella sua prima parte. Uno di quei libri da condividere ad alta voce, intorno a cui fare gruppo prendendo le parti della terribile Bethany nel suo confronto con la bestia e non solo. Bethany è una ragazzina che ha perso i suoi genitori molti anni prima e che vive nell’orrendo orfanotrofio gestito dalla signora Fizzlewick; è l’ospite più ingestibile, non perde occasione per fare scherzi di ogni tipo e, in modo particolare, perseguita con angherie varie un altro ragazzino a cui ruba costantemente i fumetti. Eppure è proprio lei che l’altrettanto orribile Ebezener Tweezer sceglie di portarsi a casa, con scopi meno nobili del darle l’amore di una nuova famiglia. Sotto le apparenze eleganti, gentili e giovanili infatti si nasconde un uomo di cinquecentounidici anni che ha stretto un pasto con il mostro che vive in cima ai quindici piani del suo palazzo. Tweezer è avido e ama il lusso; la bestia sputa dalla sua bocca tutto quel che le viene richiesto, oltre un elisir di lunga vita che – ingerito una volta l’anno – gli permette di mantenere il fisico di un ventenne e di godersi delle sue spropositate ricchezze. In cambio deve solo nutrirla con quel che desidera. Tutto funziona regolarmente fino al giorno in cui, al culmine di un crescendo di richieste di animali esotici, la Bestia decide di voler assaggiare un bambino.

Divertente, ma anche sottile nel dire l’animo umano e i sentimenti, il romanzo, già tradotto in trenta paesi, diventerà un film prodotto da Warner Bros. Intanto godetevi la lettura.

Jack Meggit-Phllips – ill. Isabelle Follath, Bethany e la Bestia (trad. di Giulia De Biase), Rizzoli 2021, 235 , euro 16,50, ebook euro 9,99

Lo Yark

30 Dic

yarkI bambini amano sentire parole nuove, possibilmente prive di senso almeno alle loro orecchie: capita quando leggete le prime righe di “passaggio segreto al binario 13” col GUMP e sicuramente capiterà anche con lo yark protagonista di questo particolare libro, bello e originale in ogni sua parte.

Il racconto è in rima, rispettata per lo più nella traduzione italiana di paola Gallerani, il che lo rende incalzante e ritmano, perfetto per la lettura ad alta voce ed è carta vincente il cd allegato in cui la storia è letta da Franco Sangermano. Le illustrazioni “à la Gustave Doré” ricordano le incisioni e contribuiscono a dare un atmosfera di leggenda, di storia senza tempo a quel che leggerete. E che avrà sicuro successo se considerate che si parla di un mostro che mangia bambini, mescolando paura, risata, tranelli e risvolti inaspettati.

Lo yark è una specie di orco peloso e carnivoro, con tanto di unghie adunche e piccole ali, che si ciba esclusivamente di bambini buoni, visto che quelli cattivi gli provocano indigestioni, flatulenze e mal di pancia terribili. Lo conosciamo nella sua ricerca di bambini puri e gentili, cosa che pare quasi impossibile anche perché quelli che stanno sulla sua lista non vedono l’ora di fare i monelli oppure ci scappa l’incomprensione e lo scambio con fratelli vari. L’incontro con una bimba di nome Madeleine che vive solitaria in un faro fa sorgere nel mostro il dubbio: vorrebbe volerle bene tanto quanto lei ne vuole a lui, ma teme di soccombere al desiderio di mangiarla; allora si esilia, si infligge la lontananza e si condanna a una scorpacciata di bambini selvaggi, per poi capire che l’amore di quella bambina gli ha reso possibile vedere il mondo diversamente e uscire dallo stereotipo del ruolo confezionato e dell’impossibilità di cambiare.

Avvertenza per gli adulti lettori: si parla di cacca, diarrea, schifezze varie; si offrono dita in pasto al mostro; si divorano bambini selvatici; si incitano i bambini monelli a fare pipì sul tappeto. Caso mai vi desse fastidio. Poi ci sono bambine stufe di essere buone come suore o come chierichetti, e forse in questi casi dovrete fornire spiegazioni. Il resto è racconto irriverente e divertente, di cui vi invitiamo a provare – prima  e per bene – le rime e il ritmo per offrirne lettura perfetta chi vi ascolta.

Il blog dell’illustratore.

Bertrand Santini – ill. Laurent Gapaillard, Lo Yark (trad. di Paola Gallerani), LO Officina Libraria 2015, 72 p., euro 14 – con cd

Il mostro della buonanotte

22 Mag

Più riguardo a Il mostro della buonanotteCercate un albo da leggere ad alta voce con successo assicurato? Eccolo.

Innanzitutto c’è un mostro, per la gioia dei vostri piccoli ascoltatori. E poi si rivolge direttamente a loro in un crescendo di piccoli brividi che porta il mostro verso il suo spuntino… TU! Sì, perché la storia presenta un mostro che si sta preparando per andare a mangiare il piccolo lettore: si pettina con cura, prepara uno zaino con forchetta e coltello, pensa a come sarà speciale cospargerlo di ketchup ed è disposto ad attraversare boschi e monti innevati e a inzaccherarsi di fango pur di arrivare alla meta. In realtà è un malinteso perché il mostro non vuole altro che un bacio della buonanotte però il crescendo della storia e del buio nelle immagini detta sicura resa alla lettura ad alta voce.

E ve lo faranno rileggere a grande richiesta! 😉

Il sito dell’autore.

Ed Vere, Il mostro della buonanotte (trad. di Daniela Gamba), Gribaudo 2013, 32 p., euro 12

Testa cucita

26 Feb

Più riguardo a TestaCucitaLe illustrazioni possono ricordarvi quelle di David Roberts (“Gli incubi di Hazel”, scritto da Leander Deeny oppure “Le terrificanti storie di zio Montague” e “Storie da leggere con la luce accesa” e “Le terrificanti storie del Vascello Nero” di Chris Priestley, tutti Newton Compton) , possono evocarvi atmosfere alla Tim Burton. Insomma, siamo da quelle parti lì: mostri e buio. In questo racconto c’è un inventore che vive rinchiuso in un castello off limits (“Niente visite”) a mescolare pozioni, cervelli, braccia, squame, essenza di zombie, pizzichi di fuoco e di vento e anche di impossibile, per creare i mostri più terribili, sul cui operato veglia la prima delle sue creature, il piccolissimo Testa Cucita, una sorta di pupazzo rattoppato che placa la fame di umani e di disastri dei vari mostri con le pozioni che inventa e prepara nei sotterranei.

Testa Cucita porta nel cuore il dolore di sentirsi abbandonato dal suo creatore con cui ha condiviso amicizia e successi e cede alla lusinga di diventare famosa attrazione del “circo itinerante di prodigi sovrannaturali” di Fulberto Trovamostri, losco individuo che lo raggira semplicemente per entrare nel castello, procurarsi nuovi mostri e rapire lo scienziato. In aiuto di Testa Cucita accorrono Arabella, intraprendente e rissosa ragazzina del vicino paese di Pocaroba, e soprattutto la Creatura, ultima invenzione dello scienziato placata dal piccolo Testa Cucita che – guardandolo quasi come l’oca Martina Konrad Lorenz – gli giura eterna amicizia e festa perpetua.

Una storia divertente, non sempre facile da leggere per tutti: si alternano pagine a sfondo grigio ad altre a sfondo nero e diversi tipi di carattere che non lo rendono certo testo ideale per chi ha difficoltà di lettura. Ma assolutamente perfetto per la lettura ad alta voce, con versi, cambi di voce e quella Creatura un po’ dolce, un po’ tonta, assolutamente deliziosa come possono esserlo le creature spontanee che illuminano una stanza a festa con tutte le candele che trovano, che organizzano una caccia al tesoro seminando indizi pieni di errori grammaticali, che son sempre pronte ad ascoltare una storia (“PRONTO, VAI!”), che mai abbandonerebbero il loro migliorissimo amico. Anzi, promettono di tenergli la mano in ogni situazione (“ne ho tre [di mani]: scegli quella che preferisci”).

P.S. in accordo con questa giornata: guardate l’immagine a p. 107 dove il piccolo mostrino sogna di essere libero e a spasso tra una folla che lo conosce e lo stima. No, non ho sognato: il cartello sullo sfondo inneggia: “Testa Cucita primo ministro!”.

Il sito dell’autore e il suo blog. Il sito dell’illustratore.

Guy Bass – ill. di Pete Williamson, Testa cucita. Un mostro per amico (trad. di Giordano Aterini), Rizzoli 2013, 190 p., euro 9,90