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Il segreto delle stelle bianche

4 Lug

imageNon so come sarò fra un’ora, un giorno o una settimana, dopo che glielo avrò detto.  Ma non mi importa più. Non si fa la cosa giusta perché è facile, ma proprio perché é giusta.

La protagonista di questa storia potrebbe essere una di quelle bambine che sorridono in fotografia sui cartoni del latte, nei lanci di notizie dei telegiornali, su volantini affissi ovunque dalla disperazione di un genitore. Carey ha quattordici anni e vive in una roulotte in un bosco da quando ne ha cinque, occupandosi di Jenessa, la sorellina che ha nove anni in meno di lei, cucinando fagioli, cacciando animali e tenendo in piedi un mondo fatto di durezza e dolcezza, miseria e speranza, dove si maneggia un fucile e ci si nutre di poesia e saggezza di Winnie Puh. La loro madre, bipolare e drogata, racconta da anni a Carey di averla portata via dalla violenza del padre, ma lei stessa abbandona per lunghi periodi le figlie fino al giorno in cui non torna. Arrivano invece – avvertiti dalla stessa madre – un’assistente sociale e il padre di Carey che riportano le due sorelle al mondo, a una casa calda e confortevole e al confronto con la verità.

Questa storia, che conquista e tiene il lettore per mano fino all’ultima pagina, viene raccontata dalla voce di Carey, in cui pesano il segreto della notte in cui la sorellina ha perso la voce, ma anche la responsabilità della cura per Ness e il suo sentirsi inadeguata rispetto a un mondo di cui non ha riferimenti, mancandole persino certe possibilità di capire cosa dicano i nuovi compagni di scuola (Carey non conosce i personaggi della tv, non è mai andata ad una festa, non sa il significato gergale di certe parole). Anche se la voce è quella di Carey, Murdoch costruisce in realtà una storia che cuce tanti punti di vista diversi: la dedizione e la fiducia della sorellina; la difficoltà della figliastra del padre che si trova in casa due sconosciute; l’entusiasmo della ragazza più bassa della scuola che trova un’amica e un’alleata un po’ aliena quanto lei. È la storia del bambino che giocava con Carey e che spera di essere riconosciuto; è la storia di un padre che cerca una figlia per anni e ne trova due e insieme deve spiegare quale è davvero la realtà; è la storia di una donna che accoglie in casa due bambine che vengono da un mondo altro ma che fanno parte del suo perché sono la parte più importante dell’uomo che ha scelto di amare; è la storia di un cane che non ha dubbi nel scegliere la sua nuova piccola amica a cui ridare la voce.

Ed infine è anche una storia sulle cose giuste e sulla meraviglia. Carey cova dentro di sé un segreto; solo riuscire a dirlo ad alta voce può cambiare le cose e permettere “alla ragazza che sarò di raggiungere la ragazza che sono”. Non è semplice, ma è semplicemente giusto, cioè l’unica cosa che si possa fare. Insieme c’è la musica del violino che sua madre le ha insegnato a suonare e che Ryan vorrebbe ascoltare e riascoltare. Carey sa di essere brava, ha fatto tanta pratica, ma la meraviglia degli altri davanti alla sua capacità continua a sorprenderla, come se in qualche modo lo stupore di chi la ascolta nutrisse – in un cerchio di luce – lo stupore di vedere come qualcosa di tuo, che ritieni normale, sia invece tanto prezioso.

Il sito dell’autrice e il suo blog.

Emily Murdoch, Il segreto delle stelle bianche (trad. di Paolo Antonio Livorati), Feltrinelli 2014, 283 p. , euro 14

Kill all enemies

26 Apr

killall“Ed è stato allora, nel momento più basso della mia vita, che è successo il miracolo.
Se tu fossi stato lì, non l’avresti mai capito. Non è stato il genere di miracolo in cui succede qualcosa di incredibilie mentre te ne stai lì a guardare, come lo zoppo che cammina o roba del genere. È successo dentro. All’improvviso ho capito…”

L’ultimo romanzo di Melvin Burgess ha come protagonisti tre ragazzi adolescenti: Billie, una ragazza che rischia di finire in carcere per le continue risse, Chris, un ragazzo svogliato che si rifiuta di fare i compiti, e Rob, un metallaro incallitto vittima dei bulli della scuola. Tre giovani diversi, che hanno in comune adulti poco attenti e apparenze che ingannano anche troppo. Tre ragazzi che affrontano problemi più grandi di loro e che riescono a sopravvivere e a crescere nonostante tutto.

I tre si alternano e ci raccontano le vicende e le loro vite ognuno dal proprio punto di vista, non nascondendoci niente e cercando di essere sinceri fino in fondo.

Un romanzo duro, che non risparmia niente al lettore, come nello stile di Burgess, ma che riesce a cogliere la realtà in cui vivono questi ragazzi e soprattutto a illuminare le loro vite con una luce nuova, quella della comprensione.
In coda al romanzo una nota dell’autore ci spiega di come molte delle vicende narrate siano storie vere, ispirate ai ragazzi che Burgess ha incontrato negli ultimi anni mentre raccoglieva il materiale per il romanzo.

Melvin Burgess, Kill all enemies (trad.L. Baldinucci ), Mondadori, 2013, Ebook € 9,99