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La nudità che male fa?

3 Ago

nudità che male faTra i più di milleottocento libri della selezione del BolognaRagazziAward a cui ho partecipato come giurata lo scorso maggio c’erano parecchi libri sul corpo: in poesia, narrativa o divulgazione è stato uno dei temi chiave che abbiamo notato, piacevolmente perché porta a una riflessione non scontata e anche a considerare le rappresentazioni possibile del corpo. Personalmente mi riporta alle vicende censorie subite dal bell’albo Tous à poil di Claire Franek e Marc Daniau nel 2014 e al poco agio che talvolta alcuni (lì il politico Copé, ma non solo) dimostrano nei confronti di un corpo nudo (in un libro per bambini, perché altre rappresentazioni ben peggiori paiono non scalfirli affatto).

Tra i libri visti a Bologna c’è l’albo di Rosie Haine che appena qualche settimana dopo esce in italiano per Settenove nella traduzione di Guia Risari. Un tempismo eccezionale, un contributo alla necessaria presenza della nudità anche tra le proposte per i più piccoli. Rifacendosi alla filosofia “Body positive”, l’autrice propone una galleria di acquerelli e inchiostri in cui compaiono teste pelate, piselli, vagine di cui essere fiere, arti artificiali, sederi. Perché del resto ognuno di noi ha un sedere e ognuno un corpo, differente, singolare e unico. Un corpo che cambierà col passare del tempo, ma non per questo meno dignitoso e meno bello. Qualcuno non ha problemi a osservare o mostrare il proprio corpo, qualcuno può essere imbarazzato anche solo a guardarne la rappresentazione illustrata in un libro, ma la nudità non deve far paura né vergogna: ci accomuna tutti, ci appartiene.

Evviva un libro come questo, e tutti i suoi simili che in lingue diverse celebrano il corpo umano (quel magico strumento che sa raggiungere velocità incredibili e fare cose meravigliose, visto che state guardando le Olimpiadi ;-). E viva l’editore Settenove che ha fatto quella magia che io vorrei sempre quando vedo un bel libro in lingua straniera e penso “Che lo traducano presto!”. Grazie.

P.S. per curiosità: questa è la copertina originale. Che a differenza di quella italiana non osava corpi esposti!

Rosie Haine, La nudità che male fa (trad. di Guia Risari), Settenove 2021, 32 p., euro 17

Il corpo delle meraviglie

14 Giu

Cristina Francucci è coordiantrice del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove è insegna di Pedagogia e didattica dell’arte; nel 1997 ha fondato il Dipartimento educativo del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e ne ha seguito gli aspetti scientifici e progettuali, delineandone la metodologia educativa che lo caratterizza. Dal 1995 è responsabile scientifica dei progetti dell’Atelier ComeTI di Luna del Comune di Forlì, un progetto di educazione all’arte rivolto alle scuole dell’infanzia del comune attivo dgli anni Settanta: proprio in questo ambito nascono  laboratori che sono illustrati in questo libro. L’idea è di proporre un percorso sul corpo, sia per conoscerne il funzionamento sia inteso come luogo di emozioni, laboratorio di relazioni. Una grande attenzione a corpo e corporeità che passa attraverso l’arte e la scienza, le esperienze sensibili e le attività laboratoriali.

Il testo è diviso in tre sezioni che affrontano tre tematiche diverse: l’autoritratto, per scoprire se stessi e riflettere sull’identità personale; il corpo visibile, dedicato agli organi; il corpo invisibile, legato all’immaginazione. Ogni sezione presenta anche un artista e il suo lavoro (Marlene Dumas, Sissi, Jean-Michel Basquiat) e procede dando informazioniper costruire kit per esperienze sensibili, sia per mettere a punto i diversi laboratori, indicando i materiali necessari e le procedure. Potete così costruire delle linguacce degustatrici, intestini realistici lunghi 7 metri, ma anche pensare a quali segreti e paure può contenere – oltrre gli organi – la gabbia toracica e buttare via ciò che non vorremmo attraverso un imbuto, che altro non è che la forma del bacino che contiene gli organi che eliminano i nostri scarti.

Una miniera di spunti in una forma grafica già invitante solo a sfogliare il libro.

Cristina Francucci, Il corpo delle meraviglie, Lapis 2019, 127 p., euro 14,50

A fior di pelle

12 Nov

a fior di pelleHo concluso da poco, per la Biblioteca civica di Cuneo, un corso per insegnanti, educatori, lettori, genitori nell’ambito del progetto Nati per Leggere su rime, conte e filastrocche. Questo cartonato quadrato è perfetto per un progetto del genere: è pensato per i più piccoli e per i loro grandi, per fare legame con la voce e con il tocco; dice in rima, avvolgendo col ritmo e il suono delle parole che si fanno trama e coperta e filo; mostra immagini fotografiche in bianco e nero: finalmente, evviva, nella produzione fotografica ancora così carente nell’editoria italiana e invece così necessaria.

Alle immagini delle parti del corpo da muovere e massaggiare si affiancano rime che fanno ballare le gambe, giocare a nascondino coi pugni, camminare le mani nel soffice della chioma. Come la forza evocativa delle parole, delle metafore e dei suoni a cui si dà forma, ecco le rime che incantano. Con un apice di bellezza nei nomi delle dita, quelle parole con cui la voce può giocare che Alluce chiede a Mano per i suoi fratelli: refolo, foscolo, tombolo, scricchiolo, coccolo, scovolo, boccolo, ninnolo. Così quattro versi brevi ci ricordano anche la bellezza della nostra lingua e delle sue ricche sfumature.

E poi, pensando che questo libro nasce da un pezzetto di vita vera, è bello riconoscere e ritrovare quei riccioli bambini, quelle mani della sua grande.

Chiara Carminati – Massimiliano Tappari, A fior di pelle, Lapis 2018, 28 p., euro 10,50