La guerra di Catherine

19 Gen

Questo fumetto nasce dall’omonimo romanzo di Julia Billet, pubblicato nel 2012 dall’École des loisirs, a cui Claire Fauvel regala una veste grafica che rende ancora più vicino al lettore la narrazione, permettendogli tra l’altro di ritrovare la storia della Maison des enfants de Sèvres, fondata nel 1941 inizialmente per dare un tetto ai bambini della regione parigina vittime delle restrizioni alimentari e attiva fino al 2009 con funzioni diverse, ma dove in realtà furono salvati clandestinamente durante la guerra più di sessanta bambini ebrei. In questa scuola, dove fu nascosta Tamo Coehn, madre dell’autrice,  lavorarono pedagogisti d’avanguardia che portavano avanti parallelamente un forte impegno civile; il libro rende omaggio e a tutte le persone impegnate in vari modi sul fronte della Resistenza.

Attraverso la storia di Rachel Cohen, affidata dai genitori alla Maison, il lettore segue l’incalzarsi degli avvenimenti: non è la guerra fatta di combattimenti e linea del fronte, ma quella della violenza sottile di ogni giorno che priva i bambini della propria identità, degli adulti che rischiano la vita per cercare di salvarli, della fuga continua. C’è la guerra quotidiana per trovare cibo, per passare indenni i controlli d’identità; ci sono i cambiamenti e le miserie che la nuova condizione impone.

Diventata Catherine Colin, Rachel posa il suo sguardo sul mondo attraverso l’obiettivo della macchina fotografica: appassionatasi grazie al marito della direttrice della scuola e capace di sviluppare i rullini, rimarrà salda alla sua Rolleiflex in balia degli eventi. Fotografare diventa il suo modo di resistere, di tenere alto lo sguardo e di testimoniare quel che sta accadendo attraverso le immagini che scatta. Fotografare diventa anche il mezzo che le permette di rimanere se stessa nonostante la falsa identità, il mezzo che la condurrà fino alla festa nella Parigi liberata e al ritrovare le persone che ha incontrato lungo il cammino, per affacciarsi poi su una nuova vita, dove la fotografia continuerà ad avere una parte importante. Il libro infatti ha il pregio di spingersi un poco oltre la fine della guerra e di riflettere sulle tracce lasciate nelle persone; le fotografie sono invece la traccia che Rachel utilizza per narrare, per testimoniare e anche per resistere e sentirsi viva.

Il fumetto è finalista – peraltro in ottima compagnia – nella sezione ragazzi al festival di Angoulême, che si tiene a fine mese.

Julia Billet – Claire Fauvel, La guerra di Catherine (trad. di Elena Orlandi), Mondadori 2018, 168 p., euro 18

Una Risposta to “La guerra di Catherine”

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