I cinque malfatti

11 Mar

Malfatti

I cinque malfatti del titolo vivono in allegra e disordinata compagnia in una casa sbilenca che par fatta di aggiunte e ripensamenti; hanno ciascuno la sua caratteristica, si tratti di modo di dormire, colore della coperta o modo di essere. C’è quello a buchi, quello molle, l’altro piegato in due, uno a testa in giù e un altro che pare definibile solo come “catastrofe”. Un giorno, arriva da lontano, un “tipo straordinario” dice la storia. I cinque non lo sanno ancora ma lui si sta dirigendo verso la loro casa, scegliendo – tra tutti gli zig zag e le deviazioni – proprio la strada che lo porterà fin lì. Par quasi un cavaliere eroico con le calze in maglia di ferro , una simil armatura e una chioma di capelli colorati che lo rende riconoscibile e identificabile da distante. Di fronte alle sue domande e alla sua insistenza di trovare un progetto, un’idea per quel gruppo di nulla facenti, i cinque si definiscono di quelli che non combinano nulla, per poi ribattere subito con qualche caratteristica positiva quando il capelluto dice disgustato che son nullità.

Già, perché nei buchi ci puoi far passare la rabbia, nelle pieghe nascondere cataloghi di ricordi, a testa in giù puoi vedere cose nascoste a chi sta saldo sui suoi piedi. E poi la storia ci aveva appena detto di come nell’ozio verde del loro giardino i cinque si divertissero a discutere fra loro di chi fosse il più malfatto, con l’ironia quindi di chi si conosce bene, un po’ storto, un po’ sbilenco, e può ridere e sorridere di se stesso.

Leggo e scelgo il numero cinque,  quella grande patata catastrofica, che mi fa pensare a quando mi sento tutta sbagliata, ma anche alla bellezza di poter far festa quando le cose tutte sbagliate poi a volte van per dritto. Penso che ha l’aria di uno a cui adesso piacciono tutti i colori, anche se il bidoncino della vernice con cui imbratta tutto è rosso. Penso che è bello che una storia ti faccia compagnia con l’allegria delle pacche sulle spalle, col disordine dell’imperfezione quotidiana, con la vita così com’è.

Il testo è scritto in stampatello, il che non guasta mai, anzi – come spesso ripetiamo – è un’opportunità in più per chi sta cominciando a leggere autonomamente.

Il sito di Beatrice Alemagna. Il post sul blog Topipittori che annunciava in immagini la nascita di questo albo.

Beatrice Alemagna, I cinque malfatti, Topipittori 2014, p. 40, euro 18

2 Risposte to “I cinque malfatti”

Trackbacks/Pingbacks

  1. I 5 malfatti di Beatrice Alemagna | Guarda con il cuore - giovedì, 26 giugno 2014

    […] Qui trovate una bella recensione del libro. […]

  2. Difetti e perfetti - I cinque malfatti - venerdì, 3 ottobre 2014

    […] se non vi siete stufati di leggere ecco qui un’altra recensione: click […]

Lascia un commento