Per dodici anni della sua vita, Willow ha osservato il mondo secondo i parametri delle sue due ossessioni, le malattie e patologie varie e le piante; ha vissuto in una famiglia colorata (due genitori “bianchi da sembrare quasi blu” e una bambina di colore adottata); ha creato una grande orto-giardino sul retro di casa nonostante la valle della California in cui abita abbia un clima desertico; non si è mai fatta un amico. Secondo le valutazioni fatte, è “altamente dotata” e ha un q.i. fuori dalla norma, cosa che non l’aiuta a integrarsi a scuola, nemmeno nel nuovo istituto dove ha cominciato le medie. Anzi, la mandano dal consulente pedagogico pensando che abbia barato nel compilare alla perfezione il test di inglese. Proprio lì però, nell’ufficio sgangherato dell’altrettanto sgangherato Dell Duke, incontra due ragazzi di origine vietnamita che cambieranno la sua vita (tanto per spiegarvi com’è Willow: appena incontra Mai, impara in una settimana ottantacinque frasi in vietnamita per dimostrarle la felicità di esserle amica).
Il romanzo comincia in un momento cruciale della sua esistenza: il pomeriggio in cui i suoi genitori muoiono in un incidente stradale e lei si ritrova sola al mondo, senza parenti, incapace di pronunciare qualsiasi parola e anche di enumerare il mondo in base sette, suo numero preferito e sua ancora di salvezza. A lanciarle un salvagente è Mai, l’amica appena conosciuta, che finge di frequentarla da sempre e la trascina a casa sua: un garage vicino al locale dove la madre ha un centro di manicure e pedicure. L’energica signora Nguyen prende in mano la situazione, decisa a proteggere quella bambina che stila chiare e terribili liste delle sue necessità e della sua situazione di vita, a costo di barare nei confronti dei servizi sociali che si stanno occupando del caso; fino addirittura a trasformare la casa di Dell Duke in un luogo abitabile e trasferircisi per poter tenere Willow con sé. Willow fa bozzolo, si rintana nel silenzio ovattato di una poltrona della biblioteca, poi pian piano caccia fuori il naso. Del resto i suoi genitori le hanno lasciato in eredità il cognome Chance e vorrà pur dir qualcosa!
Questa storia dice di come va la vita, di come sia difficile affrontare un dolore. Osserva il mondo che ci circonda: persone – adolescenti a scuola o sul divano davanti alla tv; gente che non ha fiducia in se stessa; persone che sanno vedere gli altri – e natura, quella natura che stana la protagonista e le ricorda il ciclo della vita, la bellezza dei girasoli che crescono e fioriscono, la necessità di aver pazienza e dare ai semi il giusto tempo, il loro tempo. Dice anche di come uno stato provvisorio non lo sia più quando si prolunga nel tempo, di come ogni seme sia l’inizio di qualcosa e di come il coraggio a volte sia non una scelta, ma l’unica opzione possibile. Dice anche qualcosa di molto a tono con queste settimane: quando Willow ride insieme a Mai e a Quang-ha si rende conto di come la risata e le emozioni siano contagiose e così commenta: “Adesso so perché i comici sono importanti in una cultura”.
Willow è fuori dal coro, a tratti assurda e forse anche eccessiva ai limiti della pedanteria, ma nel contempo ha quella magia che la rende attrattiva come una calamita. Ci ricorda la Stragirl di Jerry Spinelli, la Mina di Almond, ma anche Calpurnia. Tutte questa protagoniste sono tanto, sono un “troppo” per molti inimmaginabile, ma dicono col loro modo di essere che tutto è possibile. Per il suo amore per la natura però è più vicina che mai ad un personaggio fondamentale della letteratura per ragazzi, Ida B. Andate in biblioteca e recuperate “Ida B. … e i suoi progetti per essere felice, evitare il disastro e (possibilmente) salvare il mondo” di Katherine Hannigan, edito da Fabbri nel 2005 e ormai fuori catalogo; poi leggete e siate felici.
Il sito dell’autrice. La traduzione a tratti, fatica un po’; peccato, ma nulla che rovini la piacevolezza di questa lettura e dell’incontro con Willow, a cui innegabilmente ci si affeziona.
Holly Goldberg Sloan, Il mondo fino a 7 (trad. di Loredana Baldinucci), Mondadori 2015, 372 p., euro 16, ebook euro 6,99
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