L’arte di sparare balle

16 Nov

More about L'arte di sparare balleJordan Sonnenblick è geniale: leggete ad alta voce le prime pagine di  Una chitarra per due (Mondadori, 2008) a un gruppo di tredicenni e il percorso di lettura successivo è tutto in discesa! In certi punti mi ricorda il Paulsen de Il mio amico Harold (ancora una volta, a quando la ripubblicazione dei magnifici libri di Paulsen, da anni ormai fuori catalogo?). Anche in questo L’arte di sparare balle, pubblicato nei nuovi extra Giunti non si smentisce e vi ritroverete in parecchi punti a ridere forte durante la lettura. Il protagonista arriva nell’ennesima nuova scuola: fa la terza media, si è già al secondo semestre e lui – campione di adattamento e adattabilità – cerca di costruirsi una nuova identità, stufo di essere come tutti gli altri, di vestirsi come loro, di praticare sport che non lo interessano. Vuole essere diverso, ma gli sembra di non avere nulla di unico: è povero, cinese, adottato da piccolo, ha la fobia degli insetti, un padre in prigione per truffa.

Essere unici era molto più difficile che seguire il branco. Per essere diversi, o almeno fingere di esserlo, bisognava essere creativi. E io evedentemente non lo ero, altrimenti non avrei nemmeno avuto bisogno di INVENTARE un modo per farmi notare.

San ha bisogno di trovare un modo per farsi notare anche da Woody, la compagna di classe che suona la chitarra alla mensa e che ha i capelli che sanno di arancia. L’occasione gliela offre senza volerlo un professore, con una domanda sul buddismo in Cina. San – un po’ per caso un po’ per gioco un po’ perché non gli par vera l’attenzione che comincia a catalizzare – si fa passare per un vero esperto zen, anzi un Maestro, come qualcuno comincia a dire in giro. Così San, nella ricerca di essere unico, comincia a recitare una parte, accorgendosi nel corso dei mesi di come una palla di neve possa diventare una valanga e finire anche in un burrone.

P.S. per i bibliotecari: per imparare in una notte il più possibile sullo Zen e mantenere le aspettative altrui, San va in biblioteca e prende in prestito tutto il prestabile sull’argomento. La ricerca tra gli scaffali e l’incontro con il Fantasma del Passato della Biblioteca sono davvero esilaranti. San scoprirà presto che una biblioteca può essere un posto molto più sorprendente di quanto si possa immaginare 🙂

Jordan Sonnenblick, L’arte di sparare balle (trad. di Sara Reggiani), Giunti 2011, 187 p., euro 10.

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