Tag Archives: volpi

Il dotto De Soto

11 Giu

dottor de sotoRizzoli prosegue nella pubblicazione degli albi di Steig in un grande formato che agevola il godimento delle illustrazioni e la condivisione nella lettura ad alta voce. Tocca alla coppia formata dal topo dentista De Soto e dalla moglie, sua assistente nello studio dentistico che cura con bravura tutti gli animali tranne “gatti o altri animali pericolosi” come recita l’insegna. Eppure, quando si presenta una volpe con un gran mal di denti si lasciano intenerire e passa avanti la missione di curare… per poi dover inventare un piano onde evitare di essere mangiati dal loro paziente! Ma l’astuzia vince, in un albo che piacerà a chi cerca storie dove vincono l’onestà e la capacità di architettare un piano per raggirare chi si crede più furbo.

Sono albi che funzionano bene anche come proposta di prima lettura per chi ha cominciato a muoversi agilmente tra i testi. Questo è stato insignito del National Book Award nel 1983.

William Steig, Il dottor De Soto (trad. di Mara Pace), Rizzoli 2020, 40 p., euro 16

Piccola Volpe

12 Nov

Dall’Olanda un interessante proposta, sia a livello narrativo che grafico: van de Vendel e Tolman ricostruiscono i pensieri di una piccola volpe curiosa che cade mentre rincorre farfalle e, come in un sogno, ripercorre la sua vita fin dalla nascita. E sognando racconta: il crescere, la sua famiglia, la scoperta del mondo e della natura intorno, i guai, gli umani piccoli (i bambini) che possono essere molto gentili e sfatare il mito degli umani crudeli. Il racconto procede ben distribuito sulla pagina, distrinuito equamente tra il detto delle parole e le suggestioni delle immagini: illustrazioni a matita dove l’arancio elettrico della volpe spicca sulla pagina e fotografie di paesaggi in cui si inseriscono i personaggi disegnati in una commistione davvero riuscita.

Non ci sono ovviamente solo i momenti belli, ma anche quelli tristi  o freddi; c’è il punto di vista che porta la volpe a guardarsi sulla pagina come se raccontasse di un’altra per poi rendersi conto che è proprio lei quella immobile sulla sabbia, caduta nella rincorsa. Poi apre gli occhi ed è tutto a posto.

Sul sito dell’editore, l’autore risponde a dieci domande in cui si racconta.

Edward van de Vendel – Marije Tolman, Piccola Volpe (trad. di Laura Pignatti), Il Castoro 2019, 88p., euro 14

Le volpi del deserto

10 Apr

A undici anni Morice Renard si trasferisce con la famiglia da Marsiglia in un villaggio della Corsica dove i genitori hanno acquistato un albergo: sono gli ultimi giorni di giugno del 1986, sullo sfondo i Mondiali di calcio in Messico, davanti agli occhi il decadente Hotel Napoléon e un paesaggio da sogno: mare e scogliere su cui il ragazzino sogna di registrare suoni con la sua attrezzatura speciale. La passione per le registrazioni e il sogno di diventare rumorista passano però presto in secondo piano perché la nuova casa nasconde alcuni misteri: il precedente proprietario, uno skipper tedesco con una sola mano si è suicidato, alcuni libri della sua biblioteca riportano note e strane informazioni, un marinaio tedesco che vive in paese è appena scomparso, nelle cantine dell’albergo c’è qualcosa che non quadra. A guidare Morice nella scoperta del villaggio e dei suoi abitanti e a coinvolgerlo nella ricerca di indizi è Audrey, un’intraprendente coetanea figlia del sindaco. I ragazzi scoprono una vicenda legata alla Seconda Guerra Mondiale, una strana alleanza che ha coinvolto Rommel – il generale nazista detto “la volpe del deserto” – e l’autore de “Il piccolo principe” che ha volato proprio in quella zona che ha conosciuto un ragazzino, ora anziano e cieco. Un importante tesoro nascosto coinvolge da quarant’anni una serie di persone che hanno incrociato proprio al villaggio le loro vite: anche Morice e Audrey entrano nel gioco, in un crescendo di azione e di pericolo.

In questo romanzo il lettore incontrerà Saint-Exupéry e Roald Dahl, i Goonies e Hitler, cadaveri e sottomarini nascosti, l’indipendentismo corso e il potere dei sogni. Potrà divertirsi con i protagonisti a scovare indizi nascosti in libri che ha letto, immaginare vecchie mappe custodite da ciechi, analizzare una parte di Storia sotto un’altra luce. Come nei suoi testi migliori, Baccalario sa costruire un crescendo di tensione, dando un respiro narrativo ampio che viene dalla distanza: il protagonista infatti racconta trent’anni dopo, ricostruendo non solo la vicenda, ma anche l’atmosfera famigliare e il cambio di vita e il meraviglioso paesaggio corso. I ritratti vividi dei personaggi contribuiscono a farne un romanzo che di sicuro affascinerà il lettore alla ricerca di avventura e potrà incuriosire anche gli adulti che amano ritrovare in un libro altri libri, personaggi storici, riferimenti  e rimandi, giochi di parole.

C’è un errore di accento perché in dialetto genovese c’è sì una sola parola per il mare e il male, ma è o mâ (e non o mä come riportato), ma questo è un appunto di chi sa 😉

Pierdomenico Baccalario, Le volpi del deserto, Mondadori 2018, 320 p., euro 17, ebook euro 8,99

Pax

10 Apr

Un riflessione sulla guerra, ma soprattutto sul modo di essere e sulla verità. Nasce dal doppio binario narrativo dovuto all’alternanza, capitolo dopo capitolo, della voce di una volpe – a cui l’autrice cerca di dare materia anche attraverso quel che fiuta, che sente nelle zampe, che percepisce – e di quella di un dodicenne. Da cinque anni Peter e il suo volpacchiotto Pax sono inseparabili, fin da quando l’aver ritrovato quel cucciolo e l’essersene preso cura ha lenito la rabbia per la morte improvvisa della madre. Poi irrompe la guerra e il padre di Peter si arruola, lasciandolo a casa del nonno, non prima di avergli imposto il doloroso abbandono dell’amico. Il senso di colpa però è troppo forte, come forte è il legame e che unisce i due e Peter “scappa per tornare a casa” come gli fa dire l’autrice. Casa è dove si trova Pax, che intanto si guarda intorno, conosce altre volpi, capisce la dinamica dei rapporti con gli umani e l’eccezionalità di quello che gli è toccato in sorte. Complice però un piede fuori uso, Peter incontra Vola, donna dall’accento straniero con una gamba di legno che vive isolata da vent’anni, dopo esser stata lei stessa in guerra. La ruvidezza della donna rimanda alla nuda verità di cui è portatrice: per lei la verità è la regola, il primo dei principi che tiene scritti su schede appese in casa. Alla verità Peter deve piegarsi:il darsi tempo, l’imparare un nuovo ritmo di cammino, l’addomesticarsi reciproco raccontandosi le rispettive storie, l’evidenza della certezza che sta nel profondo dell’animo e che rende sicuri.

Ne viene appunto una riflessione sulla violenza degli uomini, sulle falsità; la guerra sta sullo sfondo: è in qualche modo surreale nella descrizione fatta, specie per bocca degli animali, è un avanzare di uomini armati, ma non se ne conoscono le dinamiche; non è questo evidentemente che importa: resta cacofonia di fondo che staglia sulla scena le figure principali, con i dubbi e i valori che portano con sé. Se Peter è raccontato nel suo divenire e nella sua tenacia, se il padre si rivela figura violenta e chiusa, Vola è un personaggio caustico e pieno di cura, ha la caparbietà ottusa di chi si è costruito una gamba rigida in falegnameria per portarsi fisicamente appresso il peso che sente nell’animo e nel contempo l’ironia splendida e feroce di chi non esita a prestare il proprio arto artificiale serio, quello datole in ospedale, allo spaventapasseri in giardino.

Il sito dell’autrice. Il sito dedicato al libro. Il tumblr di Klassen.

Sara Pennypacker con le illustrazioni di Jon Klassen, Pax (trad. di Paolo Maria Bonora), Rizzoli 2017, 300 p., euro 16, ebook euro 7,99