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Io disegno

24 Apr

io_disegno_coverHa l’aspetto di un album da disegno a fogli ruvidi, la copertina azzurra e cartonata e contiene effettivamente 32 fogli già occupati: è il più recente progetto di Vànvere edizioni e racconta dodici storie di bambini che hanno cominciato a disegnare fino a farne una professione: illustratori e fumettisti raccontano animali fantastici, supereroi, matite preferite, compagni di viaggio, scatole che si trasformano. Intanto raccontano qualcosa di sé: della propria infanzia, della loro famiglia, di come vedevano il mondo, di come vedevano il mondo, di come fosse affascinante poter portare un disegno addosso, su una maglia o in tatuaggio.

Ci sono Andrea Antinori, Paolo Bacilieri, Chiara Carrer, Manuele Fior, Anna Forlati, Gabriella Giandelli, Franco Matticchio, Simone Rea, Guido Scarabottolo, Sinome Tonucci, Pia Valentinis e Vanna Vinci; ci sono le loro facce bambine, un disegno che accompagna le loro parole e infine uno spazio da personalizzare con foto, descrizione e illustrazione in modo che chi riceve questo album-libro possa aggiungere qualcosa di sé e sentirsi in beata compagnia quando disegna, colora, fantastica.

Io disegno, Vànvere edizioni 2015, 32 p., euro 16

Fake

4 Ott

Più riguardo a FakeIl primo giorno di primavera Marcella Destori scompare. Non si presenta a scuola nemmeno per l’assemblea di istituto a cui doveva intervenire, non torna a casa nemmeno finito lo sciopero dei mezzi; il suo zainetto viene trovato nei pressi dell’edificio scolastico, ma di lei non c’è traccia. Il lettore la conosce attraverso le parole di Giada, la compagna di banco al liceo linguistico, non proprio una vera amica, neanche una confidente, ma comunque la compagna a cui Marcella racconta spezzoni della sua vita e che ha un osservatorio privilegiato da cui guardarla, ammirarla, farsi domande.

Marcella è sempre un po’ distante, quasi assente; sembra da un’altra parte e poi piomba nella realtà sempre a proposito, sia che si tratti di rispondere all’interrogazione di un insegnante sia che intervenga in assemblea o difenda un compagno o una causa. Marcella danza con le dita sulla tastiera dello smartphone o del tablet, tiene gli occhi costantemente sullo schermo, è così allegramente sfacciata da riuscire persino a rispondere a una telefonata in classe, protetta com’è dal muro della schiena di Giacomo Ponti che le siede proprio davanti. Quando scompare, Giada cerca di ricostruire quello che sa delle amicizie e dei ragazzi che Marcella conosce in rete, di quelli con cui ama giocare – come dice lei – e tenere sul filo. Insieme c’è il diario cifrato che Stefano ha trovato nello zaino della compagna e il mistero di un falso profilo che Marcella ha aperto su Facebook usando il nome di Giada, sicura che lei, estranea com’è a ogni comunicazione tramite social media, non l’avrebbe mai scoperto.

I falsi profili in realtà sono più d’uno e leggendo vien da pensare che potrebbero definire anche tutte le immagini che di Marcella vengono rimandate lungo la prima pagina del romanzo, quando si racconta la ragazza attraverso gli occhi dei compagni, dei genitori, della sorella. Ognuno di loro sa qualcosa o pensa di sapere, immagina o scopre di non conoscerla per nulla anche se vive sotto lo stesso tetto. Tutto l’universo di MArcella è in discussione: i genitori che scoprono inaspettati lati della figlia; Giada che si sente presa in giro ed ingannata da quella che credeva un’amica; i compagni di scuola che non sanno cosa rispondere alla polizia che indaga e trovano più semplice inventare o supporre.

Il romanzo è costituito da due parti che narrano esattamente gli stessi giorni, prima attraverso gli occhi e la voce di Giada, poi attraverso quelli di Marcella. La prima parte, che cattura il lettore e fila via veloce, è sicuramente riuscita meglio della seconda ed è forse un peccato perché si rischia di veder un po’ banalizzata una trama che invece, nei primi capitoli, tiene ben alta l’attenzione e la curiosità del lettore parlando di modalità di utilizzo e di interazione con i social media e di capacità di interagire con gli altri, in famiglia e a scuola.

Il sito dell’autrice. L’illustrazione di copertina è di Vanna Vinci.

Adriana Merenda, Fake. Falsi profili, Piemme 2014, 272 p., euro 15, ebook euro 7,99

I fantasmi di Giulia

10 Apr

GiuliaSomiglia sempre in qualche modo ad una carezza leggere una storia ambientata in luoghi che conosci; una storia che manda fuori dalla pagina paesaggi, profumi, cibi che sanno di casa e a cui riesci a dare dei colori più vivi proprio perché sai immaginare esattamente i boschi, le strade, gli scorci di valle in cui i personaggi si muovono. Questa storia sta appesa tra le torinesi Val Chisone, Val Germanasca, Val Pellice che sono nei toponimi, nel modo di intrecciare le ceste, nella torta valdese, nei profili del Monviso e del monte Granero.

Però è una storia che potrebbe stare anche in altri luoghi, in altre valli, dove una famiglia si trasferisce a seguito del lavoro paterno – è veterinario – dalla città in una vecchia casa che viene ristrutturata poco a poco e in cui abitano altri inquilini: la soffitta è infatti abitata dai fantasmi dell’anziana coppia che visse lì anni e anni prima e da quelli di due ospiti. Il racconto intreccia dunque due piani: la vita della famiglia Vezzosi, l’ambientarsi di Giulia ed Edoardo nelle loro nuove classi, i loro nuovi amici da un lato e dall’altro il rivocare di antichi fatti e vicende da parte di chi vive in soffitta. Quando i due piani finiscono per intrecciarsi, sarà necessario fare luce su un mistero del passato per evitare che la mancanza di verità faccia danni anche nel presente.

Anna Vivarelli – illustrazioni di Vanna Vinci, I fantasmi di Giulia, Piemme 2013, 214 p., euro 8