Dopo la Rivoluzione francese, la nuova collana “Rivoluzioni” delle edizioni Istos affronta quella messicana e permette ai lettori ragazzi di incontrare, via narrativa, una pagina di storia a loro probabilmente sconosciuta. Sidoti in realtà sceglie di parlare di Messico, di Zapata e Pancho Villa e tutti gli accadimenti non solo attraverso la storia di un padre che con i due figli risale il paese verso nord da Città del Messico nel 1911, ma di farlo attraverso un’altra grande rivoluzione: il cinema. Paco Sanchez infatti ha conosciuto il cinema durante la luna di miele trascorsa a Parigi e se ne è innamorato tanto da acquistare proiettore e pellicole e tentare di farne il suo mestiere. Ora, qualche anno dopo la morte della moglie, si sposta con i figli per cercare di vivere di proiezioni nel nord del Messico: i ragazzi lo aiutano facendo suoni e rumori che accompagnano la pellicola muta. Il loro viaggio diventa punto di osservazione su quel che succede: le persone che come loro si stanno spostando, i soldati, i rivoluzionari, i contadini. Osservando, nascono le riflessioni: quelle portate dagli adulti che, come l’anziana Eleuteria, considera i ragazzi interlocutori attivi, quelle dei ragazzi stessi che si interrogano sulla libertà, sulla povertà, sulla proprietà, sui diritti e sulla parte da cui stare. Non hanno dubbi, nella loro giovane irruenza; non ne hanno neppure a riprendere il padre per la sua esitazione o il suo silenzio, ma neppure vacillano quando si tratta di mettere insieme un piano per tirarlo fuori dalla prigione. Sarà la magia del cinema a fare da sfondo e da aiuto all’impresa.
Ancora una volta, come nel precedente, si dà rilevanza al ruolo della donna, qui nelle figure della rivoluzionaria Frida e di Blanca, la protagonista che insieme al fratello dà voce alle istanze rivoluzionarie che infiammano i due ragazzi nel loro quotidiano, alla vista del padre che si piega ai voleri di un ricco proprietario terriero negando il cinema a tutti i contadini che per lui lavorano. La paura è un’arma, spiega Paco ai figli, e non bisogna lasciare che venga usata contro di noi.
Alla sua seconda uscita, la collana si conferma originale nella scelta dei temi e della grafica, premettendo – attraverso le illustrazioni di Gabos – di offrire un tipo di libro diciamo meno consono a quel che i ragazzi della secondaria di primo grado sono solitamente abituati.
Il sito dell’illustratore.
Beniamino Sidoti – Otto Gabos, Odeon Campero, a cura di Teresa Porcella, Istos Libri volanti 2017, 216 p., euro 14
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