Tag Archives: Simona Mambrini

Verde

8 Giu

Felice trasposizione in fumetto di un romanzo breve di Marie Desplechin, pubblicato in Italia da Salani nel 2005 col titolo “Strega no”. Si racconta dell’unidcenne Verde, figlia e nipote di strega, a cui non interessa affatto imparare l’arte della magia, ma piuttosto capire cosa farne del compagno di classe Sufi (è innamorato di lei o no? E lei cosa prova?) e trovare suo padre che non ha mai conosciuto. Quando la mamma decide che ogni mercoledì lo passerà dalla nonna, nella speranza che cominci a imparare i fondamentali della stregoneria, Verde capisce che la magia non serve solo a zittire il cane dei vicini o a far fronte all’ennesimo fastidio, come pare sia per la mamma, ma può anche avere dei risvolti positivi e migliorare la vita delle persone. Che sorpresa poi quando Sufi, che continua a tormentare Verde perché è sicuro che lei gli ricordi qualcuno, dà una mano a venire a capo dell’arcano: il papà di Verde è il suo allenatore di calcio!

Un fumetto a cui le illustrazioni di Magali Le Huche offrono il giusto sfondo, con colori delicati, in un’impaginazione pulita e lineare.

Marie Desplechin – Magali Le Huche, Verde. Non voglio essere una strega (trad. di Simona Mambrini), Mondadori 2019, 88 p., euro 17

Raccontami di un giorno perfetto

4 Giu

niven“Ecco, è profondo”, dice una giovane lettrice di questo romanzo e io penso che la profondità che lei evoca non è soltanto quella dei concetti e dei sentimenti espressi dai protagonisti della storia scritta da Jennifer Niven, ma anche la profondità fisica di un sacco in cui ci possono stare tante cose, tante sfumature, tanti rimandi come quelli che si ritrovano tra queste pagine. Comincio col dirvi che da questo luminoso libro è impossibile staccarsi, te lo porti dietro anche quando volti l’ultima pagina ed è probabilmente dai tempi di “Cercando Alaska” di Green che non leggevo un condensato di temi forti, scritto in maniera così vera e lieve da far tremare e far sentire l’onestà di chi scrive, per di più regalando ironia e facilità di lettura alle voci narranti che si alternano capitolo dopo capitolo.

Comincia tutto su un cornicione: quello su cui si ritrovano Theodore Finch, il matto della scuola, e Violet Markey, una delle allieve più popolari. Violet è l’inaspettato: alzare gli occhi e trovarsela davanti cambia immediatamente ogni prospettiva per Finch, abituato ad essere lui quello che scompagina le situazioni e crea l’imprevisto. Un segreto li lega quando tornano coi piedi a terra: Theo ha salvato Violet dal buttarsi di sotto, ma tutti credono l’esatto opposto e il ragazzo finisce per l’ennesima volta dal consulente scolastico, osservato speciale per i suoi pensieri di morte, le sue tante assenze da scuola. Nulla però riesce a dissuaderlo dal serrare Violet in una morsa che la riveli per quella che è veramente, oltre i brutti occhiali che si costringe ad indossare, oltre le circostanze attenuanti di cui si fregia a distanza di un anno dall’incidente in cui la sorella ha perso la vita mentre lei si è salvata.  Finch incastra Violet con un progetto scolastico che prevede la ricerca di tre meraviglie dell’Indiana, lo stato in cui vivono; le peregrinazioni dei due ragazzi toccheranno ben più di tre luoghi strampalati e meravigliosi, in un percorso alla scoperta dell’altro, in cui intuirsi, svelarsi, innamorarsi, cercare di comprendere anche quello che è difficile accettare.

Questo libro mescola temi come il suicidio, la violenza tra le mura di casa, i rapporti familiari e quelli tra amici e compagni di scuola, la malattia mentale e i disturbi come il bipolarismo, la riflessione sull’apparenza e sulla facilità di etichettare, il silenzio che annienta, la fatica di superare un dolore e di vivere da sopravvissuti. Lo fa con una grazia particolare: quella del considerare i lettori per cui è scritto degli interlocutori reali e di consegnare loro uno spaccato di vita in tutte le sue sfaccettature, quelle più leggere e quelle più taglienti. Leggendo ho pensato alla mia classe di liceo, al Theodore Finch che ha illuminato i nostri giorni, al silenzio assurdo degli adulti quando abbiamo trovato il suo banco vuoto, quasi che “se non si dice e non si vede, non esiste”. Ho pensato a cosa avrebbe significato poter leggere e condividere una storia come questa, potersi sentire meno soli grazie alle pagine di un libro e magari poterlo offrire in lettura proprio a quegli adulti che non avevano parole – né giuste né sbagliate – per dire.

Non può mancare questo libro nello scaffale giovani adulti della biblioteca, non può mancare nei percorsi e nei suggerimenti di lettura. Poi arriverà il film, già in lavorazione, e i ragazzi correranno a cercarlo; voi portatevi avanti perché merita. Punto e basta.

Il sito dell’autrice che in marzo ha incontrato i suoi lettori alla Biblioteca dei Ragazzi di Rozzano. On line potete ritrovare i blog ispirati a quelli di cui si parla nel libro: eleanorandviolet, che le due sorelle scrivevano insieme, e Germ, ispirato alle categorie scelte da Violet quando ricomincia a postare coinvolgendo altri compagni di scuola. Ecco l’ideale muro pieno di post-it di Finch. Sulla pagina dedicata sul sito dell’autrice potete trovare altre risorse tra cui le playslist dei protagonisti e guardate com’era aderente alla storia la copertina dell’edizione originale…

Jennifer Niven, Raccontami di un giorno perfetto (trad. di Simona Mambrini), De Agostini 2015, 400 p., euro 14,90, ebook euro 6,99

L’estate dei segreti perduti

25 Lug

estate_segreti_perduti_LIl titolo originale di questo romanzo è “We are Liars” e “I Bugiardi” è proprio il nome che si danno i quattro ragazzi protagonisti delle estati che vengono raccontate e rievocate dalla protagonista diciottenne Cadence. Il libro si apre con la mappa di un’isola e un albero genealogico, a sottolineare fin da subito che qui si parla di una famiglia molto nota negli Stati Uniti, quella dei Sinclair, tanto ricca da possedere un’isola su cui tutti insieme – i nonni, le tre figlie e le loro famiglie – trascorrono ogni estate. Quello di Beechwood Island è un mondo a parte, dal punto di vista geografico e anche da quello temporale: i cugini non si frequentano se non sull’isola durante i mesi estivi e questo spazio è praticamente precluso a chiunque non sia un membro della famiglia, creando così una sorta di universo parallelo dai contorni dorati. Dorati finché si è piccoli e finché non si aprono gli occhi e le orecchie, come succede dopo la morte della nonna, quando le sorelle Sinclair affilano denti e unghie per questioni ereditarie, quando il nonno si rivela più patriarca che mai (anche negli aspetti negativi), dove la patina quasi perfetta della famiglia viene infranta dai segni dell’alcool, del razzismo, dello snobismo e della gelosia.

Fino a quel momento, Cady e i suoi cugini più grandi e quasi coetanei, Johnny e Mirren, hanno sempre fatto comunella fra loro, lasciando fuori i più piccoli e includendo nel gruppo Gat, arrivato sull’isola ragazzino al seguito del nuovo compagno di una delle zie. Ed è di Gat che Cady si innamora in un’estate che sarebbe perfetta per quel senso di vitalità, di tutto è possibile, infranta dalla scoperta delle guerra intestine in famiglia. Ma il racconto che la protagonista ne fa va all’indietro nel tempo, consegnandocela diciottenne, ferita nel corpo e nello spirito da un avvenimento che ha totalmente cancellato i suoi ricordi e che l’ha allontanata dall’isola. Nessuno dei cugini risponde alle sue mail, il padre la costringe a un tour dell’Europa, la sua unica fissa è quella di regalare ogni cosa che possiede, nel tentativo di liberarsi degli oggetti, proprio il contrario dell’accumulo dettato dalle leggi di famiglia.

Quando Caddy ottiene il permesso di tornare sull’isola scopre che la casa dei nonni è stata sostituita da una costruzione moderna, che ogni parente ha la consegna di non tornare sul passato e che i suoi tre inseparabili Bugiardi paiono vivere a lato del resto della famiglia. Andando a ritroso nel tempo e camminando sul filo del recupero dei ricordi, l’autrice costruisce una trama di alta tensione che porta il lettore verso l’inevitabile svelamento di una realtà terribile e crudele che fa crollare ogni ipotesi pensata da chi legge e ogni castello di carte messo in piedi da chi circonda Cady. Un finale inaspettato, ma inevitabile.

Il sito dell’autrice.

Emily Lockhart, L’estate dei segreti perduti (trad. di Simone Mambrini), De Agostini 2014, 316 p., euro 14,90, ebook euro 5,99

Il diamante di Shakespeare

4 Feb

il-diamante-di-shakespeareUn bel giallo scorrevole e piacevole da leggere che permette di dare anche un’occhiata al mondo di Shakespeare e all’Inghilterra del Cinquecento. Una ragazzina si trasferisce per l’ennesima volta in una nuova città e prova tutte le difficoltà che incontra ogni volta con nuovi compagnia, nuovi amici, nuova scuola. La vicina di casa però le offre una curiosa ed enigmatica prospettiva: ritrovare un diamante da diciassette carati che faceva parte di una antica collana. Il diamante è scomparso in circostanze poco chiare ed è probabile che si trovi ancora nella casa dove la ragazza abita. Ad aiutarle arriva il ragazzo più popolare della cittadina e piano piano tutto si complica. Sullo sfondo, le commedie del grande drammaturgo inglese, Anna Bolena, Elisabetta I e i versi di una poesia usati come messaggio in codice…

P.S.: a p. 224, forse Danny usa una manica (e non una macchina) per togliere la polvere dal vetro di una fotografia!

Elise Broach, Il diamante di Shakespeare (trad. di Simona Mambrini, ill. di Iacopo Bruno), Piemme junior 2008, 258 p., euro 16.