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Montreuil 2015 /1

9 Dic

montreuil 2015Quest’anno anche le cronache e i resoconti dal Salone di Montreuil risentono dello stordimento e dell’atmosfera ovattata che vive Parigi, che vive la Francia in questo momento. Arrivare in città in un primo pomeriggio, attraversare un aeroporto quasi deserto, incrociare come prime persone quattro soldati abbracciati ai loro fucili dà la misura della situazione. Per tutti i giorni seguenti la daranno il metrò in cui si respira anche all’ora di punta, i controlli ad ogni ingresso in luogo pubblico, le voci delle persone con cui condividi un aperitivo, una cena, un incontro in libreria che ti dicono di come sia la prima volta da tre settimane che escono per un momento sociale pubblico al di fuori del lavoro. Nel contempo tutto è calmo, da un lato stordito, dall’altro consapevole che in questo momento si vive così. Allora, anche se ci aspettiamo il Salone pressoché deserto (le uscite delle scolaresche sono state bloccate subito dopo il 13 novembre e solo nella serata di mercoledì scorso è stato revocato il divieto), fa comunque effetto guardare dal mezzanino gli spazi semi deserti tra gli stand a fine mattina e sentire freddo, freddo perché non ci sono bambini e adulti che respirano, parlano e ridono a riempire lo spazio; freddo perché sappiamo bene cosa ciò significhi.

Qualche classe poi comincia ad apparire; i professionali arrivano, acquistano, premiano la qualità e le vendite anche nei primi giorni mantengono i livelli degli anni precedenti: hanno accolto l’appello di portare i libri ai bambini, se loro non possono andare in Salone, per “tenere accese le stelle” e poi il fine settimana – con le famiglie e l’utenza libera – fa il “miracolo”: la trentunesima edizione del Salone si chiude con 139.000 visitatori. Qui potete leggere il bilancio e il grazie a chi ci ha creduto e ha fatto presenza per indicare solidarietà, resistenza, ma soprattutto perché è la vita, e la vita va.

Questo primo post allora è una rapida lista per andare a curiosare, proprio come abbiamo fatto noi tra gli stand. Ci piacerebbe potervi far vedere e “sentire” i volti delle persone che abbiamo incontrato, la loro voglia di raccontare libri, di parlare, di condividere, di essere vicini per sentirsi uniti. Intanto vi consigliamo di non perdere:

  1. Le loup dans le livre, di Mathieu Lavoie, edizioni Comme des géants: storie classiche rivoltate, lupo protagonista e risate folli e assicurate;
  2. Sidewalk Flowers / Les fleurs de la ville, di Jon Arno Lawson e Sydney Smith, edizione originale canadese Goundwood , Sarbacane per l’edizione francese: un senza parole di un’unica, eccezionale poeticità (ecco il trailer);
  3. poesia in musica: Les fleurs imaginaires di Vanessa Da Silva, libro con CD a partire dai tre anni, da Actes Sud;
  4. i nuovi cartonati quadrati editi da Rue du Monde per i più piccoli: la collana è Les petits chaussons e Julia Chausson ha fatto la felice scelta non banale e non facile di utilizzare la tecnica dell’incisione per illustrare filastrocche tradizionali (scaricate il catalogo 2016; le trovate a p. 28 e potete approfittare per godervi il resto della produzione della casa editrice di Alain Serres che è sempre una garanzia di qualità);
  5. un’autrice italiana che scrive in francese: Gaia Guasti, in particolare la trilogia La voix de la meute edita da Thierry Magnier, di cui ci assicurano meraviglie (proveremo per voi!);
  6. un’illustratrice italiana che fino ad ora ha pubblicato in Francia (con traduzioni anche in Cina): Gaia Guarino sta lavorando ad un nuovo albo (il terzo)  della serie dedicata a Louise de New York, giovane investigatrice per Les Éditions courtes et longues, nel cui catalogo trovate anche l’albo Marcele Potoffeu. Sua la copertina di Andersen 327 (novembre 2015) in cui Valentina Guerrini vi racconta di più su di lei;
  7. uno “straniero” anche in Francia: rapiti da Dans la gueule de l’alligator, traduzione francese di”Chomp” di Carl Hiaasen (quello di “Hoot”, Mondadori: ve lo ricordate?) per Thierry Magnier (edizione originale Knopf Books) ne aspettiamo la traduzione italiana;
  8. un nostro coup de coeur fin dallo scorso anno: la trilogia Les autodafeurs di Marine Carteron. Lo stand Rouergue è sempre una bellezza come colpo d’occhio sulle copertine di romanzi per adolescenti; nel caso di questa trilogia poi non solo la trama ma anche una dei protagonisti vi rapirà il cuore. In questo caso, basta mettervi comodi: arriverà la versione italiana!;
  9. un blog che ci piace, per come è costruito, per l’informalità che dice e dice tanto e bene, perché ne condividiamo i gusti: Bob et Jean-Michel ci sono imprescindibili per confrontarci sull’editoria francese e in particolare sui romanzi per ragazzi.

Montreuil 2013 / 4 – Un libro che parla tutte le lingue

4 Dic

livreSolitamente tra le cronache da Montreuil, insieme al resoconto su quel che si sente e si vede e lo sguardo sul digitale, vi racconto almeno un libro. Spesso è un libro edito da Rue du Monde perché al “coup de coeur” per un certo titolo si accompagna l’affetto per una casa editrice fondata da Alain Serres nel 1996 con l’intento di offrire ai bambini dei libri che permettessero loro di interrogarsi e di immaginare il mondo; una casa editrice che guarda al mondo, alla multicultura, ai momenti della storia che hanno fatto fare un passo avanti al mondo, alla qualità dei testi e dei tratti e all’impegno delle persone che ci mettono le mani (non a caso Serres è accompagnato fin dall’inizio della sua avventura da autori come Pef e Zaü), ai diritti degli uomini e ai diritti dei bambini (Serres è il sostenitore del diritto dei bambini alla verità).

Il libro in oggetto è secondo me è semplicissimo e geniale. Nasce in collaborazione con l’INALCO (Institut NAtional des Langues et Civilisation Orientales)  che si occupa di come le lingue del mondo possano incontrare e affascinare – anche – i bambini ed è la storia di un bambino che va a fare un picnic nel bosco e intrattiene il lupo che lo vorrebbe mangiare con una storia. L’escamotage della storia che sempre ricomincia viene utilizzato per far addormentare il lupo che al risveglio non troverà più il bambino, rientrato a casa; la storia invece potrà ricominciare e andare avanti perché il libro da cui il bambino legge può parlare tutte le lingue del mondo e raccontare la storia attraverso di esse. Come il libro, costruito col testo a fronte: francese e – ad ogni pagina – una lingua diversa. Così un pezzettino della storia è in inglese e un altro in giapponese e poi berbero, tedesco, comoriano, portoghese, malgascio, khmer, italiano, arabo, spagnolo, russo, cinese, swahili, thai, persiano, tamil, albanese, turco. E in più la lingua del lupo!

Il libro è accompagnato da un cd che offre quattro diverse tracce e possibilità di ascolto: la storia in francese; la storia multilingue (ogni lingua un lettore); la storia in francese e multilingue e la musica senza testo.

Il blog dell’illustratore (date un’occhiata anche ai suoi lavori per manifesti e eventi particolari, come il Pass solidaire per il comune di Fontenay-sous-bois). Per saperne di più su Rue du Monde, la lettera aperta di Serres ai critici e a tutti coloro che non hanno mai incontrato un buon libro per ragazzi, un’intervista, una videointervista. Questo libro faceva parte di quelli scelti a giugno dalla casa editrice per l’iniziativa L’été des bouquins solidaires che da dieci anni porta avanti insieme al Secour Populaire Français: ogni due libri acquistati, un terzo regalato ai partecipanti alla giornata al mare dei bambini che non vanno in vacanza perché le loro famiglie non possono permetterselo.

Alain Serres – Fred Sochard, Le livre qui parlait toutes les langues, Rue du Monde 2013, 48 p., euro 18,50

Raccontare la storia

8 Mar

warhorseL’app War Horse realizzata da Touch Press insieme a Egmont e Illuminations, ha vinto la sezione Non Fiction del BolognaRagazzi Digital Award 2013; la motivazione recita tra l’altro “combina ingegnosamente testo tradizionale, performance musicale e tecniche fotografiche a 360 gradi…”.

Effettivamente l’app propone il testo del racconto, con le illustrazioni di François Place, affiancato dalla versione audio, per cui è possibile scegliere se leggere il libro da soli o ascoltarlo e seguire il testo sullo schermo. Accanto al testo è possibile far apparire una timeline che segue la vicenda di Albert e del suo cavallo in rapporto alle vicende belliche con relativi approfondimenti. Inoltre è possibile consultare la timeline indipendentemente dal testo e scegliere quale tema mettere in rilievo: se approfondire le vicende accadute su un certo fronte o in un determinato periodo, se fissarsi su una certa battaglia oppure sulla partecipazione di una singola categoria (soldati, civili, donne, cavalli…), osservando cartine, fotografie d’epoca. In più ci sono le interviste all’autore del testo, a curatori di musei, a storici che raccontano di quel periodo in brevi filmati (accanto a cui scorre il testo anche scritto e una serie di immagini che illustrano quanto detto). In più ancora il video di un intero intervento di Morpurgo che, in ottanta minuti, racconta “War Horse” al pubblico, accompagnato da due musicisti.

0707Questo modo di intrecciare il racconto con le notizie storiche a cui esso si lega, di sicuro impatto e interesse per i ragazzi, mi ha ricordato la collana Histoire d’histoire di Rue du Monde all’interno della quale autori e illustratori come Alain Serres, Didier Daeninckx, Pef, Zaü, Marcelino Truong, hanno raccontato episodi della storia del Novecento come le due guerre mondiali, la Resistenza, Hiroshima, il maggio del ’68, la conquista della luna, la Guerra d’Algeria, la Rivoluzione francese, l’11 settembre. I volumi sono costruiti affiancando un racconto alle illustrazioni e a fotografie d’epoca a fondo pagina vicino ad alcune notizie storiche in modo che la narrazione vada di pari passo col progredire dei fatti. Così costruiti possono essere letti già a partire dai 9/10 anni e risultano davvero molto accattivanti (penso in particolare alla trilogia “Les trois secrets d’Alexandra” di Daeninckx e Pef che racconta la Francia di Vichy, la deportazione, la resistenza).

A me sembra un modo vincente di raccontare la Storia.

Mandela, l’Africano arcobaleno

7 Giu

More about Mandela. L'africano arcobalenoQuesto libro ha le illustrazioni di Zaü e quindi non so se riesco a parlarne senza farlo pesare troppo. Ecco, tanto per capirci, credo che se Zaü disegnasse una linea di sottopiatti tenterei di farne la recensione… 🙂 Pubblicitario e illustratore è illustratore simbolo della casa editrice Rue du Monde fin dalla sua fondazione per opera di Alain Serres nel 1996. Le sue chine disegnano in modo essenziale volti e orizzonti, prendendo ispirazione in buona parte dai suoi viaggi e in particolare dalla terra africana.

In questo caso danno consistenza grafica alla storia di Nelson Mandela ripresa dallo stesso Serres secondo uno schema particolare: una biografia lineare, a partire dalla nascita nel 1918 e dalla scelta del nome che i suoi genitori gli diedero, Rholinhlahla, che in lingua xhosa significa “colui che fa domande, che pone problemi”. Le chine colorate raccontano la storia e le scelte di Mandela fino all’arresto nel 1961: qui il colore si interrompe e seguono 27 tavole giocate su bianco, nero e grigio, una per ogni anno che l’uomo ha trascorso in carcere. Il colore torna il 10 febbraio 1990, quando la folla lo accoglie ai cancelli della prigione Victor Verster.

Una scelta grafica azzeccata, per raccontare la storia di Mandela e del Sudafrica, con appendice storica finale sia sullo stato che biografica.

Rue du Monde non ha ancora un sito. O meglio, ne ha uno da un po’ di mesi in costruzione; però vi potete leggere la lettera aperta che Serres ha voluto scrivere a tutti quei critici letterari che non hanno – eufemisticamente – “ancora incontrato” la letteratura per l’infanzia… Eccola qui.

Un’intervista a  Zaü. Un suo incontro in biblioteca a Finistère. Le sue mani al lavoro.

Alain Serres – ill. di Zaü, Mandela, l’africano arcobaleno (trad. di Pier Maria Mazzola), EMI 2012, 70 p., euro 12

Au même instant, sur la Terre…

24 Gen

Nel 2010 Ridley Scott ha prodotto un film epico  sollecitando l’invio di filmati da ogni paese per raccontare una giornata nel mondo, un 24 luglio. Il film è ora disponibile in dvd e su YouTube. Qualcun altro forse ricorda il drammatico e sconvolgente Babel di Iñárritu.
L’albo a fisarmonica di Clotilde Perrin Au même instant, sur la Terre è una gioiosa versione cartacea di questa idea e conduce i giovani lettori in una passeggiata attorno al globo attraverso i fusi orari. Assomiglia a un planisfero animato in ventiquattro tappe. E rende elettrizzante il pensiero che stanno battendo i cuori di altri 7 miliardi di persone.
È un libro che va fatto respirare appoggiato sul tavolo o a terra, magari vicino a un orologio. Dev’essere impugnato o additato da qualcuno che si colloca su un fuso collocato su una delle 24 tavole. (Non posso garantire che piacerebbe agli alieni.) Magari un bambino di Parigi si sentirà più a suo agio a Samoa dove stanno abbrustolendo un pesce sul fuoco alle soglie della notte che a casa sua.
I lettori non chiederanno: “E perché quelli che vivono sotto alla Terra non cadono?” ma “Dov’è Noronha?”
Con una magistrale capacità di fondere gli ambienti si susseguono mari pescosi, cantieri, città, foreste, deserti, fiumi, distese di ghiaccio, aurore boreali e tramonti, oceani notturni. Mangrovie, bambù, cactus, abeti-piume di pavone, palme. È un mondo che nasconde una febbricitante operosità, l’irregolare scorrere del tempo e uno strabiliante senso del possibile.
Senza cuciture tra le “tavole”, che sono rettangoli fortemente sbilanciati in verticale (siamo tutti sotto lo stesso cielo), seguiamo curiosi il volo di un uccellino bianco, gli strizziamo l’occhio egiziano e facciamo un walzer guidati da Chagall. Saltiamo da un circo di Shangai a un bacio al chiaro di luna a San Francisco.
Sulle tavole si possono toccare temperature diverse e le densità della luce. Le sue onde si sposano con tutti i colori della Terra e ci accompagnano dalle spiagge di Dakar all’oceano Atlantico. Sulle pinne dei pesci sembrano accavallarsi gli istanti della vita, pronti a dare un colpo di reni.

Clotilde Perrin, Au même instant, sur la Terre…,  Éditions Rue de Monde 2011, a fisarmonica, 24,50 euro,

Le prime tavole del libro nel sito dell’illustratrice. Sul numero di gennaio di Andersen, un ritratto di Clotilde Perrin a cura di Walter Fochesato.

Il biblioburro di Luis Soriano

7 Dic

L’originale è lo statunitense Waiting for the Biblioburro (Random House, 2011); noi mettiamo in vetrina la traduzione francese appena riportata da Montreuil per ricordare l’esperienza vera di Luis Soriano Bohòrquez , insegnante, bibliotecario volontario, che nella regione di La Gloria, sulle montagne della Colombia, visita ogni sabato dal 1990 una quindicina di villaggi isolati, in compagnia di due asini carichi di libri da dare in prestito.

Il testo di Monica Brown, con le illustrazioni di John Parra, racconta la storia della piccola Ana che, mentre aiuta la sua famiglia nelle faccende della fattoria, sogna di poter rientrare a casa per leggere il suo libro. Il suo unico libro, quello che la sua maestra le ha regalato per premiare il suo impegno nell’imparare a leggere e a scrivere. L’autunno precedente, l’insegnante ha lasciato l’incarico e nessuno l’ha rimpiazzata: i bambini del villaggio non hanno più una scuola da frequentare e Ana non ha altri libri da leggere. Finché un giorno, al suono degli zoccoli d’asino, appare quest’uomo ricco di libri che legge, racconta, insegna l’alfabeto e poi lascia che i bambini scelgano dei libri da tenere in prestito finché tornerà. Finalmente Ana ha nuove storie e, nell’attesa del ritorno del biblioburro, legge e rilegge, poi scrive, disegna e racconta lei stessa una storia speciale. Una storia speciale che ci ricorda di tutte quelle biblioteche nel mondo che si spostano su otto zampe (come questo biblioburro), ma anche sulla schiena di cammelli, sulle ruote delle motociclette, in barca o sui bibliobus. Che si spostano per portare storie ai lettori e mettere in moto la loro fantasia, per tenere loro compagnia, per farli sentire meno isolati, per rendere il mondo più vicino e meno sconosciuto.

Questo è il sito della Fundación Biblioburro, con tutte le informazioni sulla sua attività. Qui un video con Luis e i suoi asini. Qui  il booktrailer dell’albo.

Monica Brown – ill. Joh Parra, La bibli des deux ânes (trad. di Corinne Giardi et Alain Serres), Rue du Monde 2011, 36 p., euro 15

P.S. : col ricavato della vendita di questo libro, Rue du Monde contribuisce all’incremento del patrimonio di questa biblioteca che conta ormai più di cinquemila titoli.

Liberté, égalité, lecture!

5 Dic

Montreuil. Salon du livre et de la presse jeunesse in chiusura. Stamattina, dibattito sulla presenza della letteratura per ragazzi sui media per  festeggiare i 15 anni della casa editrice Rue du Monde, con illustrazione in diretta di Zaü.
Ha scritto Alain Serres, direttore di Rue du Monde, in apertura del loro catalogo: “Sull’albero della Libertà, i buoni libri insegnano a volare agli uccelli. Allora i pettirossi e i canarini, i merli e gli uccelli del paradiso vengono a becchettare lettere e immagini… Ma talvolta qualche giovane uccellino non sa ancora quanto sia gustoso divorare libri, allora è necessario che i più esperti lo incoraggino. E le ali dei più giovani a poco a poco vibrano di piacere…
Ma attenzione, la crisi intacca! Taglia dei rami,scava nei portafogli, scoraggia progetti di autori e editori, rende fragili i librai o disperati i bibliotecari. Pertanto non è il momento di abbassare le braccia. Al contrario, in tutti i dibattiti che non mancano di fiorire, ripetiamo instancabilmente – un bel libro alla mano – che l’accesso alla cultura è un diritto per ognuno, bambini compresi. E tanto più per chi non ha i mezzi. Ripetiamo ad alta voce che la solidarietà verso chi viene da lontano e porta altre culture nella propria storia si costruisce anche attorno ai libri. E ricordiamo infine che i grandi sogni degli uomini sono spesso, alla loro nascita, dei sogni di carta”.
Come c’è scritto in Les oiseaux ont des ailes, les enfants ont des livres, pubblicato recentemente da Rue du Monde (testo di Alain Serres, illustrazioni di Lucile Placin): I meli hanno dei semi, gli oceani hanno navi, gli uccelli hanno le ali, i bambini hanno i libri per volare liberi, per volare in alto e vedere dal cielo la fragilità della Terra. E poi fare un’insalata di stelle e mangiarla nella loro segreta capanna delle storie.