Fida Nilsson si conferma una grande scrittrice, capace di coinvolgere i suoi lettori in avventure ricche di colpi di scena, dove il lato fantastico (inteso come quel che di originale, financo strambo, c’è rispetto alla realtà) aiuta a far emergere un sottile e delicato intreccio di sentimenti e di questioni sulla vita e su come funzionano il mondo e i suoi abitanti. Già apprezzata in Mia mamma è un gorilla, e allora? e in Dante, il ratto gigante, eccola alle prese ora con una storia di pirati, di una giusta misura per i lettori dai dieci anni, ma anche con il respiro giusto per essere letta insieme a quelli più piccoli.
L’autrice costruisce un mondo quasi mitico, un insieme di isole immerse nei Mari Ghiacciati, con baie dove si riposano le balene e inverni tanto freddi da congelare le vele delle barche. Ci sono L’Isola Grassona, quella di Malavoglia, l’Onda del Nord, l’Isola del Buio e così via, e c’è Blåvik, dove la protagonista Siri vive insieme alla sorellina Miki e al padre, un pescatore magro come uno stecchino e piegato dalle avversità della vita. Su tutto, spicca la terribile fama del pirata Testabianca, che lascia ai suoi marinai tutto il bottino e tiene per sé solo i bambini, costretti a scavare nella miniera della sua isola per trovare il pezzo di carbone giusto per permettergli di ottenere il diamante più puro e prezioso. Mentre raccolgono bacche su un isolotto di proprietà della loro famiglia, Miki viene rapita e Siri parte alla sua ricerca, rosa dal senso di colpa, con l’ultima nave che lascia il porto prima che l’inverno ghiacci il mare e intrappoli le barche. Il suo viaggio è fatto di incontri: il cuoco di bordo Fredrik che condivide il suo stesso rimorso; Nanni, donna che vive isolata dando la caccia ai lupi; un cucciolo di sirena; un coetaneo, Einar che sogna la ricchezza; qualche brutto ceffo. E poi Testabianca, sua figlia Colmba, la ciurma di pirati e il gruppo di bambini, neri di fuliggine e morti di fatica. Il suo viaggio è un’impresa e insieme la storia di una crescita, il tendere con forza verso un’obiettivo, scoprendo quell’attimo esatto in cui sai esattamente chi sei, ma anche come sia facile fare scelte di ripiego. Ogni tanto però – le spiega Fredrik – salta fuori qualcuno capace di fare scelte coraggiose, ed è una bella fortuna per tutti gli altri.
Un narrazione fascinosa e lineare, dove un buon apporto è dovuto alla traduzione: godetevi la scelta dei nomi delle isole e di quelli dei pirati, così come i nomi che Siri affibbia alle persone che vede intorno.
Frida Nilsson, L’isola dei bambini rapiti (trad. di Anna Grazia Calabrese), Feltrinelli kids 2017, 286 p., euro 14, ebook euro 9,99
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