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Palavra que voa

29 Giu

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Vi brucio la sorpresa. Sì, scusate, ma devo proprio. La “palavra que voa” è un pappagallo.
Siamo nel campo della poesia. Della poesia illustrata. Il terreno è spinoso, ma Gémeo Luís non si ferisce i piedi e affila le lame del taglierino. E’ un artista del papercut in chiave minimale e ci porterà a fare una passeggiata e una chiacchierata di filosofia della comunicazione.
In questo volume le illustrazioni sono tutt’altro che decorative, hanno descritto il loro sentiero interpretativo che si intreccia con quello del testo: ci sono due personaggi che hanno a che fare con le parole. Nella poesia, nelle parole, non viene chiaramente enunciata la loro presenza, c’è un “tu”. Ma cosa sono le parole senza le persone? I due personaggi in copertina cavalcano un lama e guardano in alto, nel cielo… le parole che volano. E nelle pagine che seguono possiamo darci il tempo di pensare e vedere tutto ciò che sono le parole:
sono le lettere, il contenitore dei tipi che il tipografo porta via (sono fatte di altro).
Sono quei giochi con il pupazzo che esplode fuori ruotando una maniglia, e serbano un’altra sorpresa (ti stroncano il cuore dallo spavento e hanno un’eco pazzesca)!
Le parole volano in cielo come nuvole, come quando siamo innamorati e c’è bisogno di dire poco (in quel caso sembra che non ci siano, ma forse sono solo taciute).
Le parole sono leggere come un lenzuolo che sventola nel cielo, tanto che a volte scappano via al soffio del vento. Le parole sono origami colorati che contengono i pensieri dei sogni. Bolle di sapone. Ganci vendicatori. Vibranti dittonghi. Aquiloni. Le parole ci portano in alto per poi riscendere fino dentro di noi.
“Palavra que voa” è un libro che ha molto da dare: per il formato quadrato, rassicurante e regolare che bilancia l’andamento imprevedibile e ondulato delle illustrazioni; per l’essenzialità della grafica. Mi è piaciuto per la scelta dell’unico colore oltre al nero: marrone, come la terra, solo apparentemente agli antipodi delle parole, che saranno pure l’inizio dell’astrazione, ma sanno ancora di pelo di lama.
E poi per le illustrazioni. Forse tra di voi c’è qualcuno che proprio non ne può più dell’illustrazione bidimensionale e delle tinte piatte… ma queste silhouette sono quasi simboliche e, se guardi bene, hanno quelle piccole ombre che fanno venire i brividi. Ecco, sono le ombre e tutto il coraggio di quel bianco intorno a a fare delle illustrazioni di questo artista portoghese (in mostra tra le ciliegie della fiera di Bologna quest’anno) un piccolo capolavoro. I suoi riccioli, le sue spire, le sue forme cangianti, tutt’altro che statiche.

Quindi voi…
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L’imperdibile libro di Chiara Carminati sulla poesia.
Un bellissimo video realizzato con il papercut.
Il sito di Gémeo Luís.

João Pedro Mésseder, Gémeo Luís, Palavra que voa, Caminho, 2005, pp. 28.