Ancora una volta Ulf Stark è riuscito a ricamare un racconto-meraviglia con la grazia che contraddistingue la sua scrittura (ed evidentemente che contraddistingueva anche la sua persona). Un racconto di un Natale del tempo di guerra, che somma all’atmosfera natalizia uno sguardo sia sugli adulti, come spesso fanno i suoi personaggi bambini, sia sul momento storico in cui è ambientato. Il papà di Fred è infatti impegnato al Nord, a sorvegliare la frontiera, in attesa che finisca la guerra voluta da Hitler, quell’uomo malvagio che il protagonista e un compagno di classe prendono in giro incollando dei simil baffetti allo scheletro che sta nell’armadio dell’aula di scienze, meritandosi il rimprovero del preside e il plauso della maestra. Ci vuole coraggio infatti, scrive l’insegnante nella nota di demerito, suggerendo alla madre di essere fiera del gesto del figlio. Una mamma che fa la tramviera e si becca i rimbrotti di chi crede che non sia un mestiere da donne, e che sa tenere il sorriso anche quando è difficile. Fred intanto si infila nel guardaroba dov’è appeso l’abito elegante del papà, insieme al cappello e alle scarpe lucide: par quasi di averlo lì ed è semplice allora raccontargli i guai d’amore, l’essersi innamorato di Gerda, lo scombussolamento che prova e anche come l’amore lo faccia diventare terribilmente incapace e maldestro.
Poi c’è il rapporto con gli adulti: la maestra, il vicino di casa, la donna che compra da Fred il pino per le feste, tutti lo trattano senza scimmiottamenti bambini, lo tengono in considerazione, lo prendono sul serio. E questo fa sentire bene il ragazzino. E dovrebbe dirci tanto sul rapporto grandi-piccoli, come dovrebbero farlo gli sguardi sugli altri che i personaggi di Ulf Stark hanno, e la poesia che lui sa cogliere nel quotidiano, in chi sa vedere e dire, senza troppe parole, con un sorriso, con una frase sola, anche se viene un po’ corta, si scuserebbe Gerda 😉
Ulf Stark – ill. Ida Björs, Piccolo libro sull’amore (trad. Laura Cangemi), Iperborea 2020, 160 p., euro 13
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