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Un nemico per amico

8 Giu

nemico per amico

Una storia ambientata ai tempi in cui i vichinghi scorrazzavano sui mari, la natura dettata i ritmi di vita e una ragazzina di nome Manavilia sogna di essere capitano di una nave, veleggiare lontano e vedere il mondo. Figlia del fabbro dell’isola di Linnavuori, descrive al lettore lo scorrere della vita in mezzo alla natura, le attività quotidiane, la conformazione del villaggio sovrastato dal borgo fortificato che accoglie e protegge gli abitanti in caso di pericolo. Il mondo arriva sull’isola attraverso i racconti e le merci che i mercanti portano periodicamente, fermandosi a condividere la vita del villaggio e alimentando i sogni di Vilia. Sulle loro navi arriva anche Pekko, che naviga dopo aver perso la sua famiglia in un attacco vichingo, proprio come toccherà a Linnavuori che riuscirà a difendersi dalla furia di Olaf e dei suoi subendo poche perdite.

Pekko e Vilia hanno però un segreto: un ragazzo vichingo che tentava di arrampicarsi verso la fortezza è precipitato in mare, ma è ancora vivo. decidono allora di trasportarlo alla casa di Uvamela, la guaritrice che vive nel bosco perché lo curi ben sapendo che la legge punisce chiunque protegga o nasconda un nemico. Pian piano Vilia fa amicizia con Ergill che è il figlio del temibile Olaf, ma che non le pare in nulla diverso da lei. La gelosia di Pekko farà scoprire il segreto e l’intero villaggio si troverà di fronte al problema di un nemico che Vilia presenta invece come persona di fiducia. Si parla così lungo la trama di guerra e di pace, di diversità e di somiglianze, di pregiudizi, di verità, di modo di essere.

Peccato per il titolo abbastanza banale, mentre in originale era “il nodo vichingo” che effettivamente torna nella storia: è il nodo che Egill mostra agli amici, composto da tre anelli legati l’un l’altro che tirati si stringono. Tre insieme, proprio come i protagonisti della storia che superano diversità sociali e di provenienza, rabbie e luoghi comuni per stringersi in avventure condivise e in un’amicizia che è salda al di là delle singole contingenze e delle scelte per il futuro.

Il romanzo è ambientato nella zona sud-occidentale della Finlandia e porta gli echi del ritrovamento di novecento monete d’argento nascoste intorno al 1060 a Sauvala.

L’illustrazione di copertina è di Manuele Fior.

Roope Lipasti, Un nemico per amico (trad. di Irene Sorrentino), Feltrinelli kids 2015, 179 p., euro 13

Io disegno

24 Apr

io_disegno_coverHa l’aspetto di un album da disegno a fogli ruvidi, la copertina azzurra e cartonata e contiene effettivamente 32 fogli già occupati: è il più recente progetto di Vànvere edizioni e racconta dodici storie di bambini che hanno cominciato a disegnare fino a farne una professione: illustratori e fumettisti raccontano animali fantastici, supereroi, matite preferite, compagni di viaggio, scatole che si trasformano. Intanto raccontano qualcosa di sé: della propria infanzia, della loro famiglia, di come vedevano il mondo, di come vedevano il mondo, di come fosse affascinante poter portare un disegno addosso, su una maglia o in tatuaggio.

Ci sono Andrea Antinori, Paolo Bacilieri, Chiara Carrer, Manuele Fior, Anna Forlati, Gabriella Giandelli, Franco Matticchio, Simone Rea, Guido Scarabottolo, Sinome Tonucci, Pia Valentinis e Vanna Vinci; ci sono le loro facce bambine, un disegno che accompagna le loro parole e infine uno spazio da personalizzare con foto, descrizione e illustrazione in modo che chi riceve questo album-libro possa aggiungere qualcosa di sé e sentirsi in beata compagnia quando disegna, colora, fantastica.

Io disegno, Vànvere edizioni 2015, 32 p., euro 16

La porta della libertà

19 Ago

Più riguardo a La porta della libertà

Preparare i percorsi da proporre alle classi nel prossimo anno scolastico è anche l’occasione per recuperare libri scelti, messi a scaffali, ma non ancora letti. Finisce dritto dritto nel percorso dedicato alla storia per la scuola secondaria di primo grado (ma a ben vedere, anche tra le proposte per la prima classe delle superiori) questo libro dedicato al racconto dell’estate del 1943, con la caduta di Mussolini, il discorso di Badoglio, la confusione tra fronti amici e nemici, l’inizio della Resistenza. Il punto di vista è interessante e particolare per il luogo geografico in cui tutto si svolge: un paesino sul Lago Maggiore, a pochi pochissimi metri dal confine svizzero, poco distante da Meina dove il 22 settembre del 1943 i tedeschi compirono la prima strage di ebrei in Italia.

Il protagonista della storia è Giordano, un quattordicenne, figlio di un contrabbandiere e di una rammendatrice, che frequenta il liceo in attesa di entrare in seminario (l’aspirazione massima della madre, che lo vorrebbe arcivescovo), che si interroga su quello che davvero vuole diventare e condivide dubbi e domande col prete del paese. Sarà testimone e protagonista diretto di uno spaccato italiano di quei mesi: la mancanza di cibo, le paure, il paese diviso, la sorella fidanzata con un fascista nonostante l’opposizione dei genitori, un cugino tornato dal fronte e nascosto in casa, Radio Londra ascoltata di nascosto. E una famiglia di ebrei, tra cui Rachele, ragazza dai capelli cortissimi e la lingua tagliente, nascosta nella villa della contessa defunta. Una famiglia da proteggere, da salvare con l’aiuto di molti.

Il racconto di tre mesi convulsi (da metà luglio a fine settembre del ’43) che rispecchiano una pagina di storia negli occhi di un ragazzo che a fatica cerca di capire i comportamenti, spesso sospetti, a volte incomprensibili, di chi gli sta attorno, cercando di imparare a galleggiare da solo, esattamente come Rachele sta cercando di insegnargli, nuotando nel lago.

La copertina è di Manuele Fior.

Daniela Morelli, La porta della libertà, Mondadori 2012, 292 p., euro 15

Il grande amico

26 Lug

meaulnes

Al ginnasio “Il Grande Meaulnes” diventò il mio libro preferito. L’arrivo, nella classe del narratore François Seurel, dell’enigmatico Augustin Meaulnes, diciassettenne inquieto e misterioso, la loro amicizia, la ricerca del castello che Augustin dice di aver visitato la notte in cui ha perduto la strada, senza saper ritornare. E il grado di perfezione e purezza della fine dell’adolescenza che il protagonista è certo non raggiungerà mai più nella vita.

Come ogni adattamento, anche in questo caso si perde non solo la forma, ma anche l’atmosfera del testo originale (e il suo bellissimo incipit), cosa che mi fa interrogare ancora una volta sul valore che possano avere riduzioni e riscritture di classici da offrire ai lettori più giovani. Continuo a pensare che sia sempre meglio leggere il testo originale, possibilmente nella migliore delle traduzioni, all’età giusta, magari dopo aver ascoltato quella storia raccontata ad alta voce, magari per riprendere il testo più avanti negli anni, più volte e riscoprire nuovi passaggi, nuovi significati. Vi segnalo però questo testo perché penso che molte delle illustrazioni di Manuele Fior che lo accompagnano rievochino esattamente l’atmosfera onirica, quel misto di sonno e veglia, sogno e realtà che si compenetrano e confondono per tutto il romanzo.

Il castello descritto nel testo da Alain -Fournier è quello del paese dove l’autore nacque e che ospita oggi un museo a lui dedicato: lo trovate a la Chapelle d’Angillon, nello Cher, sulla Route Jacques Coeur che vi apre scenari di paesaggio d’incanto, ripercorrendo le strade su cui viaggiava l’argentiere di Carlo VII partendo dal suo palazzo di Bourges (una bella biografia romanzata di Jacques Coeur è stata scritta da Jean-Christophe Rufin e da poco tradotta da e/o col titolo “L’uomo dei sogni”).

A proposito de “Il Grande Meaulnes”, un sito dedicato. E il sito di Manuele Fior.

Alain-Fournier, con le illustrazioni di Manuele Fior, Il grande amico (riscrittura del testo originale a cura di Serena Piazza), Rizzoli 2013, 60 p., euro 15, ebook euro 9,99