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Salvo e le mafie

20 Gen

Più riguardo a Salvo e le mafie

Mescolando linguaggi diversi (un po’ racconto, un po’ graphic novel, più i box di approfondimento nel testo e un’appendice finale più specifica), questo testo riprende temi sociali forti, come già negli altri precedenti titoli della collana “Nomos” che affrontavano i diritti – dei bambini, delle donne, dei lavoratori -, la Costituzione, le tematiche della partecipazione sociale. In questo caso si ripercorre la storia della criminalità organizzata in Italia e i modi per combatterla.

La voce narrante è quella di Salvo che racconta la storia della sua famiglia vissuta in Sicilia: dal bisnonno Bernardo che gestiva il mercato nero degli alimenti e come campiere combatteva le richieste di chi voleva una più giusta divisione delle terre e salari fissati per legge, al nonno che negli Stati Uniti rafforzava i legami coi mafiosi italoamericani ma anche in patria con le bande criminali italiane, fino al padre che sceglie – dopo le stragi del 1992 – di cambiare vita perché suo figlio possa nascere in un ambiente diverso, non dalla parte sbagliata.

Il libro parla di mafia, di camorra e di ‘ndrangheta; ricorda persone come Placido Rizzotto, Peppino Impastato, Pio La Torre, Carlo Alberto Della Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Parla della mafia italoamericana, della Banda della Magliana, del traffico della droga, del riciclaggio, del Maxiprocesso; elenca le stragi; parla delle associazioni antimafia e le leggi contro la mafia; sottolinea come sia possibile essere contro nella vita quotidiana, scegliendo ad esempio capi di abbigliamento non contraffatti o frequentando gli esercizi commerciali in regola con l’emissione di scontrini. Suggerisce insomma, dà spunti per il comportamento di ogni giorno e insieme per farsi curiosi e approfondire a livello storico, tenendo viva la memoria di quel che è accaduto.

Ecco un’intervista all’autore durante la Fiera Più libri più liberi a Roma lo scorso dicembre, in cui racconta com’è nato questo libro. Ed ecco sempre l’autore che legge l’incipit. Questo è il blog dell’illustratore.

Riccardo Guido – ill. Sergio Riccardi, Salvo e le mafie, Sinnos 2014, 63 p., euro 13

Da che parte stare

23 Mag

Il 23 maggio 1992 ero al Salone del Libro di Torino, ad ascoltare la presentazione de Il giudice ragazzino, il libro che Nando Dalla Chiesa aveva dedicato a Rosario Livatino, ucciso due anni prima. Alla fine dell’incontro cominciò a circolare la notizia di una strage che aveva coinvolto “un’alta personalità dello Stato”. Dissero esattamente così, ma il ricordo più vivo è una voce (forse quella di Giuseppe Ayala, o forse dello stesso Dalla Chiesa) che grida “hanno ucciso Giovanni, hanno ucciso Giovanni”. Dove l’alta personalità diventa semplicemente un nome di battesimo, il nome di un amico; dove una carica si fa persona, e quindi passioni, carattere, storia, quotidianità, condivisione, risate.

Questo libro cerca di fare la stessa cosa. A distanza di vent’anni, Alberto Melis si rivolge ai ragazzi che non erano nati ai tempi delle stragi di Capaci e di via D’Amelio e accoglie l’invito che Maria Falcone e Rita Borsellino, sorelle dei giudici uccisi che ne portano avanti il ricordo e la memoria in tanti incontri coi ragazzi, fanno sempre: ricordare Giovanni e Paolo non come degli eroi, ma come delle persone nella vita di tutti i giorni. Quando Paolo Borsellino interrogava per la prima volta un mafioso incarcerato, gli domandava che giochi faceva da bambino, chi erano i suoi compagni, certo che ciò che scegliamo nella vita, la parte da cui scegliamo di stare, abbia radici profonde nelle esperienze fatte da piccoli e da ragazzini. Questo libro ci racconta i due giudici così, bambini e ragazzi: scherzi, abitudini, passioni, letture, particolarità. Un modo (forse non riuscitissimo, specie nella prima parte introduttiva, forse non così immediata per ragazzi per la prima volta di fronte a certi argomenti) particolare di sentirli vicini.

Il sito della Fondazione Falcone, dove si può lasciare un messaggio da appendere all’albero Falcone di via Notarbartolo. Il sito del Premio Borsellino. Il sito di Alberto Melis.

Alberto Melis, Da che parte stare. I bambini che diventarono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Piemme 2012, 126 p., euro 10.