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Cuore di contrabbando

12 Ott

cuore di contrabbando

Lissa Evans è la mia autrice-scoperta del momento: dalla piacevole sorpresa di Pochi spicci per Stuart (Salani) che potete proporre in lettura ai ragazzi dai 10 anni a questo inaspettato romanzo, pubblicato da Rizzoli nella collana “La scala” e che potete inserire fra le proposte per i più grandi; un romanzo pieno di grazia che racconta uno spaccato della Seconda Guerra Mondiale. Tanto per capirci, se vi è piaciuto Resta e dove sei e poi vai di John Boyne, non potrete non affezionarvi al protagonista ritratto da Evans.

Nel prologo di apertura conosciamo Noel, dieci anni, che vive in compagnia di Mattie, l’anziana madrina che lo cresce da parecchi anni. Non sappiamo nulla dei suoi genitori, se non alcune briciole che lui stesso dirà più avanti e nemmeno sappiamo come sia finito in quella grande e ricca casa, a condividere il tempo con una donna che sta perdendo la memoria, ma che continua ad impartirgli lezioni di libertà e visioni del mondo degne della tenace suffragetta che è stata. Alla morte improvvisa della madrina, Noel accoglie quasi con sollievo la partenza verso St.Albans: non che lo allieti essere sfollato insieme a una classe di bambini con cui non ha nessun legame di amicizia, ma è sempre meglio che rimanere nella linda e perfetta casa dei cugini di Mattie. Viene ospitato da Vera, che vive col figlio sfaccendato e con la madre che da diciannove anni non parla, comunica scrivendo su una lavagnetta, ascolta costantemente la radio e intrattiene fitta e quotidiana corrispondenza con parenti, amici e con Churchill a cui si pregia di dare un ritratto della vita quotidiana degli inglesi.

Noel zoppica, ha le orecchie “come i manici di un vaso etrusco” (parole sue) e trascina una grande valigia contenente una vecchia pelliccia; scrive sul suo taccuino secondo un linguaggio cifrato da lui inventato, ama leggere i gialli, usa parole ricercate (Mattie lo pagava per imparare nuovi termini e arricchire la propria lingua) e ha un forte spirito d’osservazione. Insomma, non ha nulla da spartire con Vee e la sa famiglia, se non che la donna cerca di tirar su qualche soldo fingendo di raccogliere offerte per le varie cause belliche (orfani, vedove, aviatori e via così). Tanto vale allora fare calcoli, ricerche e indagini per lavorare di coppia e guadagnare al massimo. Le loro uscite a Londra e dintorni diventano un punto di osservazione su un Paese in guerra, sui comportamenti delle persone, sulla varia umanità. E sono una sorta di addomesticamento vicendevole: la donna che passa da un fallimento all’altro e il bambino chiuso in se stesso come un’ostrica che calcola, legge, si indigna, si batte per la verità e qualche volta poi sorride.

Tra chi paga qualcun altro per presentarsi al suo posto alla visita medica ed essere dichiarato inabile all’arruolamento e chi ruba nelle case bombardate; tra chi si arrangia come può e chi tenta di offrire opportunità ai propri alunni anche quando non sembrano essercene; tra ironia, battute sottili e qualche grammo di causticità, c’è Noel, personaggio indimenticabile, e su tutto, il ritratto della donna che lo ha cresciuto, orgogliosa delle proprie scelte, libera e fiera.

Il sito dell’autrice. L’illustrazione di copertina è di Rebecca Campbell.

Lissa Evans, Cuore di contrabbando (trad. di Giuseppina Oneto), Rizzoli 2015, 313 p., euro 18,50, ebook euro 9,99

Pochi spicci per Stuart

3 Set

SMALL CHANGE FOR STUART (PR)

Stuart Horten ha un problema di altezza: è decisamente basso per la sua età e le prese in giro da parte di amici e compagni sono facili, visto che i suoi genitori gli hanno affibbiato un nome di battesimo la cui iniziale, unita al cognome, lo bolla come “shorten”. Per di più – causa nuovo lavoro della mamma – la famiglia si trasferisce all’inizio dell’estate nella cittadina in cui è nato il papà. Pessima idea, pensa Stuart, visto che ha un’estate davanti, manco un amico e lo spauracchio della nuova scuola che lo attende; non ha fatto i conti con l’imprevisto: si ritrova come vicine di casa tre gemelle identiche che rispondono ai nomi di April, May e June e lo spiano per scrivere di lui sul giornale che distribuiscono nel quartiere e poi scopre il segreto della scatola in cui il babbo da sempre tiene le graffette. Una scatola che Stuart ha visto più o meno tutti i giorni della sua vita, ma che assume un significato nuovo quando scopre la storia di famiglia: gli Horten possedevano una fabbrica che costruiva serrature, casseforti e macchinari a moneta, bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, e la scatola è stata regalata al padre bambino da uno zio fuori dal comune, prestigiatore di fama scomparso in circostanze misteriose come la sua fidanzata e assistente. In uno scomparto segreto della scatola sono contenute delle vecchie monete da tre penny, che danno il via all’avventura insieme a un fatto incredibile per il protagonista: mentre si nasconde in una cabina telefonica, ecco lo squillo del telefono: un’impiegato della biblioteca cerca il signor Horten per avvisarlo che è disponibile il libro che ha richiesto. Stuart scopre allora le immagini della cittadina negli anni Trenta e in ciascuna fotografia vede un ragazzo decisamente basso di statura: è suo zio, che ha seminato indizi in luoghi vari perché il nipote possa trovare il suo laboratorio di magia, grazie alle monete contenute nella scatola. Il nipote che riesce nell’impresa non è il papà del protagonista, a cui tutto era destinato, ma Stuart che si rivela proprio un bambino del “tipo giusto”, curioso e intraprendente. Inutile dire che non è il solo alla ricerca del laboratorio e che l’aiuto di April, che sogna di fare la cronista investigativa sarà fondamentale.

Il libro è divertente, a tratti esilarante e della “misura giusta” per dei lettori della scuola secondaria di primo grado; leggendolo ho provato la medesima sensazione avuta nella lettura, a inizio anno, de L’incredibile caso dell’uovo e del Raffaello perduto: una bella avventura, che non ha bisogno di mettere in piazza chissà quali temi, ma che fila semplicemente perché è una buona storia, proprio come quelle che servono per conquistare i lettori. Funziona da leggere insieme ad alta voce, se per caso vi imbarcate nel progetto di leggere periodicamente insieme ai ragazzi. E inoltre, bisogna sottolinearlo perché non sempre è scontato, va rimarcato l’ottimo lavoro di Sara Marconi nella traduzione: il papà di Stuart, che per mestiere inventa schemi difficili di parole crociate, parla con termini ricercati e di uso non comune; non era semplice mantenere il meccanismo originale, ottenendo un risultato che fila e che diverte.

Il sito dell’autrice. Il sito dell’illustratore, su cui potete scoprire anche filmati e documentari. Lissa Evans ha scritto una seconda avventura di Stuart, inutile dire che l’aspettiamo!

Lissa Evans – ill. di Temujin Doran, Pochi spicci per Stuart (trad. di Sara Marconi), Salani 2015, 238 p., euro 12,90, ebook euro 8,99