Tag Archives: leggende

La leggenda di Zumbi l’immortale

23 Dic

zumbiConfesso: quest’estate ho letto, in una limpida notte stellata di montagna, Fumisteria, il breve romanzo di Fabio Stassi edito da GBM nel 2006 e ripreso  ora da Sellerio, e ho avuto l’impulso immediato di leggerlo ad alta voce perché suona perfetto nella sua costruzione. Così, trovare quest’autore  nella collana di graphic novel di Sinnos, come sempre con caratteri ad alta leggibilità, mi fa un grande piacere tanto più che è accompagnato dal tratto di Federico Appel. Stassi riprende la leggenda fondativa dell’identità multiculturale brasiliana, narrando al lettore la figura di Zumbi, il grande guerriero dai poteri magici che – nato nell’ultimo lembo di terra brasiliana rimasta libera nel corso del XVII secolo – guida la ribellione contro i portoghesi in una lotta di resistenza che dura anni.

Ripercorrendo la vita di Zumbi, dall’infanzia al rapimento e all’indottrinamento da parte dei gesuiti, dal ritorno alla sua gente fino alla presa del comando e alla guida nella lotta, si permette al lettore di individuare i tratti caratterizzanti la colonizzazione portoghese, ponendo l’accento sulla difesa della libertà, della terra, ma di riflettere sullo schiavismo. Una parte importante la gioca la natura stessa: gli alberi della foresta alleati di Zumbi, la violenza degli invasori che arriva a distruggere e a seminare morte ovunque, compromettendo l’ecosistema e la vita non solo delle persone, ma anche degli animali e della vegetazione.

Il fumetto gode di una cornice narrativa vincente che dice proprio del fascino del racconto, delle storie: all’inizio di tutto, fuori dalla storia di Zumbi, c’è infatti un’altra storia, quella di un uomo e una donna che ballano su di un piroscafo che risale il Rio San Francisco, esibendosi nella samba per i turisti occidentali . Alla musica si mescolano i rumori della giungla, le stelle brillano e la richiesta della donna fa scaturire il racconto. A brevi capitoli – tra una samba e l’altra, nella notte, sul nascere della loro storia d’amore – Zelia fa promettere a Jorge che non smetterà mai di raccontare storie, di avvolgerla tra parole e suggestioni di un tempo proprio come fa con le sue braccia. La storia della ricerca della libertà diventa così epopea condivisa nell’intimità della notte, la storia di singoli che si fa storia di tutti quelli che sognano di essere liberi, di vivere in pace, a testa alta, di coltivare nuovi amori e sogni grandi.

Il video dedicato a Zumbi dos Palmares nella serie “constutores do Brasil”.

Fabio Stassi – Federico Appel, La leggenda di Zumbi l’immortale, Sinno 2015, 64 p., euro 10

L’estate del cane bambino

10 Nov

estate cane bambinoRecupero quest’uscita dello scorso anno per segnalare un libro che ben si inserisce fra le letture dei ragazzi più grandi e che ci rimanda ad altri interessanti testi italiani che ripropongono le vicende di un gruppo di giovani amici, l’estate, il dramma che irrompe (tra gli altri, “Il regno degli amici” di Raul Montanari, Einaudi, e “L’estate del cane nero” di Francesco Carofiglio, Marsilio).

Costruito in una sorte di sospensione temporale che cristallizza un’estate degli anni Sessanta in un piccolo borgo del veneto, il romanzo fa leva su una commistione fra realtà e leggenda: la realtà di un piccolo paese in cui tutti si conoscono, quel che si dice alle spalle degli altri in un paese dal nome che si presa alla leggenda, Brondolo; le leggende appunto che si raccontano e si tramandano: l’Uomo Sauro, un pesce siluro chiamato coccodrillo di fiume, un suonatore di fisarmonica che appare dal nulla, la valle dei sette morti. Sono le storie che con maestria narra il nonno del protagonista, quelle che fanno paura ai bambini, che i ragazzi vogliono ascoltare e ascoltare ancora e che, in qualche modo, fanno naturalmente parte del loro mondo, scandito di scuola, lavoro negli orti dei genitori, vita ai margini della mondanità e dei divertimenti adulti che stanno qualche chilometro più in là.

Quando scompare il fratello minore di uno dei cinque ragazzi del gruppo, che da sempre condividono il tempo libero, le partite a pallone, gli appostamenti a spiare le lavandaie, il sogno di evadere dalla sonnolenta quotidianità del borgo, ecco che pare allora quasi naturale pensare che si sia trasformato in un piccolo cane nero apparso da non si sa dove proprio coincidentemente la scomparsa. Un modo per esorcizzare la verità, per credere che al piccolo Narciso non sia successo nulla di grave, per tentare di tornare alla vita nonostante il dolore e le perdite che la fine dell’estate porterà con sé. Raccontato in prima persona dal protagonista, che torna dopo tanti anni nel luogo dove non ha più messo piede, il romanzo diventa una rilettura degli avvenimenti di allora attraverso gli occhi del ragazzo di un tempo e dell’adulto di adesso. La capacità narrativa degli autori regala passi perfetti per essere condivisi ad alta voce e per introdurre a una storia intima e dura, che parla di omertà, di abusi, di manicomi come San Servolo, di impossibilità di fuggire la realtà, ma anche di possibilità di costruire rapporti onesti tra adulti e ragazzi, anche quando le cose sono difficili da dire. La descrizione del rapporto tra nonno e nipote protagonista è certamente uno dei motivi per cui questo romanzo è da leggere e da proporre.

L’illustrazione di copertina è di Gianluigi Toccafondo.

Mario Piastacchio e Laura Toffanello, L’estate del cane bambino, 66thAND2nd 2014, 218 p., euro 16, ebook euro 6,45

Il riscatto di Dond

4 Dic

il riscatto di dond

Gli abitanti dell’isola di Inniscaul affidano la loro sorte ai dettami di Dond, il dio degli inferi, incisi sul menhir che si trova sul precipizio della scogliera e a cui è vietato avvicinarsi: il sacrificio di un tredicesimo figlio al compimento del tredicesimo anno di età garantirà all’isola tredici anni di buona sorte. Per sfuggire alla crudele regola, le donne non partoriscono più di dodici figli, ma Meb partorisce due gemelli inattesi: Bawn, il dodicesimo figlio maschio tanto atteso, e la sua gemella Darra, subito allontanata dalla madre e cresciuta dall’anziano del villaggio nella piena consapevolezza del destino che l’attende. Un destino che sta per compiersi, perché l’apertura di questo racconto ci regala Darra alla vigilia del suo tredicesimo compleanno e della mattina in cui sarà portata al largo e morirà annegata, con una pietra legata al piede, per obbedire alla superstizione dei suoi concittadini. Ma il fratello che lei non conosce sfida le regole e le va incontro; insieme scoprono la verità sulla notte della loro nascita e con la madre affrontano il destino e rompono la vera maledizione che grava sull’isola.

Un racconto lungo che dice di superstizione e magia; che parla di morte, ma anche di come chi muore possa tornare sotto altre forme per camminare accanto ai passi di chi resta. Un racconto accompagnato da illustrazioni superbe che scolpiscono i visi, raccontano emozioni, fanno sentire il vento, le grida dei gabbiani, la potenza delle onde.

Questo è l’ultimo dei libri scritti da Siobhan Dowd: l’ultimo ad essere tradotto in italiano e anche l’ultimo nel vero senso della parola perché sei sono stati i romanzi che ha scritto. Per chi non li conoscesse tutti o per chi avesse voglia di riprenderli in mano e di lasciarsi avvolgere dalla voce straordinaria di questa autrice, eccoli: Il mistero del London Eye (2011) , La bambina dimenticata dal tempo (2012) e Crystal della strada (2014), editi da Uovonero; Sette minuti dopo la mezzanotte, di cui l‘autrice lasciò traccia e trama riprese da Patrick Ness (Mondadori, 2011) e La carne dell’angelo  (Salani, 2008). C’è un’immagine, nelle prime pagine di questo libro, che assomiglia a quella della copertina e che ritrae la protagonista ferma sul bordo della scogliera, il mantello e la lunga treccia accarezzati dal vento e lo sguardo che intuiamo lontano: sa perfettamente qual è il destino che l’attende, ma è comunque lì, in piedi, vestita della sua dignità di fronte al vento e al precipizio. È così che mi immagino Siobhan Dowd quando ha scelto – negli ultimi giorni della sua vita –  di fondare l’organizzazione che porta il suo nome, quando ci ha lasciato delle storie grandiose e potenti che la rendono, ogni volta che vengono lette, voce viva.

Il blog dell’illustratrice. The Siobhan Dowd Trust, fondato dall’autrice per sostenere dei progetti di lettura a favore dei ragazzi svantaggiati, a cui vanno i diritti d’autore delle sue opere.

Siobhan Dowd – ill. Pam Smy, Il riscatto di Dond (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2014, 112 p., euro 14.

Raven boys

14 Gen

raven-boys-stiefvater-rizzoli-280x429Durante la vigilia di San Marco, secondo un’antica tradizione inglese, gli spiriti delle persone che moriranno nel corso dell’anno sfilano davanti alla chiesa del paese tra le 23 e l’una di notte. Questa è l’unica occasione per i veggenti e i sensitivi di intravedere le anime dei futuri morti.

Blue è la sedicenne discendete di una famiglia di sensitive che vive nella cittadina di Henrietta, Virginia. Non ha ereditato dalla madre il potere della divinazione, ma è in grado di amplificare le percezioni degli altri sensitivi, e così una della cugine della madre decide di farsi accompagnare da lei alla vigilia di San Marco. Ma questa sarà una notte insolita per Blue, perché per la prima volta nella sua vita anche lei riuscirà a vedere lo spirito di un futuro defunto e , come le dice la cugina, gli unici motivi per cui può averlo visto sono  che o lei sarà la responsabile della sua morte oppure lui è l’amore della sua vita. O entrambe le cose, visto che la fortunata ragazza è anche protagonista di una singolare profezia: ucciderà il suo vero amore con un bacio!

Di questo ragazzo conosce solo il nome, Gansey, e la sua appartenenza ai “ragazzi corvo” ( i Raven Boys del titolo), cioè   è uno studente della prestigiosa scuola privata della zona che ha come simbolo appunto un corvo.

La vicenda si regge bene sui vari misteri disseminati lungo la trama (la ricerca da parte di Gansey della tomba di una antico re gallese, i “particolari” comportamenti dei suoi coinquilini, l’oscuro passato del professore di Latino…) che si alternano a fasi più da “romance”  senza renderlo troppo stucchevole.

 Maggie Stiefvater,Raven Boys,(trad. M. Locatelli) Rizzoli, 2013, pp.468, €16,00 

L’albero dei segreti

12 Apr

Più riguardo a L'albero dei segreti

Ogni cittadina ha le sue storie e le sue superstizioni. A Catonsville abbiamo Ike il Matto, la Casa della Strega, l’UomoStrello, e l’Albero dei Segreti. Io mi imbattei nel’Albero dei segreti l’estate scorsa, nel bosco vicino a casa mia. Ecco quel che accadde.

Alla fine dell’estate Minty compirà undici anni e andrà in prima media. Durante i mesi estivi vorrebbe allenarsi alla pista di pattinaggio, insieme alla sua migliore amica Paz, per diventare una regina del roller derby e incutere timore agli skater di tutto il mondo. Un pomeriggio, per inseguire una luce improvvisa, si infila nel bosco dietro casa, quello che nessuno frequenta mai, quello dove – secondo le leggende locali – puoi incontrare l’UomoStrello, quello che porta alla Casa della Signora Strega che ha terrorizzato lei e le amiche la notte di Halloween. E si trova davanti un vecchio olmo con un buco nel tronco. Istintivamente mette la mano nel buco e scopre un foglietto bianco su cui è scritto “Nessuno mi ama a parte il mio pesce rosso”. E la vita di Mindy cambia, come dice lei stessa, “di una frase”. Quel buco nell’albero è il custode dei segreti raccontati nei foglietti che vi vengono nascosti e che Minty legge giorno dopo giorno: chi confessa di tradire l’amico più grande; chi di aver lanciato una maledizione; chi di sabotare una dieta; chi di aver voglia di fuggire via; chi di essere innamorato. A chi appartengono i segreti dell’albero? Minty comincia ad osservare le persone e intanto cova il suo personale segreto, che ha un nome e un volto: si chiama Raymond, è un ragazzino che gira in mimetica pensando di essere invisibile, vive in una casa modello al limitare del bosco e fa la spia: fotografa cioè i volti degli abitanti del quartiere per abinarli ai segreti dell’albero. Insieme Minty e Raymond scrutano, abbinano, spiano e cercano di vedere davvero chi sono le persone che vivono loro accanto e perché a volte è così difficile dire le parole giuste o trovare una spiegazione a quel che cambia mentre si cresce. Anche Raymond però ha un suo segreto…

Un romanzo che fa pensare ai migliori libri di Jerry Spinelli. Che racconta la realtà com’è, che guarda la vita delle persone e dice delle paure, delle risate, della rabbia, della fatica, dei litigi e del sollievo. Che descrive il quotidiano di un quartiere, l’amicizia di due ragazzine che crescono e che cambiano e che temono che il salto della prima media cambi per sempre qualcosa. Che dice che spesso un solo segreto si può abbianre a persone diverse e che alcuni li teniamo stretti perché è davvero difficile lasciarli andare. Poi ci sono quelli che abbini alla persona giusta, semplicemente perché la conosci così bene anche se non gielo dici con la voce.

Il sito dell’autrice. La copertina – che per fortuna è quella originale – è di Nathan Durfee.

Natalie Standiford, L’albero dei segreti (trad. di Giuseppe Iacobaci), Mondadori 2013, 248 p., euro 16

La Regina delle Ombre

21 Mar

Ma lì, nel cuore della foresta, era diverso. Da qualche parte, tra gli alberi, il sentiero che conduceva a Dio era stato smarrito. Era andato perso tra i racconti popolari e le credenze e le chiacchiere bisbigliate sottovoce attorno al fuoco.

Un libro uscito da qualche anno che mi era sfuggito e ho recuperato dopo aver letto che Marcus Sedgwick è stato selezionato per il premio della Yalsa.

Una classica storia del terrore ambientata in un villaggio isolato durante un nevoso inverno. Peter e suo padre sono due tagliaboschi e vivono ai margini di un piccolo villaggio. Un giorno viene trovato impiccato nel bosco un altro taglialegna e gli abitanti decidono di seppellirlo come suicida nonostante abbia il petto squarciato…Peter inizia ad indagare su questa strana morte e ben presto si scontra con un mistero ben più grande e terrificante.

Sedgwick scrive di vampiri come se si trattasse di zombie, riportandoci alle origini delle leggende e delle storie di vampiri. Qui non sono belli, giovani ed affascinanti, ma semplici non morti che si aggirano a caccia di sangue, come in tutti i racconti popolari. Un bel viaggio nel mito dunque con un pizzico di sano terrore.

Marcus Sedgwick, La Regina delle Ombre, Feltrinelli 2008, p.222, € 12

Fanpage dell’autore e Twit