Un grande albo quadrato per parlare, attraverso la delicatezza delle immagini di Sophie Fatus, di una disabilità come il sordomutismo. Bianca, la protagonista della storia, infatti non sente e non parla. La sua interpretazione del mondo passa attraverso gli occhi e il tatto: Bianca infatti sa vedere gli occhi che sorridono, i sorrisi bugiardi, l’imbarazzo sul bordo delle orecchie; sente il naso del suo cane e le ciglia del papà quando si china a darle un bacio. Bianca racconta tutto attraverso le mani che danzano nell’aria come farfalle: allora le parole volano, occupano spazio, diventano concrete nelle illustrazioni che raccolgono, con la tecnica del collage, pezzi di carta scritta che si fanno steli di fiori, cerchietti tra i capelli, calze, pesci nel mare. Tutto si può dire, con la voce o con le mani.
Tra le diverse disabilità entrate nella narrativa per bambini e ragazzi, l’albo parla di una di quelle forse meno presenti, affrontando – grazie alle illustrazioni e all’interazione della protagonista con l’intorno – la barriera della mancanza di parole per dire e comunicare.
Chiara Lorenzoni – Sophie Fatus, Le parole di Bianca, EDT Giralangolo 2013, 32 p., euro 13,50
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