Ho talmente parlato di questo libro nelle diverse formazioni di questi ultimi due mesi che solo ora mi accorgo di non averlo presentato qui (cosa che è accaduta anche per altri titoli usciti ultimamente! Li porto a spasso negli incontri con insegnanti e bibliotecari e poi mi rendo conto di averli dati per scontati sul blog). Un nuovo romanzo di Katherine Rundell è sempre da festeggiare, per la qualità alta della scrittura e per la facilità con cui la storia si spiega sulle pagine, tra frasi ad effetto, descrizioni perfette, capacità di far finire il lettore dritto dritto in quel preciso luogo e tempo e di farcelo sentire a casa. In questo caso il fascino è ancora maggiore in quanto l’autrice ci porta nella New York degli anni Venti e al fascino della città si unisce quello del circo, un mondo a sé nell’universo dela metropoli, e ancora una storia di famiglia, una dimora dalla storia affascinante e il cammino dei protagonisti che incrocia i modi bruschi dei gangster cittadini.
Così come nel precedente, al centro della narrazione c’è un gruppo di quattro ragazzini, una banda che va a formarsi non per caso: caratteri diversi, provenienza diversa, età differente, ma in tasca a ciascuno la certezza di avere sogni che non sempre corrispondono a quel che da loro ci si aspetta e la voglia di affermarsi e di scegliere. Al centro del gruppo, ancora una volta nelle narrazioni di Rundell, una protagonista femminile di nome Vita e che di vita straborda, una ragazzina intraprendente e forte, forgiata negli anni dai suoi adulti – la mamma e i nonni – che sanno benissimo che la sua vita non sarà semplice, visti i postumi che la poliomielite le ha lasciato addosso, e quindi è il caso che al suo aspetto fragile corrisponda un animo temprato e qualche abilità precisa, tipo… lanciare sassi come si deve! Vita zoppica e traballa nel suo equilibrio fisico sghembo, ma va dritta alla meta nelle sue intenzioni: vuole restituire al nonno quel che ha perduto, riprendersi quel che appartiene alla sua famiglia e di cui si è impossessato un malavitoso con un inganno. Insieme ai suoi alleati, si fa in quattro, combatte, studia e pianifica e brilla, col rosso dei suoi stivali e la luce dei suoi occhi. E cerca di trovare un rimedio, non potendo far altrimenti perché “l’amore ha un modo tutto suo di non darti scelta”.
Forse un po’ lungo nella sua seconda parte di inseguimenti e fughe, è un’ottima narrazione anche da leggere ad alta voce.
Katherine Rundell, I ladri di New York (trad. di Mara Pace), Rizzoli 2020, 270 p., euro 16, ebook euro 9,99
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