Tag Archives: formazione

Aldobrando

7 Nov

aldobrandoUna potenza immensa, quella che passa dalle illustrazioni, ma anche (e forse soprattutto) dall’ironia che sferza, fa nascere il sorriso e intanto mette a nudo le cose del mondo rivelandole limpide. Una storia di formazione che vede al centro un protagonista puro, semplice da parer al limite del sempliciotto, che osserva con incanto e senza filtri il mondo che gli si disvela davanti: non ha mai conosciuto nulla oltre la capanna dello strego che lo ha cresciuto, a cui il padre lo ha affidato prima di affrontare morte certa per una giusta causa e a cui ha chiesto di crescerlo “come si deve”. E lo strego lo manda nel mondo, perché apprenda e compia il viaggio che rivela della vita quel che serve. Due braccia che son zampe di merlo, una gentilezza fuori dal comune, un candore che gli permette di parlare col medesimo registro a chiunque gli si pari davanti, sovrano, traditore, prigioniero. Aldobrando finirà in cella, accusato di quel che non ha commesso perché straniero arrivato proprio al momento in cui è necessario dare una risposta al popolo, possibilmente con un’esecuzione cruenta e spettacolare. Imparerà a leggere le persone, tutte in bilico sulla possibilità di una duplice scelta, sull’essere onesti, buoni, malvagi. Imparerà un po’ di cose sull’amore e sulle sue forme, di cui ammette di non sapere nulla, “un sentimento – dice a ragione Gipi – che è l’unico premio che immagino per una persona”.

Ambientato nello stesso universo medievale fantastico creato da per il gioco di carte Bruti, il fumetto prende in giro modi e maniere dell’essere umano, inventa con godibile raffinata ironia nomi propri e titoli, disegna scenari di salvezza per chi sembra condannato ad altro. Gipi tesse la storia, Luigi Critone lo accompagna con scenari perfetti in una narrazione dal ritmo alto tanto quanto ne è alta la qualità. Imperdibile.

Qui un giro nello studio parigino di Critone per veder nascere Aldobrando.

Gipi – disegni di Luigi Critone – colori di Francesco Daniele e Claudia Palescanolo, Aldobrando, Coconino Press 2020, 208 p., euro 24

Un attimo perfetto

10 Ott

attimo-perfettoCi sono giorni in cui non puoi proprio evitare di scrivere di quello che leggi, anche se è un romanzo che gira da qualche mese e che tu recuperi solo ora. Magnifica perfezione, Meg Rosoff: il suo ultimo romanzo edito da Rizzoli è privo di sbrodolature ed eccessi; c’è tutto quel che serve, asciutto al punto giusto e dimostra la capacità di scrittura, sia nello scegliere la trama, sia nel piazzare frasi ad effetto (ché mica le piazzerà apposta, ma le vengono proprio perfette) e colpo di scena finale. La bravura dell’autrice sta innanzitutto in questo: tira una corda su cui posa il lettore che si trova davanti quel che la protagonista narra e appollaiato su una spalla quel che sa succederà. Perché si sente fin dall’inizio che arriverà qualcosa a spezzare la magnifica perfezione indolente e cameratesca delle estati della famiglia della ragazza che narra in prima persona.

Da sempre, lei, i genitori, le due sorelle minori ora di sedici e quattordici anni e il fratello più piccolo, lasciano Londra per trascorrere sei settimane di vacanze al mare, nella bizzarra casa di famiglia a cui è stata aggiunta una dépendence dépendance utilizzata dalla cugina del padre e dal compagno. Un tempo sospeso fatto di rituali, complicità, lentezza e meccanismi ben oliati che vengono sconvolti dall’arrivo di due ospiti, due fratelli opposti quanto il giorno e la notte, uno brillante e affascinante, l’altro taciturno e scontroso, quasi invisibile. La protagonista, che osserva e disegna la realtà che la circonda, vede cambiare le dinamiche famigliari, la sorella di cui tutti lodano la bellezza innamorarsi dell’ospite brillante, il modo in cui lui comincia a giocare con lei e non solo; interpreta i segni che l’altro fratello cerca di mandare; subisce l’onda che cambia tutto.

Un romanzo di formazione imperdibile e senza tempo, che resterà come un classico negli anni a venire. Un romanzo che parla dell’amore, della luce che alcuni succhiano a coloro che dicono di amare e del luccichio sommerso che altri regalano se ti dai il tempo di vederlo; che sottolinea come si possa brillare quando qualcuno ti convince che sei speciale; che dice della dignità con cui puoi portare le ferite e della possibilità di risorgere dalle ceneri, ma anche di come certe perfezioni infrante fanno sì che coloro che si sono feriti ne portino addosso la mancanza per sempre.

Meg Rosoff, Un attimo perfetto (trad. di Claudia Manzolelli), Rizzoli 2020, 208 p., euro 15, ebook euro 7,99

Mezolith

9 Mag

Se avete già sfogliato il primo volume di Mezolith, uscito nell’autunno 2016, sapete la potenza di questa narrazione e il grande studio degli autori che ne è alla base: una ricerca antropologica, etnografica, archeologica che si riflette anche sul segno di Brockbank. Il realismo con cui si propone al lettore l’ambientazione del periodo mesolitico è di sicuro impatto e fascino, accanto alla sapiente amalgama della realtà dell’epoca in ogni suo particolare con la narrazione del mito, che si fonde nel fumetto come nella vita del protagonista e della sua tribù.

Nell’età della pietra di mezzo, al termine dell’ultima glaciazione, in Inghilterra, il lettore segue le vicende di Poika, ragazzo che fa parte della tribù dei Kansa, destinato a guidare il suo clan verso la salvezza. Se già il precedente volume si presentava come una narrazione di formazione che seguiva la crescita del ragazzo verso l’età adulta, questo si acuisce ancora di più in questo volume, dove il ragazzo impara i termini della vita e della morte non solo attraverso quel che gli succede, ma attraverso le narrazioni degli anziani e il racconto dei miti. Poika si scontra con la violenza e il desiderio vendicativo di alcuni membri del clan, con l’esclusione e le diverse reazioni di fronte alla diversità (in primis quella fisica, la macchia sul volto della giovane Sisu), con i segreti, con i sogni e gli incubi che parlano, con la forza della natura e quella dei sentimenti. Un fumetto quindi che racconta innanzitutto della vita e della difficile bellezza del crescere, dove l’ambientzione storica scelta, così particolareggiata e precisa, è un valore aggiunto.

Cercando l’onda

1 Ago

cercando l'ondaMagnifica sorpresa questo romanzo d’esordio, dal ritmo incalzante e dall’andamento mai banale che cattura il lettore e lo porta fino all’ultima pagina (e sicuramente anche l’ottima traduzione ha i suoi meriti). Ha proprio l’andamento di una delle onde che il protagonista prende la sua tavola da surf: appare all’improvviso tra la calma del mare, porta sempre più in alto e travolge.

Si racconta di Sam, sedici anni, tornato con mamma e sorella in Cornovaglia, dove ha vissuto i suoi primi quattro anni, fino alla morte del padre e al trasferimento a Londra. La prima persona che incontra è Jade, vicina di casa appassionata di surf, dall’aria inquieta, dalla risposta tagliente e sprezzante del pericolo; è lei a presentarlo al gruppo di amici che fa surf, in cui Sam viene simpaticamente nominato “lo sfigato”. Appassionato di astronomia e di fisica, sa bene la forza che può avere un’onda, conosce le caratteristiche dell’energia, ma non sembra affascinato dal saltare su una tavola e mettersi a surfare. Eppure pian piano gli pare la via più semplice per risaltare agli occhi di Jade e comincia da solo, di nascosto ad assaggiare al mare, fino a venire travolto dalla passione, dall’adrenalina che gli fa passare ore e ore sulla tavola. Intorno c’è il gruppo, le rivalità tra bande, la droga che uno degli amici più grandi spaccia, le bugie, la forza dell’amore per Jade e i suoi lati oscuri. Su tutto c’è il mare e quei leggendari scogli denominati Corna del Diavolo che nessuno sa identificare, ma che sembrano perfetti per generare onde enormi. Fino al giorno in cui Sam, frugando tra le carte del padre nella casa della nonna, scopre una sigla accanto a un punto preciso su una carta nautica: CD. Forse è proprio lì che il padre è scomparso in mare durante una terribile tempesta; sicuramente è lì che i ragazzi vogliono a ogni costo surfare.

Christopher Vick, Cercando l’onda (trad. di Alessandra Orcese), Giunti, 382 p., euro 14, ebook euro 8,99

I kill Giants

14 Giu

Barbara è una ragazza appassionata di giochi di ruolo e di fantasy. Vive con la sorella maggiore e il fratello in una casa che si affaccia sull’oceano. A scuola è oggetto di scherzi e di molestie da parte della bulla di turno. A casa dorme in cantina perchè al primo piano c’è un orrore che non vuole affrontare. Ma fortunatamente Barbara è anche la detentrice del magico martello Coveleski, in grado di distruggere i giganti. Infatti la giovane passa le giorante a costruire trappole e sistemi di difesa contro i giganti, portatori di caos e distruzione, e come dichiara ad un motivatore in visita alla scuola, lei “Uccide Giganti”.

Un fumetto fantastico che è in realtà una storia di formazione, una storia di limen, tra l’infanzia e l’adolescenza, e della difficoltà di attraversare questo doloroso confine senza la guida di un adulto. Gli autori riescono nel sottile gioco di non chiarire  se quello che accade è solo frutto dell’immaginazione di Barbara o se è davvero successo. Un fumetto delicato, commuovente, con una protagonista che non dimenticherete facilmente.

Joe Kelly, JM Ken Niimura, I kill Giants, Bao, 2013, pp.200, €15 (disponibile anche in ebook)

Noi siamo infinito (Ragazzo da parete)

2 Mag

20130424-174839.jpg

“Ce n’è una di Sam che è semplicemente splendida. Descrivertela sarebbe impossibile, ma ci proverò lo stesso.
Se ascolti la canzone «Asleep», e cerchi di immaginare una di quelle giornate di sole in cui ogni cosa resta impressa nella tua mente, e pensi gli occhi più belli che tu abbia mai visto, e ti metti a piangere, e l’altra persona ti stringe a sé… ecco, allora forse riuscirai a vedere quella foto.”

Questo non è un libro nuovo. E’ un libro del 1999 che venne pubblicato in Italia per la prima volta da Frassinelli nel 2006 con il titolo “Ragazzo da parete”  e poi nel 2012 da Sperling & Kupfer  con il titolo “Noi siamo infinito” in concomitanza del film omonimo.

Charlie è un adolescente alle prese con il primo grande cambiamento della sua vita: l’inizio delle superiori. Solo, smarrito e molto impaurito si trova ad affrontare questo nuovo mondo senza più il suo migliore amicoche si è tolto la vita da pochi mesi.
Un viaggio attraverso un anno scolastico importante, fatto di nuovi incontri, amici veri, il primo amore, il primo bacio e la scoperta di un segreto nascosto nelle trame più profonde del proprio io. Un romanzo epistolare a senso unico (Charlie scrive ad un amico di cui non ci è dato saper nulla e di cui non leggiamo le risposte) che evoca Holden e tutti i grandi romanzi di formazione, con alcuni personaggi indimenticabili, tra cui il professore di letteratura di Charlie che lo sprona/aiuta facendolo leggere e scrivere dei classici della letteratura moderna nord americana. Il tutto accompagnato da una splendida colonna sonora e dalla bellissima Asleep dei The Smiths che rende benissimo l’atmosfera delicata e malinconica del romanzo.

Il titolo originale “The perks of beeing a wallflower” (I vantaggi di essere carta da parati) prende spunto da una frase del libro in cui Charlie viene paragonato alla carta da parati, perchè alle feste se ne sta sempre ai margini ad osservare, senza mai intervenire.

Il film che ne è stato tratto, è molto fedele… il regista e lo scrittore sono infatti la stessa persona 😉

Stephen Chbosky, Noi siamo infinito (Ragazzo da parete),(trad. C.Brovelli), Sperling & Kupfer 2012, pp.271, € 16,90.