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Fake

4 Ott

Più riguardo a FakeIl primo giorno di primavera Marcella Destori scompare. Non si presenta a scuola nemmeno per l’assemblea di istituto a cui doveva intervenire, non torna a casa nemmeno finito lo sciopero dei mezzi; il suo zainetto viene trovato nei pressi dell’edificio scolastico, ma di lei non c’è traccia. Il lettore la conosce attraverso le parole di Giada, la compagna di banco al liceo linguistico, non proprio una vera amica, neanche una confidente, ma comunque la compagna a cui Marcella racconta spezzoni della sua vita e che ha un osservatorio privilegiato da cui guardarla, ammirarla, farsi domande.

Marcella è sempre un po’ distante, quasi assente; sembra da un’altra parte e poi piomba nella realtà sempre a proposito, sia che si tratti di rispondere all’interrogazione di un insegnante sia che intervenga in assemblea o difenda un compagno o una causa. Marcella danza con le dita sulla tastiera dello smartphone o del tablet, tiene gli occhi costantemente sullo schermo, è così allegramente sfacciata da riuscire persino a rispondere a una telefonata in classe, protetta com’è dal muro della schiena di Giacomo Ponti che le siede proprio davanti. Quando scompare, Giada cerca di ricostruire quello che sa delle amicizie e dei ragazzi che Marcella conosce in rete, di quelli con cui ama giocare – come dice lei – e tenere sul filo. Insieme c’è il diario cifrato che Stefano ha trovato nello zaino della compagna e il mistero di un falso profilo che Marcella ha aperto su Facebook usando il nome di Giada, sicura che lei, estranea com’è a ogni comunicazione tramite social media, non l’avrebbe mai scoperto.

I falsi profili in realtà sono più d’uno e leggendo vien da pensare che potrebbero definire anche tutte le immagini che di Marcella vengono rimandate lungo la prima pagina del romanzo, quando si racconta la ragazza attraverso gli occhi dei compagni, dei genitori, della sorella. Ognuno di loro sa qualcosa o pensa di sapere, immagina o scopre di non conoscerla per nulla anche se vive sotto lo stesso tetto. Tutto l’universo di MArcella è in discussione: i genitori che scoprono inaspettati lati della figlia; Giada che si sente presa in giro ed ingannata da quella che credeva un’amica; i compagni di scuola che non sanno cosa rispondere alla polizia che indaga e trovano più semplice inventare o supporre.

Il romanzo è costituito da due parti che narrano esattamente gli stessi giorni, prima attraverso gli occhi e la voce di Giada, poi attraverso quelli di Marcella. La prima parte, che cattura il lettore e fila via veloce, è sicuramente riuscita meglio della seconda ed è forse un peccato perché si rischia di veder un po’ banalizzata una trama che invece, nei primi capitoli, tiene ben alta l’attenzione e la curiosità del lettore parlando di modalità di utilizzo e di interazione con i social media e di capacità di interagire con gli altri, in famiglia e a scuola.

Il sito dell’autrice. L’illustrazione di copertina è di Vanna Vinci.

Adriana Merenda, Fake. Falsi profili, Piemme 2014, 272 p., euro 15, ebook euro 7,99

Prima del Futuro

19 Giu


E’ il “lontano” 1996, anno in cui si sciolgono i Take That e i Ramones fanno il loro ultimo concerto. Anno in cui internet inizia a viaggiare sui modem a 56k, con il loro borbottio di connessione e una velocità che oggi non saremmo più disposti a tollerare. In questo periodo avere una mail e chattare sembra essere già avanti nel futuro, cosa succederebbe se si potesse accedere davvero al futuro, magari sbirciare le pagine di Facebook 16 anni avanti?

Il padre di Emma le regala un pc e il suo amico e vicino di casa Josh le porta un cd per connettersi ad AmericaOnLine. Solo che dopo il primo collegamento succede qualcosa di strano ed Emma si ritrova davanti la pagina di un sito che non ha mai visto. C’è una scritta bianca su fondo blu ,”Facebook”, e ci sono foto di tante persone accompagnate da frasi  del tipo “Che figata New York. Ho già mangiato due muffin nella pasticceria più buona della città” oppure “Sono appena passata attraverso una ragnatela e non me la sono fatta sotto. Urrà urrà!”. C’è anche la foto di una persona che si chiama come lei, solo con un cognome in più, come se fosse sposata, ed ha circa trentanni…

Josh ed Emma si ritrovano così di fronte ad uno schermo sul loro futuro e capiscono in fretta che possono modificarlo, anche solo con piccolissime azioni o addirittura pensieri.

Un romanzo per nativi digitali, scritto da  immigrati digitali, che riesce a parlare sia agli uni che agli altri, che ci ricorda che il futuro è sempre con noi e siamo noi a stabilire come potrà o non potrà essere. Tutto è importante, ogni piccola azione determina una reazione e ci cambia, cambia il nostro futuro.

Jay Asher, Carolyn Mackler, Prima del Futuro (trad. M. Rossari), Giunti, 2012, pp.399, € 12