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Un pesce sull’albero

4 Feb

un pesce sull'alberoAlly Nickerson adora il disegno, la matematica e “Alice nel Paese delle Meraviglie” che il suo nonno sempre le leggeva; odia invece andare a scuola, tanto che la domenica sera si sente pesante, molto più pesante del solito. Tutto dipende dalle difficoltà che incontra nel leggere e nello scrivere e che molti imputano alla sua bassa capacità di applicarsi o ai tanti traslochi che hanno implicato cambiamenti di classi. Siccome è intelligente nelle risposte e brava in alcune materie, gli insegnati credono che faccia apposta a comportarsi in modo sconsiderato e parecchi compagni la prendono in giro. L’arrivo di un supplente sarà la sua fortuna: il signor Daniels ha un approccio diverso alla classe, sfida i suoi studenti sottoponendo loro domande, richieste di definizioni e esperimenti, cambia i posti e consegna ad Ally le carte per giocarsi un cambiamento. A partire dalla possibilità di conoscere meglio alcuni compagni di classe e di diventare amica di Keisha e Albert, abbattendo quella solitudine che la ragazzina sa definire così bene.

Capita una mattina in cui scegli di dedicarti a romanzi appena usciti e ti ritrovi con l’imbarazzo addosso, deludenti letture di autrici che han saputo fare molto meglio; poi suona il campanello, il corriere consegna dei pacchi e uno contiene proprio questo libro, ti siedi e lo leggi tutto per riconciliarti con la buona narrativa. A dispetto del tema principale della dislessia che potrebbe far storcere il naso a qualcuno etichettandolo come l’ennesimo libro “ad argomento dato”, ecco invece un sapiente ritratto sulla scuola, sulle difficoltà, sulla famiglia, sui legami di amicizia e uno splendido ritratto di insegnante che sa vedere, sa coinvolgere, sa prendere parte; un ritratto che non nasconde realtà, aspetti positivi e negativi (ci sono anche insegnanti che non capiscono, che non hanno passione del proprio lavoro). Insomma, un libro divertente e saggio che – come si sarebbe detto nella famiglia di Ally – non è certo un gettone di legno, ma un prezioso dollaro d’argento.

Il sito dell’autrice.

Lynda Mullaly Hunt, Un pesce sull’albero (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2106, 264 p., euro 14

 

Breve storia di un lungo cane

25 Nov

Hankino 2 copertinaNon è già buffo il solo titolo con cui si presenta questa nuova avventura di Hank Zipzer? Fa parte della serie “Vi presento Hank”, in cui Uovonero traduce le avventure di Hank a sette anni, sorta di prequel della serie con cui abbiamo cominciato a conoscerlo in Italia, di formato più ampio e sempre con le caratteristiche dell’alta leggibilità.

Nel testo si racconta di come Cheerio, il lungo e basso cane che somiglia ad una salsiccia, sia arrivato in casa Zipzer. Siccome la sorella Emily ha un’iguana di nome Katherine che viene trattata alla stregua di animale molto domestico (può ingurgitare il cibo degli altri commensali e pare partecipare alle conversazioni con i suoi sibili), anche Hank chiede di poter avere un animale, un cane, di cui giura solennemente di occuparsi. Il padre stabilisce che a fare la differenza saranno i voti ottenuti in pagella: allora Hank, con le difficoltà che già conosciamo, si impegna al massimo, arrivando anche a vestirsi da squalo per presentare la ricerca di scienze. E così arriva il momento: andare al canile a farsi scegliere da un cane (perché questo succede), assistere ai primi danni prodotti dall’irruenza della salsiccia con le zampe e battersi perché – come dice Emily – “quel che è giusto è giusto”.

I bambini che tanto spesso desiderano un animale non potranno non identificarsi in Hank. Inoltre è uscito recentemente anche un altro titolo dell’altra serie che racconta degli stessi personaggi intitolato Hank Zipzer e il peperoncino killer, in cui Hank si fa un nuovo amico giapponese grazie agli scambi scolastici e decide di preparare delle enchiladas messicane insieme a Yoshi.

Henry Winkler – Lin Oliver, Breve storia di un lungo cane (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2015, 166 p., euro 12

Hank Zipzer. Una gita ingarbugliata

13 Ago

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Batte cinque, Hank, con questa nuova avventura: è infatti il quinto titolo della serie che racconta delle (dis)avventure di un ragazzino alle prese con dislessia e problemi di apprendimento, ritratto nelle sue paure, ma soprattutto nei lati brillanti della sua personalità. Ogni libro della serie racconta e diverte, mettendo l’accento di volta in volta su un tema particolare che non è al centro della narrazione ma che entra sottilmente tra le righe: l’amicizia, il confronto del protagonista con la sorella, i piccoli trucchi che ognuno mette in atto per rinfrancarsi e così via. In questa occasione vien fuori bene il parallelismo tra quanto Hank non riesce ad apprendere leggendo (un manuale che insegna a fare i nodi marinari) e quanto invece sia rapido e veloce facendo (se vede fare un nodo, lo sa riprodurre): non si negano quindi le difficoltà di lettura e di apprendimento del ragazzino, ma si sottolinea il diverso modo di arrivare allo stesso risultato richiesto. Hank non osa dire nulla delle sue difficoltà per paura che un nuovo amico lo ritenga uno stupido e così finisce per combinare un guaio a cui però pone rimedio con la velocità di reazione e la prontezza nell’organizzare i compagni: la sua classe partecipa – insieme ad un’altra quarta – a un’uscita notturna a bordo di un veliero ormeggiato nel porto di New York, vivendo per alcune ore proprio come i marinai d’un tempo. Peccato che la nave prenda il largo e i marinai a bordo si rivelino dei semplici attori ingaggiati per recitare una parte e assolutamente privi di ogni esperienza navale! Allora entra in gioco Hank, col lontano ma fondamentale aiuto del nonno.

Sul blog trovate anche le recensioni delle precedenti avventure: prima, seconda, terza e quarta! In questo video invece i due autori chiacchierano a proposito del personaggio che hanno creato.

Henry Winkler – Lin Oliver – ill. di Giulia Orecchia, Hank Zipzer. Una gita ingarbugliata (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2015, 208 p., euro 12

Un segnalibro in cerca di autore

3 Apr

un-segnalibro-in-cerca-dautoreEcco il primo volume di “Vi presento Hank” una nuova serie dedicata ad Hank Zipzer, l’irresistibile personaggio combinaguai che ha conquistato tanti lettori e che è arrivato anche in Italia a gennaio sugli schermi televisivi. Una sorta di prequel adatto ai lettori dagli otto con la possibilità di conoscere Hank negli anni precedenti all’ambientazione dei romanzi già usciti: frequenta la seconda classe della primaria, è già il miglior amico di Framkie e proprio in queste pagine conosce Ashley. Ha però un’altra maestra, molto simpatica, che è il motore della nuova avventura: una recita teatrale in occasione della Settimana della Lettura per i Bambini, su un copione scritto dalla maestra stessa dove tanti libri prendono vita durante il sonno di un piccolo lettore. Ogni alunno può leggere il copione e candidarsi per l’assegnazione di un ruolo preciso; ovviamente Hank è in difficoltà: fatica a leggere, a ricordare, fa confusione e anzi, in questo caso, fa proprio scena muta, tanto da essere relegato nel ruolo muto di segnalibro creato apposta per lui. Ancora una volta però saprà vincere le sue paure e salvare la situazione quando è il prepotente della classe a non saper spiaccicare suono.

Il volume è più grande rispetto ai precedenti, ben si adatta a lettori più piccoli, ma sicuramente anche quelli che si sono già affezionati a Hank e al suo mondo saranno contenti di ritrovarli. Scritto utilizzando una font ad alta leggibilità, si conclude con alcune note informative da far leggere ai grandi; spiegando infatti come è costruito il libro, vengono dati alcuni suggerimenti e accorgimenti da utilizzare per rendere più agevole la lettura a chi ha dei problemi come la dislessia.

Henry Winkler – Lin Oliver – ill. Giulia Orecchia, Un segnalibro in cerca d’autore (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2015, 111 p., euro 12

Allora, litighiamo?

18 Feb

litighiamoNel titolo dell’edizione originale il protagonista di questa storia è il re della bagarre e ben rende la sua passione per la zuffa in ogni sua sfumatura: colpi, risse improvvisate, schiaffi, pugni, battaglie, litigi e tafferugli. Una passione che condivide con amici e compagni di scuola, con cui si batte seguendo le regole: niente strangolamenti né morsi, nessun calcio in faccia o dove faccia particolarmente male, attenzione a chi porta gli occhiali. Il problema sono i grandi: la zuffa affatica le madri, fa urlare le maestre, genera punizioni anche quando il bernoccolo è causato non dai compagni, ma dall’aver dato una zuccata scivolando contro il muretto in cortile.

Insomma, il protagonista e i suoi amici dicono che ci si può divertire in una leale partita di superspinte e che sarebbe importante che a scuola, tra le tante materie, insegnassero anche a cadere bene. Lui fa un corso di judo e prova le mosse con suo fratello (peccato per le doghe del letto, ma insomma…); conosce anche la bellezza della corsa, di lanciare l’energia in una corsa sfrenata che sembra dover durare fino a “quando sarò diventato una persona grande” e la bellezza di cascare la sera sfiancato e felice nel letto, regolando il respiro e fingendo di dormire mentre il papà gli rimbocca le coperte.

Accompagnano il testo le illustrazioni di Marc Boutavant, ricomponendo la coppia autrice-illustratore che i lettori conoscono già dalle avventure di Tartattà pubblicate da La Nuova Frontiera junior: ecco, in queste pagine vediamo sfilare i fratelli minori di quei protagonisti, visto che le risse si svolgono alla scuola primaria e ai lettori che cominciano a leggere spigliatamente è adatto il libro.

Il libro fa parte della collana Leggimi! che utilizza la font appositamente creata per facilitare nella lettura chi fatica e in particolare chi è dislessico.

A proposito di Boutavant.

Béatrice Fontanel – ill. Marc Boutavant, Allora, litighiamo? (trad. di Marianna Bellettini), 59 p., euro 8,50

Hank Zipzer e i calzini portafortuna

11 Ott

zipzer calziniZipzer per questo blog è quasi un’eccezione: raramente recensiamo un titolo di una serie se non il primo, ma probabilmente questo caso sta a dire che – in un momento in cui, specie per certe età, si è sommersi dalla serialità – esistono serie di qualità che libro dopo libro continuano ad appassionare, a far venire voglia di dire “Leggilo!” e di aspettare il successivo (che per altro in questo caso arriverà a novembre e avrà un’ambientazione newyorkese).

Dopo la prima, la seconda e la terza avventura, dopo essersi districato tra pagelle e iguane, polpettoni e inondazioni, torna per il quarto episodio l’ormai noto Hank Zipzer, alle prese col suo essere un disastro anche nello sport. È imbarazzante, dice Hank: imbarazzante il non riuscire a coordinare le mani, non sapere lanciare la palla, non sapere colpire con la mazza e nemmeno afferrare. Insomma, Hank è un disastro a giocare a baseball. Fino al giorno in cui, a corto di calzini e in ritardo per l’appuntamento di allenamento col nonno, Hank afferra al volo un paio di calze della sorella. Rossi con delle scimmie rosa: imbarazzanti anche loro, ma potenti. Quando li indossa Hank non sbaglia un lancio. I calzini – insieme alla rivalità con quel cervellone della sorella – gli danno la sicurezza necessaria per candidarsi a far parte dell squadra di baseball alle olimpiadi scolastiche, quella guidata dall’amica Ashley, prima allenatrice femmina nella storia della loro scuola.

Ma anche la sorellina ha bisogno di quelle calze per la gara di Spaccacervello e guarda caso le due competizioni si svolgono in contemporanea… Questa volta Hank affronta i limiti, la rivalità tra fratelli, il sentirsi sempre un po’ inferiore, i dilemmi della superstizione (basterà il suo cane a sostituire i calzini?) e la potenza che deriva dal sapere che qualcuno è certo che tu ce la farai.

Ancora una volta un romanzo ironico e non scontato. E per fortuna sappiamo che di avventure di Hank Zipzer ce ne sono ancora e ancora!

Hank, come sappiamo dalle precedenti avventure, è dislessico: in questo libro, si prepara a una verifica di scienze sociali sfogliando il libro e ascoltando il testo registrato nell’audiolibro. Il romanzo è un’edizione ad alta leggibilità: corrisponde alle precise caratteristiche (impaginazione, font, editing dei testi) di cui Uovonero, insieme a altre case editrici come Biancoenero e Sinnos, ha cura per dare a tutti la possibilità di leggere.

Henry Winkler – Lin Oliver – ill. di Giulia Orecchia, Hank Zipzer e i calzini portafortuna (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2014, 205 p., euro 12

Il delfino bianco

27 Ago

delfino biancoKara Wood sta finendo il suo primo anno alle scuole medie e viene regolarmente presa in giro dai compagni per la dislessia e per la situazione famigliare: una madre biologa marina, scomparsa da un anno durante un progetto di difesa dei delfini e un babbo pieno di debiti che sta per vendere quel che hanno di più importante, la barca che i genitori hanno ristrutturato insieme. Proprio la vendita della Moana è lo schiaffo che Jake Evans urla a Kara, uno schiaffo più freddo delle onde tra cui la ragazzina si immerge e di quelle che si infrangono tra gli scogli su cui si rifugia a pensare e a cercare un segno mandatole dalla madre. Ma la Moana è anche il motivo che le permetterà di fare amicizia con Felix, un nuovo compagno di scuola affetto da paralisi cerebrale che scopre la magia del mare, in cui si sente libero nei movimenti e uguale agli altri.

Kara e Felix, forti di una certa rabbia nei confronti del mondo e della passione per il mare, si alleeranno nell’ardua battaglia di convincere l’intera cittadina in cui vivono a salvare la barriera corallina, a rischio distruzione causa la possibile eliminazione del blocco del dragaggio. Il perno della loro battaglia sarà una piccola delfina bianca, ferita proprio dalle reti a strascico che alcuni pescherecci utilizzano anche in zone proibite, arenatasi sulla spiaggia e ritrovata da Kara. Una battaglia contro il tempo e contro gli interessi di alcuni, dove l’insistenza di Kara nel cercare un segno che significhi il ritorno della madre si trasformerà nell’accettazione della verità e nella nuova capacità di far posto agli altri nella sua vita: non solo Felix, non solo i nemici di sempre, ma anche la signorina Penluna, creduta pazza da molti, le cui parole e la cui cura verso i più piccoli riecheggiano a conforto nell’animo della ragazzina.

Il sito dell’autrice. L’illustrazione della sovraccoperta è di Daniele Fabbri.

Gill Lewis, Il delfino bianco (trad. di Roberta Magnaghi), Mondadori 2014, 263 p., euro 15, ebook euro 4,99

Hank Zipzer e il giorno dell’iguana

15 Apr

copertina Hank 3bisRaramente recensiamo di una serie le uscite successive alla prima, tranne quando sono testi autoconclusivi e che soddisfano le aspettative dei lettori più esigenti: esattamente come fa ogni avventura di Hank Zipzer, unendo una godibilissima lettura di ottima qualità alle scelte editoriali che danno attenzione a chi ha difficoltà di lettura e regalando un libro da proporre ai lettori di quarta e quinta classe della primaria per cui non è semplice trovare in questo momento dei buoni libri con cui andare sul sicuro.

Dopo aver allagato l’aula nella sua prima avventura ed aver passato al tritacarne la pagella nella seconda, eccolo alle prese con la scelta dell’esperimento di scienze e con la programmazione della registrazione di un film in tv: le difficoltà che Hank ha nel leggere, nel concentrarsi, nel distinguere i numeri dalla massa informe che gli si forma in testa quando li guarda, gli metteranno non poco i bastoni tra le ruote. Anche perché registrare una televendita anziché l’atteso film “La tarma mutante che mangiò Chicago” metterà in serio pericolo la sua amicizia con Frankie. Aggiungeteci una festa di compleanno dei cuginetti gemelli di tre anni e l’iguana della sorella che depone uova in giro per la casa ed ecco Hank sulla soglia di un nuovo disastro. Ancora una volta ci fa ridere, sorridere e ci regala, a modo suo, qualche perla di saggezza quotidiana tra le righe.

Henry Winkler-Lin Oliver – ill. Giulia Orecchia, Hank Zipzer e il giorno dell’iguana (trad. Sante Bandirali), Uovonero 2014, 205 p., euro 12

Hank Zipzer e la pagella nel tritacarne

8 Dic

Hank-2-Torna l’impareggiabile Hank Zipzer, che dopo l’allagamento della classe nella sua prima avventura, ora è alle prese con un altro problema: un’orribile pagella piena di 4 che non vuole assolutamente consegnare ai genitori. Complici gli amici finirà nel tritacarne della gastronomia della madre e poi dritta – pagella, lettera dell’insegnante e grande busta marrone – nell’impasto del salame di soia pronto per l’assaggio ufficiale da parte del signor Gristediano, che potrebbe presto fare un grande ordine alla gastronomia. Ma se il signor Gristediano e i suoi ospiti addenteranno un pezzo di carta cosa succederà all’attività della mamma di Hank?

Come sempre la pezza è peggio del buco e il divertimento è assicurato; dopo questa vicenda però Hank avrà la possibilità di fare un test per valutare i suoi disturbi di apprendimento e seguire la giusta strada per riuscire a leggere, scrivere e far di conto più facilmente. Cosa che non era accaduta in precedenza, quando un insegnante lo aveva suggerito, perché il papà di Hank non era d’accordo: secondo lui era sufficiente “mettere il culo sulla sedia e studiare”. Hank studiava, ma non imparava perché quello non era il metodo giusto per lui.

Anche questa è un’edizione ad alta leggibilità: corrisponde alle precise caratteristiche (impaginazione chiara, ariosa, che accompagna la lettura nel ritmo e ne facilita la leggibilità, utilizzo di un carattere di stampa studiato e testato per non confondere le lettere, uso della carta color crema che stanca meno la vista, particolare cura nell’editing dei testi che favorisce strutture sintattiche chiare ed un linguaggio semplice che stimoli l’arricchimento lessicale senza disorientare il lettore) che Uovonero, insieme a altre case editrici come Biancoenero e Sinnos, persegue per dare a tutti la possibilità di leggere.

Si possono leggere on line i primi due capitoli del libro.

Henry Winkler -Lin Oliver – ill. di Giulia Orecchia, Hank Zipzer e la pagella nel tritacarne (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2013, 213 p., euro 12

La strana collezione di Mr. Karp

25 Set

karpQuali collezioni avete iniziato e poi lasciato o dimenticato da quando eravate bambini? Io ho collezionato penne stilografiche, gomme di varie forme colori e profumi (sì, ero una bambina della prima metà degli anni Ottanta e allora andava così), segnalibri dalle forme inconsuete, sabbie e terre di luoghi vari (con la scusa che in quei vasi di vetro erano perfette come fermalibri) e infine gusci di chiocciole vuoti, di quelli che si trovano negli angoli nascosti del giardino e dell’orto (e se avete visto “Il paziente inglese” sapete anche perché) e questa è l’unica collezione che sopravvive perché ogni tanto, quando l’occhio mi cade su un guscio vuoto, la mano si allunga e soffio piano per liberarlo dalla terra.

Randolph, il protagonista di questo libro, invece colleziona tappi di bottiglie di birra, penne e parole (quelle difficili che non conosce e che cerca sul dizionario). In realtà vorrebbe iniziare una nuova collezione, ma è indeciso e forse si sta anche stufando. Finché conosce Mr. Karp,  l’inquilino che venuto ad abitare nella mansarda che i genitori hanno deciso di affittare viste le difficoltà economiche in cui si trovano.

Mr. Karp è silenzioso e circondato da un alone di mistero, lavora all’ufficio reclami dello storico grande magazzino della cittadina, riceve per posta solo una rivista e delle lunghe buste marroni provenienti sempre dallo stesso indirizzo ed è un collezionista. Le pareti delle sue stanze sono piene di contenitori di acque: acque speciali raccolte nei luoghi più diversi, acque che a modo loro hanno fatto la storia, acque che rappresentano la seconda collezione di questo tipo più importante al mondo. Quando Mr. Karp parla della sua collezione si trasforma, si accende, i tratti del suo viso non sono più gli stessi; ancora di più se parla del collezionista suo rivale, a cui contende il pezzo unico e raro che lo porta addirittura in Giappone. Proprio mentre Mr. Kamp è via, Randolph pensa: all’acqua; al suo cambiare forma; a quanto un pensiero fisso, un’ossessione possono far cambiare forma a una persona e condizionarne tutta la vita; a come sia diverso fare le cose e guardarle, anziché possederle. Poi Mr. Karp torna e cambia forma, proprio come l’acqua a cui non si sente più legato; Mr. Karp parte, suggerendo al suo giovane amico come l’essenziale sia qualcosa che abbiamo sempre con noi, che ci lascia liberi di partire e di andare alla scoperta verso cose nuove, e non l’accumulo di oggetti che ci occupa la mente e restringe gli orizzonti su un solo punto, anziché allargare lo sguardo.

Un racconto che mi sembra perfetto per la lettura ad alta voce, prestando la voce a Randolph, ai suoi pensieri, al suo sguardo sulla sua famiglia e sul difficile momento che attraversa col licenziamento del papà e anche all’esilarante scena dove il ragazzino, per stabilire un contatto con lo schivo inquilino, compra una scatola di biscotti all’unico scopo di presentarsi all’ufficio reclami e restituirli perché… deperibili!

Il sito del prolifico autore. Il sito dell’illustratore.

Anche questo libro è stato impaginato seguendo i criteri di Alta Leggibilità che rendono più agevole a tutti la lettura. Per saperne di più, andate a leggere sul sito della casa editrice, dove trovate anche il primo capitolo di questa storia.

Cary Fagan – ill. di Mauro Ferrero, La strana collezione di Mr. Carp (trad. di Flavio Sorrentino), Biancoenero 2013, 90 p., euro 11