Un libro sui libri e sulle biblioteche, ma anche un romanzo che dice della bellezza del giocare – con le parole, con l’intelligenza, con tecnica e astuzia – e dell’inventare giochi, siano essi da tavolo o da consolle. Questo fa infatti Luigi Limoncello: inventa giochi da quando era ragazzo e si è costruito un impero che ora gli permette, eccentrico miliardario, di regalare una biblioteca alla cittadina in cui è cresciuto, dove da dodici anni ha chiuso la biblioteca pubblica. Perché alla biblioteca e alla bibliotecaria della sua infanzia Mr. Lemoncello è debitore di tempo, spazio, cura e possibilità che lo hanno portato a diventare l’adulto che è ora, l’inventore di buona parte dei giochi che i ragazzi descritti nel romanzo adorano. Per questo ha deciso di trasformare la vecchia sede di una banca in una tecnologica biblioteca e di dare la possibilità di viverci un’avventura in anteprima a dodici dodicenni cresciuti in città senza poter sperimentare le opportunità di avere una biblioteca a disposizione, scelti tra i tanti che hanno fatto un tema sul nuovo edificio.
Pur avendo infranto le regole, Kyle viene scelto in extremis: adora i giochi, si sfida da sempre coi genitori e coi fratelli maggiori e non vede l’ora di essere coinvolto nella sfida: uscire dalla biblioteca dopo aver raccolto tutti gli indizi che permettono di rintracciare l’unica via di fuga permessa. In una sorta di caccia al tesoro che vede il progressivo decimarsi dei ragazzi, Kyle e i compagni con cui si allea scoprono che tutto è connesso alla lettura e ai libri che ciascuno di loro ha trovato indicati sulla tessera del prestito, nuova fiammante.
La biblioteca piena di schermi e ologrammi potrà a tratti sembrare eccessivamente avveniristica; il continuo riferimento alle categorie Dewey forse potrà essere a tratti pesante per il lettore, ma il romanzo è comunque un inno alle funzioni della biblioteca: la ricerca e l’informazione in primis (come spesso ci si dimentica, a favore della promozione della lettura), la scoperta di nuovi autori e nuovi libri, il gioco in tutte le sue forme e – certo non ultima – la socialità.
Ovviamente il romanzo è un continuo citare e raccontare libri, quindi si presta anche a ulteriori suggerimenti di lettura, visto che alcuni dei titoli citati sono comunque disponibili in traduzione italiana.
Il sito dell’autore.
Chris Grabenstein, Fuga dalla biblioteca di Mr. Lemoncello (trad. di Maria Concetta Scotto di Santillo), Rizzoli 2016, 340 p., euro 15, ebook euro 6,99
Commenti recenti