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Libro sveglio

17 Giu

Non è difficile scoprire chi si celi dietro lo pseudonimo Asobi: si tratta del duo composto da Alessandro Sanna e Denis Guidone, il primo un grande illustratore, il secondo un famoso designer. Lo pseudonimo, un termine di origine giapponese, richiama Munari e significa giocare per il piacere di farlo.

Questo libro di Kite, presentato con grande risalto alla Fiera di Bologna, è un meraviglioso libro che racchiude due storie: la prima in cui Sanna ci sembra strizzare l’occhio a Peynet, è disegnata in inchiostro nero e parla solo attraverso l’uso di immagini di una storia d’amore con tanto di prole numerosa. La seconda è realizzata sulle stesse pagine attraverso un particolare inchiostro che si illumina al buio e narra…beh basta spegnere la luce dopo avere lasciato il libro al sole per vederla magicamente apparire.

Un libro che è un bell’oggetto, di dimensioni ragguardevoli (48 x 33 cm), composto da 8 pagine che, aperte, sostengono il dipanarsi della storia, si tratta quindi di un libro arredo, un’alternativa bibliofila alla lucina notturna. Prezzo discretamente alto (35€) ma giustificato dalla sua particolarità: un regalo per gli adulti appassionati di libri illustrati e un bel modo di proporre il libro anche come manufatto.

Asobi, Libro Sveglio, Kite, 2011, 8 p.,35,00€.

Montreuil 2013 / 4 – Un libro che parla tutte le lingue

4 Dic

livreSolitamente tra le cronache da Montreuil, insieme al resoconto su quel che si sente e si vede e lo sguardo sul digitale, vi racconto almeno un libro. Spesso è un libro edito da Rue du Monde perché al “coup de coeur” per un certo titolo si accompagna l’affetto per una casa editrice fondata da Alain Serres nel 1996 con l’intento di offrire ai bambini dei libri che permettessero loro di interrogarsi e di immaginare il mondo; una casa editrice che guarda al mondo, alla multicultura, ai momenti della storia che hanno fatto fare un passo avanti al mondo, alla qualità dei testi e dei tratti e all’impegno delle persone che ci mettono le mani (non a caso Serres è accompagnato fin dall’inizio della sua avventura da autori come Pef e Zaü), ai diritti degli uomini e ai diritti dei bambini (Serres è il sostenitore del diritto dei bambini alla verità).

Il libro in oggetto è secondo me è semplicissimo e geniale. Nasce in collaborazione con l’INALCO (Institut NAtional des Langues et Civilisation Orientales)  che si occupa di come le lingue del mondo possano incontrare e affascinare – anche – i bambini ed è la storia di un bambino che va a fare un picnic nel bosco e intrattiene il lupo che lo vorrebbe mangiare con una storia. L’escamotage della storia che sempre ricomincia viene utilizzato per far addormentare il lupo che al risveglio non troverà più il bambino, rientrato a casa; la storia invece potrà ricominciare e andare avanti perché il libro da cui il bambino legge può parlare tutte le lingue del mondo e raccontare la storia attraverso di esse. Come il libro, costruito col testo a fronte: francese e – ad ogni pagina – una lingua diversa. Così un pezzettino della storia è in inglese e un altro in giapponese e poi berbero, tedesco, comoriano, portoghese, malgascio, khmer, italiano, arabo, spagnolo, russo, cinese, swahili, thai, persiano, tamil, albanese, turco. E in più la lingua del lupo!

Il libro è accompagnato da un cd che offre quattro diverse tracce e possibilità di ascolto: la storia in francese; la storia multilingue (ogni lingua un lettore); la storia in francese e multilingue e la musica senza testo.

Il blog dell’illustratore (date un’occhiata anche ai suoi lavori per manifesti e eventi particolari, come il Pass solidaire per il comune di Fontenay-sous-bois). Per saperne di più su Rue du Monde, la lettera aperta di Serres ai critici e a tutti coloro che non hanno mai incontrato un buon libro per ragazzi, un’intervista, una videointervista. Questo libro faceva parte di quelli scelti a giugno dalla casa editrice per l’iniziativa L’été des bouquins solidaires che da dieci anni porta avanti insieme al Secour Populaire Français: ogni due libri acquistati, un terzo regalato ai partecipanti alla giornata al mare dei bambini che non vanno in vacanza perché le loro famiglie non possono permetterselo.

Alain Serres – Fred Sochard, Le livre qui parlait toutes les langues, Rue du Monde 2013, 48 p., euro 18,50

Il sogno di Youssef

30 Apr

YOUSSEF coverAspettavo da tempo un libro così, meraviglioso e toccante già nella dedica iniziale: “A tutti i bambini che scappano dai buchi neri delle guerre dei grandi. Ai loro sogni appesi tra cielo, terra e mare”. Basterebbe solo questo, forse. Ma Isabella Paglia ci regala un testo poetico, prima duro e poi dolce, più rarefatto nella parte finale. Lo accompagnano illustrazioni bellissime, nel racconto di un dettaglio dove si condensa la disperazione, nella coralità di eventi più grandi che i bambini subiscono senza comprendere.

È un libro per i nostri piccoli, certo. Ma non lascerei al riparo gli adulti, bisognosi, loro sì, di una “storia” reale per tornare a commuoversi.

Già sotto il titolo, pagina iniziale, il dettaglio di una ciabattina da bimba, come le tante, troppe, viste al tg, nella cronaca dell’ennesimo naufragio. L’amicizia tra due bambini, interrotta dalla guerra e dalla partenza di lei. Maryam e Youssef, sognatori di mare e avventure. Il mare lo vedono la prima volta quando arriva a separarli. Sebbene abbia il ritmo di una ninna nanna, non è benevolo, ma misterioso e scuro.Per chi resta cadono le bombe, portando lutti e disperazione. Di Maryam non si sa più nulla, ma Youssef coltiva ogni giorno il sogno di riabbracciarla. Da qui in avanti il libro abbandona la cronaca e diventa una favola, irreale, certamente, un sogno con un risveglio in cui i desideri si avverano.

L’immagine dell’abbraccio alla conclusione del libro dovrebbe campeggiare in ogni scuola, biblioteca, asilo. Semplicemente due bimbi che si stringono, dopo aver visto l’inferno. L’empatia più vera, quella che si è persa tra burocrazie, calcoli di quote, costruzione di muri.

Il sito di Isabella Paglia; il blog di Sonia ML Possentini.

Isabella Paglia – ill. Sonia MariaLuce Possentini, Il sogno di Youssef, Camelozampa 2016, 32 p., euro 15

La porta di Anne

13 Gen

porta di anneSi avvicina la ricorrenza del Giorno della Memoria e, come ogni anno, fioccano proposte narrative a tema; il compito di chi propone letture ai ragazzi è anche in questo caso quello di individuare i libri che suonano veri e sinceri, le scritture di qualità, i testi che tornano su personaggi conosciuti e sanno dare una lettura originale e nello stesso tempo coinvolgente e non scontata. Siamo allora felici di potervi raccontare di questo libro, l’ennesimo su Anne Frank potete dire, ma un testo – vi diciamo noi – che sa riproporre la vicenda di Anne in modo nuovo. Sicuramente il “Diario” è ancora il testo più richiesto in lettura dai ragazzi, sulla scorta delle indicazioni degli insegnanti, spesso arrivano a chiederlo al bancone della biblioteca ragazzini che potrebbero – per età e capacità di lettura – scegliere e apprezzare meglio altri libri che testimoniano parimenti della persecuzione degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.  A volte sono gli stessi ragazzini che lo richiedono perché conoscono il nome di Anne, sommariamente sanno la vicenda e sono affascinati dall’idea di leggere di una storia vera.

Questo romanzo ha la capacità di andare oltre la vicenda di Anne e di ricordarci che non era sola: ci racconta infatti degli abitanti dell’Alloggio Segreto che con lei divisero quei due anni di clandestinità, attraverso il meccanismo affascinante di dire e di far vedere al lettore attraverso occhi diversi. Le poche ore dal risveglio all’arresto in quel 4 agosto 1944 vengono infatti narrate da ciascuna delle otto persone che abitano silenziosamente le stanze; le loro voci svelano pensieri, attitudini, sogni e permettono all’autrice di dare un quadro del quotidiano, di fare un inquadramento storico e nello stesso tempo di sottolineare i caratteri, le caratteristiche e insieme i sogni dei più giovani come degli adulti. A loro si aggiunge un punto di vista esterno, ma complementare: quello del sottoufficiale austriaco che fu incaricato si stanare gli ebrei e di eseguirne l’arresto. Il lettore ha allora la possibilità di leggere di due fronti diversi, di vedere paure, timori, spavalderie, sogni; di rintracciare il breve attimo in cui il sottoufficiale – difronte alla scoperta dell’uniforme dell’esercito con cui il padre di Anna ha partecipato alla Prima Guerra Mondiale, davanti alla giovinezza, agli sguardi intelligenti delle ragazze – tentenna, scopre un angolo di umanità, subito ricacciato indietro dall’adesione certa all’assurdo dovere dell’obbedienza.

Se dobbiamo scegliere una nuova lettura per i ragazzi per il Giorno della Memoria, eccone dunque una originale e meritevole, corredata da un apparato di note storiche, cifre, bibliografie per approfondire. Se arrivate fino in fondo (e fatelo, fatelo sempre perché i ringraziamenti finali, come l’esergo, dicono molto di un autore, di un momento di scrittura, del perché sottaciuto di un testo) scoprirete che questo romanzo non è solo stato scritto dalla sua autrice e illustrato da un’illustratrice, ma voluto da un editor che ha saputo pensare alla necessità di un testo di questo tipo e mettere lungimiranza nel progetto. Per cui vi si restituisce il gusto di un libro voluto, pensato e ricco.

Il sito dell’autrice. Il blog dell’illustratrice.

Guia Risari – ill. di Arianna Floris, La porta di Anne, Mondadori 2016, 176 p., euro 16, ebook euro 6,99

Pink Lady

30 Giu

More about Pink ladyFine giugno. Ecco, piena coincidenza di tempo e di caldo tra dentro e fuori, tra contesto del romanzo e realtà in cui lo si legge. Caldo come nell’assolata, soffocante mansarda di Anna, diciassette anni e una nuova vita che non vuole. Il romanzo comincia a fine giugno appunto, con i trasferimento della protagonista e dei suoi genitori nelle nuova casa, in un paese della Pianura Padana (tra Modena e Reggio Emilia, potremo dire dai suggerimenti seminati qua e là. E i ponti citati sono forse quelli di Santiago Calatrava sull’A1?), nell’intento di ricominciare una nuova vita dopo la morte della sorella maggiore di Anna, circa un anno prima, in un incidente stradale. Trasferirsi a Belmonte ha il sapore di una svolta, di un risveglio dal torpore e dal dolore in cui i genitori sono rimasti rinchiusi per mesi, ma per Anna non significa nulla: ha trascinato un anno scolastico cercando solo di farsi notare a casa, riempiendosi il viso di piercing e tingendosi i capelli di rosa, eppure nulla solo l’intervento di una professoressa ha fatto alzare lo sguardo ai genitori. Ora ecco una villa liberty con un parco e una cittadina di provincia con le sue abitudini. Anna è abituata alla grande città, alla metropolitana, al cielo grigio, alla gente che passa veloce. Qui tutto è diverso e il cielo sembra non finire mai. Poi il fresco della biblioteca e l’amicizia con Silvia, Enrico e Marco, la vita che continua anche se non vuoi. Anna gioca a fare la dura, ma si sente un mucchio di briciole. Vorrebbe tanto che Marco la smettesse di guardarla perché se mi guardi mi costringi ad esserci. Invece Marco la segue con la sua bicicletta, le compare vicino all’improvviso, la stana piano piano. Fa di Anna un suo pensiero, come aveva fatto la sua professoressa. E se qualcuno si dà pensiero di te, tu ci sei. Al mondo, alla vita, nonostante.

Esordio importante, con una storia raccontata direttamente dalla voce della protagonista, che ci racconta il suo dentro e il suo fuori, che incrocia un diario di mezzo secolo pria in cui si riconosce, che non vuole che nessuno la assecondi né la compatisca né le renda la vita più facile per quello che ha vissuto. Un libro che ci dice ancora una volta l’importanza del guardare (e vedere). Con un grazie a Silvia P. che me ne ha parlato quando ancora non era pagine e inchiostro e carta 🙂

Benedetta Bonfiglioli, Pink Lady, San Paolo 2012, 149 p., euro 14

Ada decide

16 Giu

Fa piacere in questi giorni in cui si parla tanto di risveglio della società civile e di rinnovata partecipazione ai processi democratici leggere e recensire un libro come Ada decide, con il quale la Sinnos si riconferma essere una casa editrice attenta e sensibile (ricordiamo tra le loro uscite Lorenzo e la costituzione).

Fa maggiormente piacere leggerlo ad alta voce declamando articoli fondamentali della carta costituzionale e della Dichiarazione dei diritti umani riscoprendo con i bambini il valore della partecipazione  e stupendosi con loro di quanto queste parole possano affascinare e coinvolgere.

Il taglio del libro, che propone attività e giochi per stimolare le “pratiche di partecipazione per bambini e ragazzi” non tragga in inganno: non è un libro solo per le scuole o le biblioteche. Questo è un libro da tenere anche nella libreria di casa, per il dovere civico che ogni genitore ha di crescere un cittadino consapevole.

Anselmo Roveda, Valentina Volonté – ill. Chiara Nocentini, Ada decide: pratiche di partecipazione per bambini e ragazzi, Sinnos 2011, 76 p., euro 16,50

Il Tristo Mietitore

7 Set

More about Il tristo mietitore

“La danza moresca è comune in tutti i mondi abitati del multiverso.
Si danza sotto il cielo sereno per celebrare il risveglio della terra, e sotto le stelle perché è primavera e con un po’ di fortuna l’anidride carbonica si scongelerà. A sentire l’impulso di danzare sono le creature dei fondali marini che non hanno mai visto il sole, così come gli esseri umani urbanizzati il cui unico contatto con la natura è stato quella volta in cui hanno messo sotto una pecora con la Volvo.
Danzano innocentemente giovani matematici dalla barba incolta accompagnati da un’inesperta fisarmonica che suona L’inquilino della comare, e danzano spietatamente uomini del calibro dei Ninja della Moresca di Nuova Ankh, che sono in grado di fare cose bizzarre e terribili con un fazzoletto e una campanella.
Nessuno danza mai come si deve.
Tranne nel Mondo Disco, che è piatto e sostenuto dal dorso di quattro elefanti che viaggiano nello spazio sul guscio della Grande A’Tuin, la tartaruga del mondo.
E anche lì, il giusto modo di danzare lo trovi solo in un posto. È un piccolo paese sulle Ramtop Mountains, dove il grande, semplice segreto si tramanda da generazioni.”

Per gli amanti del fantasy, ma anche dei romanzi umoristici e che non si accontentano dello humor di Blart, ma necessitano di qualcosa di più intrigante, consigliamo i libri di Terry Pratchett.

In particolare questo romanzo, tra gli ultimi usciti in Italia, si contraddistingue per i personaggi davvero azzeccati e per una vicenda insolita e molto avvincente.

Immaginate che ad un certo punto la Morte venga rimossa dai suoi incarichi da alcuni burocrati cosmici che hanno deciso di ristrutturare l’organizzazione dell’intero universo. Immaginate che ci sia un eccesso di vita che si manifesta nei modi più strani e più svariati (improvvisa comparsa di carrelli della spesa dotati di una qualche intelligenza). Immaginate che ad indagare su questi strani fenomeni ci sia un gruppo di maghi che si crede una banda di strada di Los Angeles, un difensore dei diritti dei non-morti, una coppia di neo vampiri, un uomo- mannaro (cioè un lupo che si trasforma in uomo quando c’è la luna piena), un uomo nero che ha paura della sua ombra e un ex-mago appena diventato uno zombie. Fatto? Bene sono solo alcuni piccoli particolari di questo romanzo, che vi stupirà pagina dopo pagina per le sue trovate e per le sue inaspettate perle di saggezza.

Terry Pratchett, Il tristo mietitore, traduzione di Valentina Daniele, Adriano Salani Editore, 2008. pp. 279