Si è fatto divorare, questo romanzo. Ha lasciato una scia di luce, facendo risplendere le sfaccettature della vita, con le paure, le novità, la quotidianità e gli imprevisti. Mi è parso molto bello, e onesto e spiazzante come può esserlo – penso a molti adulti che lo leggeranno – un romanzo che riesce a parlare per parecchie pagine di funerali, in cui un protagonista riflette sulla morte cercando di convincersi ad allenarsi ad essere triste, che inanella cose strambe proprio come amano i due ragazzini che vi spadroneggiano e che dice la potenza della verità, quella che stravolge tutto come un tornado o forse no, perché semplicemente permette di dire e di essere con sincerità.
Una settimana di vacanza su un’isola rischia di diventare noiosa perché, sbarcati da poche ore, ecco che il fratello di Samuel si rompe una gamba. Ma lui non ha fatto i conti con Tess, dagli occhi di pagliuzze dorate, alta, intraprendente, che non chiede mai scusa e che volteggia nell’aria dicendo cose tipo: “Ho appena ballato un valzerino!”. Samuel balla, non solo quel valzer, ma tutta la danza che Tess intreccia per i giorni successivi, fatta di pianificazioni, imprevisti, attese, desideri e disastri. Perché Tess ha scoperto il nome del padre che non ha mai conosciuto e con uno stratagemma lo ha invitato sull’isola, per studiarlo e capire se possa piacerle e se lei può andare a genio a lui, adulto che ignora da undici anni di essere genitore.
Questa storia si può anche ascoltare in versione digitale grazie all’app leggieascolta Beisler.Appuntamento ai prossimi libri di Anna Woltz e alla versione cinematografica di questo romanzo pluripremiato, già presentata al Filmfestspiele di Berlino e al Giffoni Film Festival 2019: ecco il trailer.
Anna Woltz – ill. Regina Kehn, Tess e la settimana più folle della mia vita (trad. di Anna Patrucco Becchi), Beisler 2020, 176 p., euro 15,80
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