Vangelo d’inverno

20 Mag

coverDoveva esserci qualcosa di più profondo. Avevo bisogno di credere che dall’unione dei corpi nascesse un ponte verso qualcosa di più profondo e significativo: parti che si congiungevano per formare un tutto più pieno, come un respiro non è la mera somma di inspirazione più espirazione, ma un unico atto, che i due momenti rendono completo. Era tutto ciò che volevo: un senso di stabilità, di completezza; la promessa che qualunque paura potesse essere dissolta, che dalla solitudine si guariva quando l’espirazione di qualcun altro diventava la mia inspirazione e, insieme, non ci poteva sentire soli.

Il romanzo è ambientato nel 2002, negli Stati Uniti, in pieno terrore post 11 settembre, alla vigilia dello scandalo che travolgerà la Chiesa Americana. Ma questo è lo sfondo.
Aidan è il figlio unico di una coppia dell’alta borghesia americana, con un padre assente, sempre all’estero a risolvere problemi internazionali, e una madre più interessata all’organizzazione delle feste che alla vita del figlio. Elena, la governante ispanica, fa le veci della madre. In questo quadro di adulti sconfortanti, l’unica figura di riferimento per Aidan sembra essere Padre Greg, un carismatico prete cattolico, con cui il giovane collabora per la raccolta fondi della parrocchia. La notte dell’ennesima festa della madre però qualcosa cambia: Aidan si prende la colpa di aver dato da bere alcolici a tre suoi conoscenti (Mark, Sophie e Josie) davanti ai genitori di Mark. Da questo momento i tre lo vedono con uno sguardo diverso e diventano amici. Sembra che tutto vada per il meglio, ma nella piccola e ricca comunità c’è da tempo qualcosa di marcio che rischia di rovinare per sempre le loro vite.

Il Vangelo d’inverno è una storia dura, spietata e dolcissima. E’ una storia di violenza, di eccessi, di amicizia e di amore. Ricorda l’atmosfera di Noi siamo infinito, nel suo narrare la vicenda in prima persona, raccontando tutto come un lungo flash back. E’ scritto bene, con un linguaggio in grado di armare il lettore (rubo la frase a Alessandro Mari) di fronte alla vita. Ci sono personaggi con sentimenti veri, contrastati, profondi e tormentati. E’ romanzo di formazione nel senso che ci formiamo e trans-formiamo nel leggerlo, senza una morale, ma attraverso le vite e le lotte dei protagonisti.

Brendan Kiely, Vangelo d’inverno (trad. Lianna Mark), Mondadori 2015, pp. 225, € 24 (ebook € 9,99)

P.s.: Mi lascia basito il prezzo di copertina dell’edizione cartacea. Come si può pensare che un libro con questo prezzo possa finire nelle mani di un* ragazz* ?

P.p.s: E’ stato inserito nei 10 migliori libri del 2015  dall’Associazione Americana dei Bibliotecari per Giovani Adulti

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