Stormo

26 Ott

stormo-It_01-miniPensando a Stormo, il bellissimo albo che esce per Kalandraka, vincitore del Premio Compostela 2012, mi è venuto in mente il discorso del professore di letteratura delle superiori sull’immortalità delle storie. Una storia, mi disse, diventa un classico quando tocca temi universali. E aprire Stormo ha suscitato in me un turbinio di reminiscenze letterarie cui Stormo occhieggia, a partire dall’incipit che sa di miti greci e genesi bibliche:

Un giorno, gli uccelli rivolsero lo sguardo oltre i rami e le foglie
e immaginarono una vita diversa.
E così ebbe inizio una nuova era.

Gli uccelli si interrogarono sul mondo e trasmisero la loro conoscenza sperimentando e creando. Ma bastò un attimo e peccarono di superbia, cercando le strade più facili e cadendo negli eccessi. Sino a quando smisero di rispettare gli altri esseri viventi e loro stessi. Ma anche quando tutto sembra perduto, per fortuna, c’è sempre un cucciolo che vuole spiegare le ali e imparare a volare.
In una storia semplice, quasi didascalica come le favole di Esopo, i mille temi di grandi libri: la superbia umana, il mancato rispetto per gli altri (e qui come non ricordare “La fattoria degli animali”?), la rinascita grazie a chi conserva le memorie di cosa era una volta (a me è venuto in mente il finale di “Fahreneit 451”).

Una grafica delicatissima, senza colori, dove i toni del grigio esprimono sia la tristezza e l’abbruttimento della decadenza, sia la gioia della rinascita. E siccome ogni tavola é un piccolo quadro, l’immagine di copertina è diventata una tavola da appendere, un piccolo regalo per ricordarsi questa piccola grande epopea animale.

Marìa Julia Dìaz Garrido, David Daniela Alvarez Hernàndez, (trad. di Elena Rolla), Kalandraka 2014, 32p., euro 16

2 Risposte to “Stormo”

  1. emmanuelstorage lunedì, 27 ottobre 2014 a 10:33 #

    L’ha ribloggato su Emmanuel Storagee ha commentato:
    Il peccato originale: chi crediamo di essere!?

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