Crystal della strada

16 Giu

crystal-coverC’è nella scrittura di Siobhan Dowd qualcosa di talmente puro e insieme coinvolgente, qualcosa che sfiora la perfezione, un qualcosa che ci viene restituito anche in traduzione, che non si sa bene se dispiacersi dei pochi testi che ha scritto o essere felici di quelli che si hanno da leggere. La seconda, sicuramente. Con questo romanzo, ci viene regalato un personaggio che fa buona compagnia a Ted – per chi ha amato Il mistero del London Eye – con il suo narrare in prima persona che lo rende vicino, calando il lettore tra le pagine, quasi potesse far risuonare i suoi passi sulla strada e prendere la pioggia in faccia e provare a fare autostop. Già, perché qui si racconta di un viaggio, o meglio una fuga.

Holly Hogan, la protagonista tredicenne, vive in un istituto per minori da parecchi anni. Ci tiene a sottolineare di aver ben sei scatole di dossier nell’ufficio, il che significa che è lì da prima di tutti gli altri. Il suo mondo è fatto di due altri ragazzi con cui si mette regolarmente nei guai, di un’assistente sociale e di un educatore di nome Miko. Quando quest’ultimo sceglie di cambiare lavoro e a Holly viene trovata una famiglia affidataria, il mondo va in pezzi, per lasciar affiorare l’altro mondo, la vita prima della comunità, la figura della madre e il desiderio di ritornare in Irlanda e di ritrovarla.

Siccome nella nuova casa anche il materasso è troppo pesante per spostarlo e prenderlo a calci e nulla sembra funzionare, la rabbia di Holly fa cortocircuito e ha valvola di sfogo nel ritrovamento casuale di una parrucca bionda. Holly la infila e diventa Crystal, una ragazza che dimostra più anni, che si muove leggera e sicura, che sa stare al mondo e sa cosa vuole. Così Holly scappa, nascosta dietro un’identità che insieme sembra proteggerla e renderla quasi invulnerabile, ma la porta all’inevitabile punto di arrivo e ripartenza: Holly pensa di fuggire, mentre in realtà sta correndo verso la verità che ha sempre nascosto a se stessa, verso il riconoscimento dei motivi che l’hanno portata in istituto e verso la vera storia di sua madre.

In autostop; su auto, camion, navi e treni; senza biglietto; con compagni di viaggio silenziosissimi o logorroici; tra pericoli e oasi di sollievo: ecco un viaggio fatto anche di tanti compagni di strada differenti che – ciascuno a suo modo – le svelano qualcosa di sé e qualcosa sulla vita: chi ha dato alla propria barca il nome di un amore perduto, chi sogna una Thule perduta, chi devia per prendere una strada più panoramica.

Anche qui, come nella grafich novel Jane, la volpe & io, torna il personaggio di Jane Eyre con la sua storia, a cui Holly regala un finale piratesco, ribelle e a suo modo vincente.

In questo romanzo ci sono tanti riferimenti musicali. L’editore ha creato una possibile colonna sonora che si può ascoltare su Spotify grazie al QRcode inserito o a questo indirizzo. È proprio quello che si può fare con tanti bei romanzi usciti qualche anno fa (Aspetta!, In viaggio verso di me e molti altri) dove la musica la faceva da padrona.

Leggi i primi capitoli sul sito dell’editore.

Il Siobhan Dowd Trust, fondazione che lavora per dare accesso alla lettura ai bambini svantaggiati.

Siobhan Dowd, Crystal della strada (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2014, 275 p., euro 14

Una Risposta a “Crystal della strada”

Trackbacks/Pingbacks

  1. Nemmeno un giorno | Le letture di Biblioragazzi - giovedì, 25 settembre 2014

    […] sulla scorta di tanti altri romanzi più o meno recenti (l’ultima volta ne parlammo per Crystal della strada), anche in questa lettura potete costruirvi la colonna sonora: da Neil Youg a Eric Clapton, dagli […]

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