Il volo dell’Asso di picche

13 Mag

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Quattro ragazzi osservano un campo di volo militare nascosti in un fossato; osservano incantati i biplani da combattimento che rientrano da una missione e tanta è la loro passione per volo e aerei che la vicinanza della guerra quasi è dimenticata. Siamo nell’agosto del 1917, in un piccolo paese del Friuli, dove la Grande Guerra non sta solamente nelle notizie che arrivano dal fronte, ma soprattutto nei racconti di chi ritorna, nei corpi mutilati, nella riposo forzato del fratello maggiore di uno di loro, ufficiale aeronautico tornato a casa ferito dopo un atterraggio di fortuna.

La capacità di osservazione dei quattro (un mattino il campo volo pare deserto, nessuna bandiera sventola), l’incoscienza dovuta all’età e il desiderio quasi irrazionale di volare, insieme all’azzardo di un portaordini che consegna il dispaccio del comando nelle mani di un capitano forse troppo giovane e dalla divisa troppo grande (i militari in forza al campo sono morti per una fuga di gas), li portano a volare verso l’Austria, dopo aver equipaggiato un bombardiere, nel tentativo di distruggere un deposito di munizioni nei pressi di una stazione.

L’avventura raccontata, sul filo dell’assurdo reso possibile dallo sprezzo del pericolo, dall’incoscienza dell’età e da una serie di casualità che giocano a favore dei quattro, parla della prima guerra mondiale e delle armi che ne  segnarono uno scarto rispetto ai conflitti precedenti: gli aerei e le armi chimiche; elenca e presenta una serie di figure – piloti dalle grandi imprese e assi dell’aviazione – che contribuirono in quegli anni a creare il mito del pilota che tanto affascinava ragazzi e ragazze, come i protagonisti di questa storia. I quali, tentati dall’impresa e dal sogno eroico, non dimenticano però di essere per un attimo entrati sullo scenario di guerra, dove molti uomini perdono la vita a causa di altri.

Proprio per lo scenario e i fatti che racconta (concentrati nell’arco di una manciata di giorni), la storia è tutta al maschile: una banda di ragazzi i protagonisti; militari e rappresentanti dell’esercito di vari gradi che li attorniano, insieme alle figure paterne che compaiono nel finale. L’unica figura femminile che attraversa le pagine è la sorella maggiore di uno dei ragazzi che pare quasi stereotipata nell’interesse per i bei piloti in divisa e le conoscenze mitologiche; a lei viene forse regalato un riscatto nelle ultime pagine, quando rivela il sogno di poter imparare a volare, rompendo la regola che negava allora il volo alle donne.

L’illustrazione di copertina è di Iacopo Bruno. Qui invece l’autore parla del suo libro.

Christian Hill – con un intervento di Frediano Sessi, Il volo dell’Asso di picche, Einaudi Ragazzi 2014, 188 p., euro 11

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Una Risposta a “Il volo dell’Asso di picche”

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  1. La rotta delle Ande | Le letture di Biblioragazzi - venerdì, 12 luglio 2019

    […] potevano non esserci gli aerei, visti anche i precedenti romanzi a cui ha abituato i lettori, da Il volo dell’Asso di Picche fino al più recente “Il ladro dei cieli”, ispirato a un’affascinante fatto […]

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