Penso di aver ricevuto molte delusioni dagli adulti: da genitori che non ascoltano, da insegnanti che se ne infischiano e da estranei che suppongono. Ma quello di oggi pomeriggio era stato un autentico tradimento. Era terribile pensare che Ross sarebbe rimasto deluso dal suo stesso funerale.
Il pomeriggio a cui si riferisce Blake, voce narrante di questa storia, è quello del funerale del suo migliore amico Ross, un funerale deludente e ipocrita, dove sono state dette parole che sarebbero andate bene per chiunque e nulla ha reso davvero l’idea di quel che Ross era. La delusione cocente scatena in Blake, Sim e Kenny, legati da anni da una forte amicizia, una sete di vendetta che si traduce in enormi scritte sulle case e sulle auto delle tre persone a loro modo di vedere più ipocrite di tutti: il professore che ha umiliato Ross davanti a tutti, il bullo che l’ha pestato a sangue e la ragazza che l’aveva appena lasciato. Improvvisa però l’idea di poter fare ancora meglio: rubare le ceneri dell’amico e portarle a Ross, minuscolo paesino della Scozia, dove lui vagheggiava sempre di andare.
Comincia così una fuga, piena di rabbia e di risentimento per gli adulti, desiderosa di ricordare Ross e la sua voglia di raccontare storie, densa di nostalgia perché è anche la presa d’atto che lui davvero non c’è più. Una fuga da un treno all’altro, con incidenti di percorso, buffi incontri, lanci col bungee jumpy, allusioni, bugie e scoperte non sempre piacevoli. Perché non tutto è quel che è se non puoi essere davvero te stesso, perché nessuno di loro è stato davvero sincero con gli altri, perché voler portare a Ross quel che resta di Ross è forse solo il desiderio di rattoppare gli errori di prima.
Un libro che mette a nudo con ironia ritratti veri di adolescenti arrabbiati e che ha dato origine a un adattamento teatrale in un laboratorio con adolescenti. Di Keith Gray potete leggere in italiano anche un racconto, quello che apre La prima volta, di cui abbiamo parlato qui.
Keith Gray, Quel che resta di te (trad. di Simona Brogli), Piemme Freeway 2012, 291 p., euro 15
Vorrei segnalare “Intorno ai vent’anni: Gli anni con Vincio” dove è preso in esame, nel corso di questo piccolo racconto di formazione, il tema del suicidio