Moccioso, sveglione, marmocchio, tappo, atzeco, pigmeo, lillipuziano, menodiniente, cervello di pulce, nulla assoluto, zero, atomo di gnomo, caccola, mutanda sporca, sozzone appiccicoso, pisello striminzito, nocciolina, rasoterra, cacca di marmotta, gnomo, bamboccetto, puzzetta d’angelo, popò-pollicino.
Ecco, questi sono i soprannomi ricorrenti che Pollicino ricorda all’inizio di questo suo diario, presentandosi. Ogni giorno (a volte con tanto di santo e proverbio del giorno) Pollicino racconta quel che succede, presentandoci i suoi sei fratelli (Bartolomeo, Bernardo, Bonifacio, Bertoldo, Basilio e Biagio), il suo papà e la matrigna, il maestro, gli amici (tipo Giovanni il Lumacone e Mariapuzza Marigusti), i compagni di scuola, la Grande Privazione per cui non c’è nulla da mangiare, il “certificato ufficiale d’abbandono eterno dei figli, piccoli e grandi, buoni e cattivi” che il babbo è stato costretto a firmare. Ovviamente ci sono l’abbandono nel bosco e l’Orco Barabba Barbak e gli Stivali delle Sette Leghe e il finale di festa. Una galleria di personaggi e situazioni incredibili ed ironici, accompagnati dalle magiche illustrazioni di Rébecca Dautremer. Da non perdere la collezione personale di Pollicino delle gioie considerevoli e delle pene abominevoli 🙂
Unico appunto: il formato leggermente ridotto rispetto all’originale rende il testo e soprattutto i particolari delle illustrazioni di non così immediata lettura…
Il sito dell’autore. E quello dell’illustratrice.
Philippe Lechermeier – Rébecca Dautremer, Diario segreto di Pollicino (trad. di Bérenice Capatti), Rizzoli 2010, 200 p., euro 20.
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