Il bambino con il cuore di legno

26 Ott

More about Il bambino con il cuore di legnoNoah Barleywater se ne andò di casa al mattino presto, prima che il sole sorgesse, prima che i cani si svegliassero, prima che la rugiada finisse di posarsi sui campi.

Noah se ne va di casa perché da un po’ di tempo a casa succedono cose particolari (gli è permesso andarse improvvisamente da scuola a metà mattina; ha visto una spiaggia trasferirsi a bordo di una piscina; sua madre lo ha svegliato perché vedesse l’alba al freddo e al gelo), perché non ha voglia di dare una risposta a una domanda che gli gira dentro, perché ha deciso che a otto anni è pronto per vivere una grande avventura indimenticabile. Noah se ne va perché scappare è più semplice che vivere. Quando esce dal suo villaggio improvvisamente il mondo si fa singolare: alberi che sembrano spostarsi, mele che tremano di paura sui rami, bassotti che parlano, asini che reclamano il loro quindicesimo pasto quotidiano a gran voce. Finché entra in un negozio di giocattoli e incontra uno strano vecchio che da ragazzo è stato il più grande campione di corsa che sia mai esistito, che non ha mai avuto la mamma ma un papà molto amorevole e un vicino di nome Mastro Ciliegia (!) e che ha passato la vita ad intagliare marionette. E mentre mangiano pranzo in quel magico negozio dove gli oggetti hanno vita e un nome, l’uomo racconta a Noah la sua vita, attraverso una serie di marionette che escono da un baule, fino a convincere il ragazzo a tornare indietro. Questo libro, sospeso tra il dolce e il triste della storia di Noah e il mondo magico delle favole, ci racconta che certe cose a volte bisogna proprio dirle, che non bisogna aver paura della parole (mucchietti di lettere messe insieme a caso), che certe cose possono non sembrare interessanti, ma solo perché non le si guarda come si dovrebbe. E che quando si entra nella vita di qualcuno (anche quando lo si fa aprendo una vecchia scatola di legno) lo si deve fare con la massima cura.

“Posso aprirla?” chiese dopo aver deciso che la cosa più semplice era andare diritto al punto. “Posso vedere che cosa c’è dentro?”.  Il vecchio aprì la bocca per rspondere ma poi distolse lo sguardo, perplesso, come se non fosse sicuro di volere che la sua scatola dei ricordi fosse aperta al mondo esterno. (…) Alla fine, il vecchio tornò a guardarlo negli occhi e gli sorrise, con un lieve cenno del capo. “Se vuoi sì” disse piano “solo, abbi cura della cose che troverai. Sono molto preziose per me”.

Il sito di John Boyne, autore anche de La sfida e de Il bambino col pigiama a righe. Il sito di Oliver Jeffers che ha fatto le illustrazioni della copertina e quelle interne e di cui avevamo parlato qui.

John Boyne – ill. Oliver Jeffers, Il bambino con il cuore di legno (trad. di Stefania Di Mella), Rizzoli 2010, 249 p., euro 15.

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